Lucarelli a “Luci al Liberati”: “Prima di Ascoli volevo andare via, il 4-3-2-1 il nostro modulo”
L’allenatore rossoverde, ospite di Ivano Mari, ha parlato della stagione della Ternana ma non solo, c’è spazio anche per un retroscena che riguarda lui e il suo staff
Ospite d’eccezione a “Luci al Liberati” condotto da Ivano Mari, Cristiano Lucarelli, l’allenatore della Ternana che anche l’anno prossimo siederà con certezza sulla panchina rossoverde, ha parlato della stagione dei suoi soffermandosi anche su questioni legate al tanto discusso modulo di gioco. Su questo tema l’allenatore livornese ha detto: "Negli ultimi anni da giocatore, anche a causa degli infortuni, iniziai a studiare e capii l'importanza dei concetti di gioco rispetto ai moduli, per esempio quello dell'aggressione degli spazi, un concetto fondamentale del calcio moderno, che si può fare con tutti i moduli, che sia 4-3-3, 4-3-2-1 o 4-2-3-1, tutti moduli che ti consentono di avere ampiezza e mettono in difficoltà l'avversario, specialmente chi fa densità centralmente, contro cui cercare le linee di gioco esterne ed alle spalle della linea ti consente di scardinare la difesa. Il 4-3-2-1 è uno di questi moduli ed è quello che al 99% useremo nel prossimo anno. La scelta di questo modulo è data da motivi tattici, infatti abbiamo dei programmi che ci mostrano quali zone di campo prediligono i nostri calciatori. Palumbo, ad esempio, è un calciatore che apre sempre sulla fascia sinistra. Noi cerchiamo di valorizzare i calciatori che sono molto istintivi e noi abbiamo dei calciatori che non devono essere incatenati. Questo modulo in fase offensiva diventa un 4-2-3-1 e dopo molti ragionamenti abbiamo deciso che fosse il migliore per far giocare tutti i nostri calciatori”.
Dietro al cambio di rotta di un modulo, quello del 4-2-3-1 che aveva permesso alla Ternana di stravincere il campionato di C, Lucarelli dà una spiegazione tattica del perché la squadra rossoverde sia stata costretta a modificare il suo assetto di gioco: ”Uno dei motivi per il cambio di modulo ad inizio stagione è stato l'infortunio di Furlan, che dava equilibrio al 4-2-3-1. In C era stato un modulo devastante, perché anche se ci conoscevano, avevamo 4 giocatori in grado di creare costantemente la superiorità numerica. Un esempio è il gol contro l'Avellino in cui Boben porta palla fino a dentro l'area, perché i loro mediani marcavano le nostre punte. L'idea mi è venuta ricordando un Napoli-Avellino in cui Braglia che allenava l'Avellino marcava così i ragazzi di Ventura e così è arrivato anche il gol di Vantaggiato. In B ci hanno letto subito. Prima molti allenatori, anche più bravi di me mi avevano chiamato per sapere come facevamo certe cose, ma in B sono stati in grado di leggerci subito e abbiamo faticato ad accettare queste cose. A gennaio avevo chiesto degli innesti per cambiare delle cose, ma non fu possibile, così passai al 4-3-3, ma avevamo perso 30 metri e questa cosa mi spaventava, perché noi prima attaccavamo per non essere attaccati, ma comunque non penso che avendo più punti il mercato di gennaio sarebbe cambiato. Io concordo con la società che prendere per prendere non abbia senso e a gennaio è difficile prendere i giocatori forti, per vari motivi. Inoltre noi crediamo nella forza del gruppo”.
Spazio poi alla ormai diventata famosa lettera d’intenti: "Nella lettera d'intenti si è detto che amplieremo lo staff della squadra, infatti sostituiremo il match analyst che si sposa e tornerà a Catania. Inoltre aggiungeremo una figura molto vicina a Gianni Vio, che io conosco molto bene e sta aspettando una proposta molto importante dall'estero ma ci ha segnalato questa persona che è il suo vice”.
Uno sguardo alla sua carriera e su quanto sia stata importante accumulare esperienza per arrivare a questo livello: "Avrei potuto bruciare le tappe, ma io rivendico la mia gavetta, perché il mio percorso mi ha fatto diventare il Lucarelli allenatore che sono ora. I primi 3 anni della mia carriera (a Parma, Perugia, Viareggio e Pistoia) ho giocato con il 4-3-3, ma dal Tuttocuoio in poi, cercai di portare avanti quello che la squadra aveva fatto negli anni precedenti (con Alvini, n.d.r.). Avevo già giocato 3-5-2 con Mazzarri, quindi conoscevo quel modulo e, vedendo molti allenatori anche a Coverciano, pensai che era giusto decidere il modulo come un sarto, cercando di valorizzare i giocatori a disposizione e le loro caratteristiche, quindi ho studiato tanti moduli diversi, cercando di capire pro e contro di tutti i moduli”.
