Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Perugia

La Ternana perde di nuovo il derby, ancora una volta in casa propria. È triste, tristissimo vedere la nostra squadra ridotta così: il giorno dopo resta solo tantissima amarezza.

1 – Il derby non si gioca, si vince

E la Ternana della gestione Longarini ne ha perso un altro, l’ennesimo. Partita bloccata per praticamente tutto il primo tempo. Poi meglio i rossoverdi nella ripresa, ma come al solito questa Ternana è stata punita su un suo errore – quello, imperdonabile leggerezza, di Di Noia – da un grande gol del rientrante Nicastro. I rossoverdi visti in campo ieri probabilmente non meritavano di perdere questa partita, visto che non è che il Perugia abbia creato chissà quali occasioni da gol o messo in mostra questo gioco scintillante. Altrettanto, non meritavano di vincerla: i nervi hanno vinto sulla grinta e sulla cattiveria necessarie, subentrate purtroppo soltanto quando ormai il danno era fatto. E ancora una volta a violare il Liberati è stato chi non avrebbe dovuto essere. I vincitori, si sa, hanno sempre ragione: soprattutto in un derby.

2 – Longarini e i derby: uno score allucinante

La famiglia Longarini ha assunto le redini della Ternana Calcio nel marzo del 2004. I numeri relativi alle straregionali contro il Perugia nel corso di questa gestione sono a dir poco impietosi. Di tredici derby, la Ternana ne ha vinto appena uno – quello a porte chiuse, che i tifosi non si sono potuti godere, in Serie C1 del 24 aprile 2007 (2-1), dieci anni fa -, perdendone 8 e pareggiandone 4. Sarebbe masochismo puro riportare il dettaglio dei risultati di queste partite, che si possono trovare facilmente su internet, proprio oggi. Va aggiunto solo che, nei tre derby dal ritorno in Serie B, le Fere non hanno mai segnato in casa, davanti al Liberati pieno. Letteralmente: mai una gioia. E per la Ternana targata Longarini, risultati da incubo a cambiare la storia di un derby, invece, prima sempre equilibrato e che anzi pendeva leggermente a favore dei colori rossoverdi.

3 – La frattura è definitiva

L’impressione, o meglio il timore, è che la sconfitta di ieri sia stata la proverbiale “goccia che fa traboccare il vaso” e che, adesso, la frattura tra la piazza e la società, tra la gente di Terni e questa Ternana sia definitivamente insanabile e impossibile da ricomporre. La passionale reazione della tifoseria rossoverde – che già ha resistito alle tante delusioni e amarezze degli ultimi due lustri circa – al fallimento nella partita che non poteva essere persa è emblematica di ciò. Non solo nell’immediato postpartita, ma anche nel lungo confronto di cui vi abbiamo riportato ieri tra alcuni tifosi e squadra all’hotel Garden: “I tifosi hanno replicato che «non c’è piu niente da fare, dovevate vincere oggi, ormai è finita. Il rapporto con la tifoseria è rotto». I supporter hanno ricordato ai presenti anche la mancanza di vittorie nei derby da quando è iniziata l’era Longarini: «Ci sarà un motivo, no?», scrive UmbriaOn in merito all’incontro. Ed è plausibile che questa squadra, ora, possa venire abbandonata da una larghissima fetta del pubblico rossoverde: perchè, e questo è ciò che è più triste, quasi nessuno ormai si riconosce più in questa squadra. Le stesse parole sono state pronunciate da praticamente ogni tifoso rossoverde al termine della brutta giornata di ieri: “Questa non è la nostra Ternana”.

4 – Palombi il migliore, Di Noia il peggiore

L’ingresso di Simone Palombi, in avvio di ripresa, ha dato vivacità ad una Ternana troppo spenta in generale e inconsistente nel reparto offensivo. Peccato, perchè per coronare una bella prestazione di questo talentuoso ragazzo è mancato solo il gol, e in un paio di circostanze con maggior cinismo Palombi avrebbe potuto davvero gonfiare la rete. Ma non si può buttare la croce addosso a nessun singolo quando è la squadra intera a perdere il derby. Neanche addosso a Di Noia, il peggiore in campo ieri col Perugia: entrato male in campo, alla fine la Ternana ha pagato una sua evitabile leggerezza. Imperdonabile.

5 – La Ternana siamo noi

Solo questo: 

Forza Fere. Sempre.