1. Il curriculum non conta se la media punti è 1,58 e l’obiettivo è la promozione
Abbiamo imparato che il calcio non guarda in faccia nessuno. Nemmeno chi, come nel caso di Luigi De Canio dalla sua parte può mettere un curriculum di tutto rispetto. Soprattutto, non perdona se a fronte di un obiettivo dichiarato: la serie B dopo 19 giornate il distacco dalla prima posizione in classifica è di 13 punti con due partite da recuperare (6 punti a disposizione). La gestione De Canio quest’anno ha fruttato 1,58 punti a partita (8 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte). Troppo poco per garantirgli di proseguire l’esperienza in rossoverde.
2. Con De Canio in panchina la Ternana ha conquistato 45 punti in 35 partite
Abbiamo imparato che i numeri possono essere lapidari. Ne sa qualcosa Luigi De Canio. Le panchine in rossoverde sono 35 dunque quasi un campionato intero sebbene suddivise così: 16 in serie B e 19 in serie C. Ebbene la Ternana sotto la guida dell’allenatore materano ha ottenuto 45 punti. Un bottino buono forse solo per ottenere la salvezza nella serie cadetta ma va detto che la maggior parte dei punti De Canio l’ha fatti quest’anno in C con una squadra costruita per vincere il campionato.
3. 17 infortuni muscolari e l’enigma Vives
Abbiamo imparato che i tanti infortuni e soprattutto la lunghissima assenza di Giuseppe Vives sono stati una vera e propria croce per Luigi De Canio. L’allenatore ha potuto utilizzare la squadra titolare soltanto nell’amichevole di Vercelli e nei primi 20 minuti della sfida di Pesaro. Per il resto è stata sempre e soltanto emergenza che ha pesato inevitabilmente sulle scelte dell’allenatore e sul rendimento della squadra.
4. E’ saltato il feeling tra De Canio e la squadra
Abbiamo imparato che il feeling tra De Canio e la squadra nelle ultime partite era saltato. I giocatori hanno dato l’idea di non seguire più le idee dell’allenatore. I mal di pancia di Vantaggiato e i “colpi di testa” di Diakité possono essere i segnali di questo disagio.
5. L’esonero di De Canio è la sconfitta di tutta la Ternana
Abbiamo imparato che l’esonero di Luigi De Canio è la sconfitta di tutta la Ternana. Nel calcio non perde e non vince uno soltanto. De Canio ha perso “macchiando” una carriera importante. Ma è fuor di dubbio che le responsabilità non sono soltanto sue. Nessuno può chiamarsi fuori da una sconfitta che mette in discussione il raggiungimento di un obiettivo, la promozione, che forse in troppi e con troppa superficialità hanno ritenuto cosa facile.
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