La Ternana rialza la testa e vince – convincendo – contro il peggior Vicenza della stagione, che sicuramente non ha tenuto fede alle aspettative. Ecco quanto possiamo trarre dal 2-0 di ieri.
1 – Martin Valjent.
Vero che nessuno dei tre avanti del Vicenza (diventati poi 4 con l'ingresso di Pettinari) ha impensierito la retroguardia rossoverde e, soprattutto, Mazzoni (conclusione di Galano nel secondo tempo a parte); ma il pacchetto arretrato delle Fere è parso sicuro come non mai ieri e il merito è principalmente di questo strepitoso classe '95 (20 anni ancora da compiere, peraltro). Valjent ha giocato – al centro della difesa – con una sicurezza finora sconosciuta nel campionato delle Fere, semplicemente incredibile per un ragazzo così giovane: una tranquillità così naturale che è stata trasmessa a tutto il reparto, in particolar modo al suo compagno di coppia centrale Gonzalez, sempre sopra la sufficienza in questa stagione anche se mai parso a suo agio con altri compagni al centro della difesa. Valjent è irrinunciabile e la partita di ieri è stata la dimostrazione pratica: in surplace, senza la minima sofferenza, ha contribuito (ripetiamo, insieme al Vicenza più sterile della stagione) a far tornare le Fere alla porta inviolata. Non succedeva da Ternana-Bari 3-0, ovvero da sei partite.
2 – Falletti è l'uomo del momento.
Prima Furlan, ora Falletti. La Ternana – quando ha fatto bene, a livello di risultati e/o di prestazioni in questo inizio di stagione – è stata sempre trainata da una personalità di spicco in campo. Ora che Furlan sta mettendo in fila qualche battuta d'arresto (di troppo, probabilmente), ha continuato a crescere il "folletto" uruguaiano, finalmente arrivato alla tanto attesa stagione della consacrazione. Perchè, è evidente, i mezzi sono fuori dal comune. Lo è sempre stato. Al ragazzo è sempre mancata la continuità, quella che proprio adesso sembra aver trovato: a livello realizzativo (quarto gol stagionale, già in record, e capocannoniere delle Fere) e a livello di prestazioni. Ora ha anche definitivamente sfatato il tabù del "fa bene solo se entra dalla panchina". Cesar è diventato un punto fermo – anche lui irrinunciabile – di questa squadra, soprattutto col modulo standard del 4-2-3-1 e ieri, con un gol e un assist, è stato semplicemente straripante.
3 – Con l'approccio giusto sfati tabù e paure.
Che, per quanto riguarda la Ternana e per esplicita ammissione dei giocatori, in questo caso coincidono. Il primo tempo al Liberati, un mostro dipinto spesso in maniera troppo brutta per essere vera. Ieri si è rivista la Ternana della partita contro il Bari: umile, coraggiosa e grintosa, che ha aggredito subito il più quotato avversario e ha contribuito a rendere la sua prestazione pessima. Perchè i meriti delle Fere viste ieri (e di Breda) sono enormi: a dimostrazione che, come sempre succede negli sport agonistici, il 99% di quel che conta è la testa. E con questo habitus mentale la Ternana può affrontare, nel migliore dei modi – aggrappandosi anche a qualche sua certezza che, alla fine, ha a livello di modulo e di singoli – i 15 giorni più importanti dell'anno.
4 – Fere (finalmente) in rampa di lancio? Ora parlano gli scontri diretti.
Il dato numerico migliore (e inequivocabile) emerso ieri è semplice da individuare: la Ternana è uscita dalla zona playout. Una novità quasi assoluta in questo travagliato, pazzo ed equilibratissimo, campionato. Ed è sempre un bel vedere. Posizione migliore la Ternana non poteva averla, dopo la partita col Vicenza, per approcciare la sequenza di partite più importante dell'intera stagione. Vercelli, poi Ascoli e la partita casalinga col Como da sabato 5 a sabato 12 dicembre. Inutile dire quanto sia fondamentale questo passaggio di campionato. Senza caricare di aspettative una squadra che finora ha sempre, sempre fallito sotto pressione, non possiamo esimerci dal dire che le Fere possono fare benissimo (non 9 punti, ma neanche 1 o 2) in questo trittico che rappresenta una prova molto impegnativa. Ora arriva un test vero: prima di tutto per la (mai troppo convincente) forza dei rossoverdi in trasferta. Ma soprattutto per la definizione certa di quello che è stato il girone rossoverde, ancora senza volto, e di quello che sarà il futuro in campionato: è presto per parlare di salvezza, ma la fame vien mangiando e fare bene in questi scontri diretti (finora sempre "toppati") significherebbe già molto. Una sconfitta col Vicenza sarebbe stata semplicemente disastrosa: ora le Fere sono chiamate a costruire sul bel successo di ieri, a renderlo utile al 100%.
5 – Certe persone non sanno neanche cosa sia il rispetto.
Ad esempio alcuni (sono sembrati molti, a dire il vero) tifosi del Vicenza, che qualche "vaffa" ai dirimpettai ternani (diciamo anche tutti) nei momenti di commemorazione della scomparsa di Lorenzo Massarelli, il giovanissimo tifoso rossoverde che si è spento recentemente, se lo potevano sicuramente risparmiare. Anche perchè poi è inutile fare striscioni. Ma per certe cose (e gente) è anche inutile sprecare tempo e parole.
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