Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Frosinone 2-3
La Ternana non sa più vincere, Fere salve, Favilli da record, angoscia infortuni e… tutti contestati
La Ternana non sa più vincere
Abbiamo imparato che la Ternana non sa più vincere. Contro il Frosinone ci è andata anche molto vicina prima di naufragare, come troppo spesso le è capitato in questa stagione e soprattutto nelle ultime cinque partite. Così è passata dal 2-1 a 2-3, dagli applausi del “Liberati” ai fischi, dall’evitare la quinta sconfitta consecutiva in Serie B all’eguagliare il triste primato di Gigi De Canio dell’anno della retrocessione in C.
La Ternana è salva
Abbiamo imparato che la Ternana si è salvata. Lo ha fatto a Como ma venerdì sera al “Libero Liberati” aveva bisogno dell’aritmetica che è puntualmente arrivata. Anche perché il Cosenza ha perso in casa 1-0 contro il Cagliari con gol di Lapadula mandando al diavolo tutti i cervellotici ragionamenti legati alla differenza reti. Ma che sofferenza!
Favilli da record
Abbiamo imparato che Andrea Favilli quest’anno è stato da record. Con la rete messa a segno ieri sera contro il Frosinone oltre ad aver rimesso in carreggiata la Ternana ha battuto anche il suo personale primato di marcature in una stagione. Il precedente record era di 8 reti nella stagione 16/17 quando vestiva la maglia dell’Ascoli. Ora sono 9. E’ lui il miglior marcatore della Ternana che chiude la stagione senza nessun giocatore in doppia cifra.
Angoscia infortuni
Abbiamo imparato che quest’anno la Ternana ha vissuto con l’angoscia costante degli infortuni. L’ultimo in ordine di tempo quello capitato ad Anthony Partipilo. L’attaccante rossoverde è stato costretto ad alzare bandiera bianca dopo una manciata di minuti dall’inizio della ripresa. Ed è stato un brutto colpo per le Fere che hanno perso il loro giocatore migliore visto che fino a quel momento aveva colpito un palo e segnato la rete con la quale la Ternana stava guidando il match.
La contestazione non ha risparmiato nessuno
Abbiamo imparato che alla fine la contestazione non ha risparmiato nessuno. Dallo striscione esposto dai ragazzi della Curva Nord allo scambio di “battute” tra il presidente e un gruppo di tifosi all’uscita dallo stadio. La delusione in città è tanta. D’altronde le ambizioni e i propositi d’inizio anno erano altri e importanti mentre il risultato finale si è rivelato sotto tono