Dopo un Natale di fuoco in casa rossoverde si torna a parlare di campo. Domani al Liberati arriva il Teramo per l'ultima partita del girone di andata. Queste le parole di Luigi De Canio nella consueta conferenza stampa della vigilia.
Che De Canio è uscito da questi tre giorni?
"Sono la persona che ero primo, sono lo stesso uomo che quando ha trovato qui 5mila persone ad aspettarlo perché avevo vinto a Perugia avevo detto di no. Sono lo stesso uomo che si mette a parlare con le persone che gli pongono domande che di calcio non hanno nulla. Con la stessa determinazione e serenità continuo con il il mio lavoro. Avevo messo a disposizione della società il mio mandato, la società ha ritenuto che non fosse la cosa più giusta. La riflessione l'ha fatta la società. E le cose sono rientrate nelle loro dinamiche di prima".
Su Frabris e Brevi ci sono novità?
"Probabilmente verranno sostituiti. Abbiamo avuto uno scambio d'idee, loro hanno ritenuto di andare via. Quando un capo struttura è nella situazione di dover dirigere un gruppo di solito le persone che le sono intorno sono persone con cui ha lavorato da tempo e che conoscono il modo di lavorare, le idee, i pensieri e i modi di fare dello stesso. Dovrebbe essere tutto convergente rispetto a quello che è il pensiero del vertice. Quando questo non accade ci si confronta e si sceglie la soluzione migliore in quel momento. Non ho mai parlato male di loro. Non c'entrano le competenze. C'entra il modo di saper interpretare il ruolo".
Lunedì c'è stata la contestazione. Ha pensato per un attimo "mollo"?
"Non ho il cellulare con me e mi dispiace che non usciate con me a passaggio perché come ci sono persone che vengono a contestare chiedendomi di Pagni o altro come se questi fossero argomenti importanti, ci sono tante persone che mi fermano per strada e mi chiedono e dicono cose molto diverse. Queste cose non potete saperlo. Vivo allo stesso modo sia la contestazione che altro. Sono stato in stadi con 60mila persone. E' accaduto che ho preso fischi ed applausi. Un anno ero imbattuto e per una contestazione con i tifosi mi hanno rovesciato la macchina, non sono scappato anzi ho vinto il campionato. Stamattina un tifoso mi faceva delle domande in maniera civile esternandomi il suo punto di vista ed abbiamo parlato amabilmente. La mia preoccupazione invece è capire i giocatori da schierare nei ruoli in cui mi mancano, quando riuscire a recuperare gli infortunati. Virtualmente sono secondo in classifica anche se a 6 punti di classifica ma nonostante tutto quello che mi è e ci è capitato va bene. C'è chi lo vuole capire, chi lo vuole vedere in un modo o in un altro".
C'è qualche errore che crede di aver commesso?
"Gli errori li facciamo tutti. Il primo errore è stato quello di aver detto quello che pensavo della squadra e aver fatto pensare a tutti che avremmo potuto vincere sempre 3-0. E' stato un errore di comunicazione. Ma sapevo di avere una squadra per centrare l'obiettivo. Non mi aspettavo che la squadra venisse falcidiata da così tanti infortuni e quando accade devi cercare di sbrogliare la matassa. In questo caso dovendo scegliere dei giocatori da adattare ci sta di prendere decisioni che a posteriori non avrei fatto. Quando non vinco la partita sono il primo a dire cavolo avrei dovuto far giocare tizio invece che caio. Domenica contro la Giana Erminio in quanti avete pensato che fossi un pazzo a non togliere subito Diakité. L'ho pensato anche io ma poi ho ragionato che se lo avessi fatto in quel momento avrei potuto ammazzare psicologiamente il giocatore esponendolo ai fischi dello stadio. Di ogni cosa che accade sono io il responsabile e questo è fuori da ogni dubbio. Se avete pensato che io mi fossi sempre scansato per dare la colpa al destino vi dico scusa perché non è così".
Una volta la Ternana aveva la migliore difesa, come mai questo crollo?