Lucarelli che fa un bilancio sulla stagione della Ternana, soffermandosi su quali sono state le problematiche di inizio stagione: "Nella prima parte di stagione abbiamo preso molti gol cercando di impostare l'azione e l'avversario ci faceva male negli spazi, come ad esempio nel terzo gol del Pisa all'andata. Questi gol sono stati anche dovuti al pressing che gli avversari ci portavano. Lo scorso anno avevamo Raicevic che con le sue caratteristiche ci consentiva un'uscita più agevole anche con la palla lunga, quest'anno eravamo più legati all'uscita bassa. Noi dovremo nella prossima stagione essere bravi a fare entrambe le cose. Analizzando i numeri, con 36 gol avremmo avuto una difesa in linea con quelle che hanno vinto il campionato. Per migliorare a noi serve la disponibilità alla fase difensiva degli attaccanti, perché altrimenti avremmo 4 giocatori sopra alla linea della palla. Inoltre, vedendo le difese delle altre squadre, non c'erano Nesta e Maldini. Noi avevamo Sorensen e Capuano che venivano da un periodo di inattività e hanno messo insieme 30 partiti e hanno accusato a fine stagione. Noi comunque in campionato abbiamo realizzato 15 vittorie e chi ha vinto ne ha fatte 19. Sono tante 15 vittorie. Noi ora dobbiamo preoccuparci di sistemare la nostra macchina, poi guarderemo agli altri”.
L’allenatore rossoverde che ha però anche evidenziato quelli che sono stati i punti di forza della sua squadra in questa stagione: "Noi siamo stati tra i migliori nei calci piazzati, avendo subito solo 7 gol. Segnare 15 gol su calcio piazzato, però, significa avere un altro bomber e dalla nostra analisi è emerso che la Ternana in questo aspetto potesse migliorare, quindi abbiamo deciso di intervenire”.
Ternana che nella seconda parte di stagione ha raccolto molto di più rispetto alla prima, Lucarelli sull’argomento ha detto: "La differenza tra girone d'andata e ritorno è stata dovuta all'atteggiamento in primis e poi dalla nostra crescita fisica. Ci sono state molte partite, tranne l'ultima ad Ascoli, in cui forse avevamo festeggiato un po' troppo dopo il derby, in cui avevamo mostrato una condizione fisica migliore degli avversari che erano sulle gambe. La partita con l'Ascoli è stato uno spartiacque, dopo la quale la Ternana è stata più matura".
Un retroscena poi sulla stagione dei rossoverdi che poteva portare a un cambio della guardia proprio nella persona del suo allenatore: “La settimana prima di Ascoli io ed il mio staff avevamo deciso di andare via da Terni. Penso che la squadra ne abbia risentito. In Italia c'è la filosofia del "vinci e fuggi", non c'è la cultura della permanenza per molti anni sulla stessa panchina. Comunque noi siamo soddisfatti del campionato fatto e di tutto il biennio e non avevamo capito le parole del Presidente. Non siamo, però, appagati. Alla fine abbiamo quasi rischiato di rientrare nel giro dei playoff, ma io ricordo le partite con Cosenza e Pordenone, così ci siamo chiesti se fosse il caso di rimanere e rischiare di rovinare le cose”.
Infine una valutazione sull'andamento della squadra rossoverde che nell’arco della stagione è stata penalizzata anche da tanti infortuni ma che ha sempre saputo reagire di fronte le difficoltà: "In campionato ci sono state squadre che hanno ottimizzato al meglio le partite e che hanno ottenuto più punti anche se sulla carta non erano più forti di noi. Noi siamo stati un po' penalizzati dagli infortuni di giocatori che possono essere decisivi in questa categoria. Di infortuni ne abbiamo avuti tanti. Dubito di essere riuscito a mettere, al di là delle mie scelte, a mettere in campo la stessa squadra due volte di fila ma nonostante tutto non ci siamo mai pianti addosso, però se ci fosse stato un inizio diverso, credo che avremmo potuto disputare i play off, anche al netto dell'errore arbitrale con il Frosinone. Diventa comunque difficile in una stagione come questa capire se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto".