Fa male. Oggi, come a Trapani, come sempre farà ogni volta che si dovesse ripetere lo stesso film già visto, che adesso per la Ternana inizia a diventare una maledizione. Un altro rigore a recupero inoltrato, altri due punti sfumati nella maniera più beffarda in uno scontro diretto.
1 – L'arbitro ancora una volta sotto accusa
Perchè le decisioni di Abbattista hanno avuto come esito quello di consentire al Cesena di pareggiare, a tutti gli effetti. Penalizzando oltremodo la Ternana negli episodi, hanno dichiarato in maniera convinta giocatori e, soprattutto, Carbone. E non è tanto il secondo giallo a Germoni – parso eccessivo al sottoscritto in presa diretta, e invece giusto – a far gridare allo scandalo: più recriminazioni ha causato, ovviamente, il rigore concesso a Djuric su fallo di Meccariello (generoso, ma il contatto c'è: Djuric si lascia palesemente andare, vero, e questo basta a far fischiare l'arbitro), ma soprattutto il mancato rosso a Perticone a inizio ripresa per fallo da ultimo uomo su La Gumina. Questo, a giudizio di chi scrive, l'errore più grave di un arbitro, Abbattista, che si è prodigato nell'ennesima brutta direzione di questo torneo, oltre ad una gestione pessima dell'incontro e dei cartellini. In particolare, negli ultimi 15-20 minuti il fischietto di Molfetta è parso completamente fuori controllo in termini di conduzione del match.
2 – La Ternana doveva chiuderla nel primo tempo
Ancora una volta, però, le Fere pagano anche – e forse soprattutto – le proprie mancanze. Sono errori da un lato perdonabili, vista l'abnegazione e soprattutto la crescita della squadra sul piano del gioco; da un altro, difficilmente, appunto, "perdonabili", o meglio perdonati da parte di avversari di Serie B. E infatti, dopo un primo tempo che sarebbe dovuto terminare sul 3-0 per i rossoverdi, con le due clamorose occasioni sprecate da Avenatti e La Gumina da soli davanti ad Agazzi, alla fine il distacco di una sola rete si è rivelato troppo poco per portare a casa l'intera posta in palio. E dopo mezzo girone, e un penultimo posto consolidato in classifica, la Ternana non può più permettersi errori nè veniali, nè di gioventù (vedi il fallo di Germoni). Nè in campo, nè fuori: in una partita, infatti, dove il Cesena è parso sempre pericoloso – e dove il pareggio, visti i due legni presi dai romagnoli, è parso sostanzialmente giusto – forse un Germoni stanchissimo e già ammonito andava cambiato prima da Carbone, del quale non ci ha convinto appieno neanche la terza sostituzione (Surraco per Falletti).
3 – Avenatti c'è, l'attacco cresce
Vero: gli sbagli sono ancora tanti, e ieri ad esempio si sono rivelati troppi a conti fatti. Ma che la squadra stia crescendo, dal punto di vista offensivo, è una verità innegabile: ieri al Liberati, contro un avversario ancora più tosto del Trapani – e non contro il Latina di qualche settimana fa -, la Ternana è riuscita ad arrivare più volte davanti al portiere avversario, pur mancando nella finalizzazione. Non c'è motivo, però, per non sperare in ulteriori miglioramenti nelle prossime uscite, che potrebbero risultare determinanti nel sollevare i rossoverdi dai bassifondi della classifica. Desta ottimismo, in particolare, la quadratura del cerchio (Falletti dietro ad Avenatti-La Gumina, la più semplice e naturale delle soluzioni) finalmente trovato nel reparto avanzato, lo stato di forma realizzativa di un buon Avenatti (arrivato a 4 gol in campionato) e la crescita evidente, partita dopo partita, di Antonino La Gumina.
4 – Meccariello giganteggia, fino al rigore. La difesa regge
Il rigore è generoso, anche se il contatto – pur leggerissimo – effettivamente c'è. Lo sa Biagio Meccariello che, con la chiarezza e l'onestà intellettuale che si addicono ad un capitano vero, lo ha ammesso, pur mettendoci la faccia e prendendo posizione nei confronti della direzione arbitrale, nel postpartita. Peccato, perchè alla sua centesima in rossoverde, Capitan Meccariello ha disputato un incontro praticamente perfetto, giganteggiando in lungo e in largo in mezzo al campo, in copertura e in chiusura, disputando in particolare un secondo tempo da incorniciare. Fino, appunto, a quel maledetto 93simo minuto – ammesso e non concesso che abbia delle colpe. In generale, tutta la linea difensiva e in particolare i centrali hanno retto bene, con buone prove anche per Masi (parso ancora in crescita, nonostante i crampi che l'hanno colpito, come sempre, nel finale di partita) e per il subentrato Valjent. Bene anche Zanon (grande personalità e grande assist), meno Germoni.
5 – Strada in salita, ma sbagliare non è più concesso
Si dice che in un campionato lungo come la Serie B si possa iniziare a dare le prime valutazioni, a fare i primi bilanci, soltanto dopo 10 giornate disputate. Dovessimo farlo oggi, parleremmo di Ternana in piena zona retrocessione, capace di vincere soltanto una volta e di raccogliere meno di un punto a partita (9 in totale). Sappiamo in realtà che dietro, anzi dentro, questi dati molto superficiali si cela molto di più. E anzi, che il destino metta contro Domenico Toscano e la sua Ternana in un momento così delicato per entrambi come questo è forse un risvolto ancora più beffardo. Ma ora, nonostante i fattori avversi rappresentati dal turno infrasettimanale e dal fondamentale doppio scontro diretto ravvicinato, le Fere non possono davvero più permettersi di sbagliare, se vogliono tornare a far dormire sonni tranquilli ai propri tifosi. Perchè in questo momento c'è irrequietudine, com'è naturale che sia, e anche, purtroppo, scoramento tra i ragazzi: il ritorno alla vittoria è fondamentale proprio per questo. Oltre che per la classifica.
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