Le 5 cose che abbiamo imparato da Venezia-Ternana

Squadra viva, Falletti sta tornando, Pettinari ha ritrovato la maglia da titolare, fase difensiva d’aggiustare, nuovi principi di gioco

La Ternana è viva e a Venezia lo si è visto

Abbiamo imparato che la Ternana è squadra più viva che mai. A Venezia ne abbiamo avuto la riprova. Parliamoci chiaro, la sconfitta è sicuramente un risultato ingiusto soprattutto alla luce delle tante occasioni da gol create dai rossoverdi che hanno finito per regalare a Bertinato una giornata indimenticabile. C’è poi un altro aspetto. L’esultanza di Falletti, dopo il gol del momentaneo 1-1 con annesso abbraccio anche con i membri della panchina.

Più palla a terra e aggressione alta con Andrezzoli in panchina

Abbiamo imparato che, sebbene Aurelio Andreazzoli abbia preso in mano la Ternana soltanto da venerdì le prime indicazioni tattiche sono state subito recepite dai rossoverdi. Contro il Venezia si è vista una squadra giocare prevalentemente palla a terra. Passaggi corti e buon movimento senza palla. C’è poi un altro aspetto l’aggressione alta sull’avversario. Al “Penzo” la Ternana non ha aspettato gli avversari ma li è andati a prendere nella propria metà campo.

Falletti sta tornando

Abbiamo imparato che Cesar Falletti sta tornando. Contro i lagunari il 10 rossoverde ha giocato nella sua posizione naturale, ovvero dietro le due punte e qualcosa di molto buono l’ha fatto. E’ chiaro che ancora ha tanto lavoro da fare per tornare quello che ha fatto impazzire i tifosi delle Fere. Però ha dimostrato di poter essere e voler essere decisivo. Il cucchiaio con cui ha battuto Bertinato dagli undici metri lo conferma. Una giocata difficile, molto rischiosa. Ma lui la responsabilità se l’è presa. Così come po’ si è andato a prendere l’abbraccio, meritato, dei suoi compagni.

Bentornato Pettinari

Abbiamo imparato che la Ternana può e deve contare anche su Stefano Pettinari. Sue due palle gol più nitide dell’intera partita contro il Venezia. E pensare che l’attaccante romano non giocava dal primo minuto dalla trasferta di Ascoli. Era il 14 agosto. Dopo 3 mesi e mezzo ha ritrovato una maglia da titolare. In questo lasso di tempo soltanto spezzoni (dopo l’infortunio) sempre sotto i 30’. Al “Penzo” ha messo nelle gambe 67’ dimostrando di poter essere importante per questa squadra così come di poter e dovere crescere ancora sia sul piano personale che tecnico-tattico.

Fase difensiva, tanto lavoro per Andreazzoli

Abbiamo imparato che ad Aurelio Andreazzoli la fase difensiva della sua squadra non è piaciuta molto. Lo ha fatto capire l’allenatore stesso al termine della sfida col Venezia al microfono di Am Terni Television: "Mi lascio il tempo per studiarlo. Ora non posso dire niente perchè non ho chiaro cosa abbiamo sbagliato". Sicuramente qualcosa di diverso si è visto così come è altrettanto sicuro che Andreazzoli e il suo staff avranno molto da lavorare.