Le 5 cose che abbiamo imparato da Spezia-Ternana
Buona la prima, molto meno la seconda per la Ternana di Gautieri. A La Spezia, complici anche altri fattori come qualità e organizzazione dello Spezia e condizioni di gioco avverse, le Fere fanno registrare un netto passo indietro che, oltre a non migliorare la classifica sempre pessima, di certo non contribuisce a rasserenare l'ambiente in vista del derby di domenica prossima, ora – sì – davvero decisivo.
1 – La Ternana odia le trasferte
Per tutta una serie di motivi, la trasferta del Picco di La Spezia non era la più agevole. Eppure neanche ieri la Ternana è riuscita a spezzare il tabù-esterna, che continua a condividere con Pisa, Pro Vercelli e (fino almeno alla sfida di oggi del Cabassi di Carpi) Cesena. 5 pareggi, 7 sconfitte e ovviamente 0 vittorie lontano dal Liberati, con appena 8 gol segnati e ben 21 subiti: a pari merito peggiore difesa e differenza reti in esterna. Numeri, purtroppo, da retrocessione, a meno di un'inversione di trend importante o di uno strepitoso cammino in casa.
2 – I ritmi dello Spezia hanno mandato in panne la Ternana
Non solo il sintetico del Picco, martoriato dalla pioggia battente per tutta la giornata di sabato, a "regalarci" una partita esteticamente brutta. Lo Spezia, con la sua qualità fisica e tecnica e la capacità di dominio mentale nella gestione del match, ha fatto quel che ha voluto della partita soprattutto a livello di ritmo, rendendola a tratti frenetica e scorbutica, a tratti bloccata e lenta (come nei primi 25-30 minuti del secondo tempo). Tutto questo senza concedere il minimo spazio – grazie ad una fase difensiva eccellente, come testimoniano i numeri: terza miglior difesa del campionato – alla manovra rossoverde, già di per sé non particolarmente ispirata nella giornata di ieri. Soprattutto le improvvise accelerate dello Spezia hanno messo in difficoltà le Fere: e in fase difensiva (dove, seppur in maniera meno evidente e grave, talvolta si sono riviste sbavature alla Ferrara, soprattutto in fase di transizione), e in impostazione. Emblematiche in questo senso le difficoltà di Ledesma, prevedibili viste anche le caratteristiche del giocatore, in mezzo al campo. Ma a salvarsi a La Spezia sono stati solo Aresti e Meccariello…
3 – Fere mai pericolose: attacco spuntato
Stavolta il tridente non ha funzionato. Lo ripetiamo, merito e complicità anche e soprattutto dell'organizzazione dello Spezia. Ma arrivare al primo tiro in porta al 78' è difficilmente giustificabile. In difficoltà Pettinari e Falletti sugli esterni, mentre Avenatti conferma un trend discendente con una brutta prova a La Spezia: troppa lentezza, nessuna conclusione verso la porta, appoggi sbagliati e troppi palloni persi. In generale la squadra non riesce mai a salire o, quando si muove coralmente in fase offensiva, lo fa con un giropalla sterile e troppo macchinoso, che non scardina la difesa avversaria. Peccato, da questo punto di vista, per la gioia del gol al debutto di Acquafresca negata da un Chichizola che, dopo 84 minuti di inattività, ha evidentemente avuto voglia di mettersi alle spalle la propria inattività sfoderando un vero e proprio miracolo sulla bella zuccata dell'ex Bologna… In ogni caso davanti contro il Perugia servirà molto di più. Da parte sia dei singoli, sia del collettivo.
4 – La salvezza diretta si allontana
Ternana stazionaria al penultimo posto, sempre ovviamente a quota 23 punti. Nella giornata di ieri, chi gioca delle dirette concorrenti non impressiona affatto: dal Bari – nono – in giù, infatti, solo pareggi e sconfitte. Ma il Cesena gioca oggi a Carpi, mentre Trapani e Avellino si sfidano domani: inoltre va recuperata la sfida fra Ascoli e Pro Vercelli. Nel frattempo, è bastato il pareggino del Pisa contro la Virtus Entella (1-1) ad allontanare di una lunghezza la zona salvezza diretta, ora a +3 dalla Ternana. Una giornata di campionato ancora da completare, ma che finora non ha agevolato affatto il cammino-salvezza delle Fere. Dalle quali è lecito aspettarsi molto di più se si vuole centrare l'impresa…
5 – Terni è pronta per il derby
…a partire dal Derby di domenica. Con la "D" maiuscola per la consueta, fondamentale, importanza di una sfida storica per il nostro calcio, che si presenta da sola; ma non solo. Stavolta il derby è più importante, è decisivo. Perchè l'ennesima delusione degli ultimi anni, per di più davanti al pubblico di casa, potrebbe indirizzare definitivamente nel verso sbagliato una stagione che fin qui è sembrata essere maledetta. D'altro canto, il tanto atteso ritorno al successo contro il Perugia potrebbe infondere nuova importante linfa vitale alla rincorsa-salvezza della Ternana, migliorando la classifica e compattando l'ambiente. Forse, contribuendo a riportare un po' di entusiasmo che potrebbe rivelarsi decisivo da qui alla fine del campionato. Vero che, come si suol dire, "non è finita finchè non è finita", ma in casa rossoverde dovranno essere bravi a gestire e incanalare nel verso giusto la tanta pressione che accompagnerà questa settimana di vigilia, con la consapevolezza che nella straregionale di domenica ci si giocherà in anticipo un pezzo abbondante di quest'annata: perchè contro il Perugia non solo va evitato il colpo da potenziale KO tecnico, ma può e deve essere svoltata e rilanciata un'intera stagione. La Curva Est ha già avvertito: "Non accetteremo scuse". È un'occasione da far tremare le gambe, vero: ma può essere quella giusta.