"Io penso che sia una somma di fattori. Qualche disattenzione individuale, magari un filtro diverso, qualche episodio non molto fortunato. E' una cosa che dipende in gran parte da noi perché dobbiamo alzare il livello di attenzione. Se in un momento poco felice giochi contro una squadra che ha molti centimetri lavori per non concedergli palle inattive. Quando vengono i giocatori a saltare ti organizzi per cercare di contrastarli e in tutta questa situazione si perde anche la distanza. Mi riferisco al primo gol di Ravenna. Non c'è mancanza di organizzazione difensiva. E' tutto ciò che si faceva prima facciamo ora. Dobbiamo recuperare serenità e brillantezza. La sconfitta di Bolzano se si confronta con quella di Ravenna ha le stesse matrici: due rinvii infelici".
Rispetto allo studio dell'avversario la mancanza della figura del match analyst ha influito?
"No perché l'ho sempre fatto senza. Non è il match analyst che decide cosa far vedere ai giocatori ma è l'allenatore. Nel calcio moderno si fa sempre più riferimento a nuove figure che hanno una loro utilità sempre a servizio dell'allenatore e fanno sempre quello che l'allenatore gli chiede. Il match analyst serve per aiutare l'allenatore a condensare e riunire in pochi minuti il materiale raccolto dall'allenatore".
Si aspettava che Bandecchi le confermasse l'incarico?
"Ranucci non mi ha esonerato, non mi ha detto nulla. Mentre parlavamo gli ho detto se pensate che per risolvere il problema serve che mi faccio da parte per me va bene. Ranucci mi ha detto non credo serva ma parlerò con Bandecchi. Stessa cosa ha detto Bandecchi e mi ha confermato questo. Così la sera è arrivata la notizia dell'arrivo del direttore sportivo".
La squadra può aver avuto un peso nella sua permanenza?
"Questi ragazzi si sarebbero traditi da me se avessi abbandonato perché molti sono venuti per me. La società lo sa da sempre che il rapporto con tutta la squadra è ottimo. Con tutta, anche con chi da fuori è stato detto qualcosa di diverso. Non credo se questo ha avuto un peso. Non sono venuto per i soldi ma per il piacere di allenare e di creare a Terni un progetto importante. Siccome queste motivazioni sono rimaste intatte ho detto in quella circostanza se voi pensate che possa servire sono disposto a mettermi da parte. Non averi voluto vivere questo momento, avrei voluto avere tutti i calciatori a disposizione e sei o sette punti in più".
L'identikit del direttore sportivo porta a Luca Leone, lei lo conosce?
"Questo è il segnale che la società ha sempre pensato a questa figura. Non lo conoscevo perché non ho mai lavorato con lui. Ci conosciamo per nome. Sicuramente è la figura giusta. Ne avevamo già parlato che la società era alla ricerca di un direttore sportivo".
Diakité?
"Non vorrei parlare di questo aspetto, anche per rispetto del ragazzo. Con l'arrivo del direttore sportivo potrebbero cambiare le cose. Ha chiesto scusa ai compagni e al sottoscritto. A me dispiace molto perché è un gran bravo ragazzo come tutti gli altri. Il fatto che io possa essere un po in difficoltà per via della contestazione di alcuni questo non mi smuove di un millimetro in quelle che sono le mie scelte. Io voglio solo il bene della Ternana e cerco di farlo con correttezza. Nei miei compiti rientra anche quello di far rispettare le regole a tutti. Hristov ieri stava male, il dottore è venuto e mi ha detto non so se per domani può farcela. Sono senza difensori ma non ho cambiato idea per motivi di opportunità. Vederemo comunque".
Contro il Teramo qual'è la situazione degli infortunati?
"Non abbiamo recuperato nessuno. Quello che posso dirvi devo avere una risposta migliore da quei giocatori che con la frattura alla mano possano sentirsi un po più sicuri e che il dolore non li condizioni giocando. C'è da rispettare la dignità professionale del giocatore. Se il giocatore non offre il meglio della sua prestazione sappiamo che sta male e lo comprendiamo. Ma non tutti possono saperlo. Tanti vedono solo la prestazione negativa. Ho visto fra ieri e oggi un po più brillanti. Spero che Pobega e Furlan siano più sicuri e più convinti e che abbiano maggiore serenità con il loro problema alla mano. Altrimenti dovrò vedere durante la partita".
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