Fra le opinioni che abbiamo raccolto durante la giornata non poteva mancare quella di Luca Marchetti, giornalista di Sky. Anche a lui abbiamo voluto chiedere un parere sulla vicenda Toscano che ha letteralmente sconquassato l’ambiente rossoverde nella giornata di oggi.
Ti aspettavi le dimissioni?
“Ti direi una bugia se parlassi di fulmine a ciel sereno. Ma mi hanno comunque sorpreso. E ti spiego: avevo sentito l’allenatore della Ternana in questi ultimi giorni ed era piuttosto amareggiato dopo le dichiarazioni di Longarini. Ma le dimissioni sono un gesto forte, estremo. Dimettersi significa lasciare sul tavolo i soldi di un’intera stagione. Significa volersi sollevare moralmente da una situazione in cui non ci si riconosce più. E vorrei aggiungere due cose: la prima è che le dimissioni di Toscano non dipendono né dai risultati né da un rapporto conflittuale con il gruppo. La seconda è che non sono state indotte da nessuno: sono un gesto pensato da Toscano e solo da lui, come conferma il suo comunicato”.
Ma è stato giusto, secondo te, mettere in discussione Toscano dopo appena 4 giornate?
“Partiamo da un presupposto: i risultati determinano sempre e da sempre il destino di un allenatore. Ma ogni caso bisogna aver la forza e la pazienza di analizzarlo con calma. I risultati non c’erano, mi pare ovvio. Ma non sono arrivati per quale motivo? Io credo che Toscano – come tutti – potesse avere delle responsabilità. E la sua “colpa” più grande sia stata quella di non aver ancora trovato un’identità tattica alla squadra. Non discuto delle sostituzioni o di Tizio a posto di Caio. Ma dei cambi di sistema di gioco. Era evidente che ancora, sopra la Ternana, c’era il cartello ‘Lavori in corso’. Ma allo stesso tempo credo che fosse preventivabile”.
Cioè? Ti immaginavi che Toscano non riuscisse a riprendersi la Ternana?
“No. Non ho detto questo. Ho detto che era inevitabile che ci volesse tempo in più per fare di un gruppo di giocatori una squadra. Va ricordata una cosa molto importante: la Ternana ha cominciato a fare mercato dopo l’arrivo di Acri il 4 agosto. Prima tutti erano preoccupati per quello che non stava succedendo.
Longarini ha chiesto fiducia e pazienza. Avremmo dovuto giudicare a lavoro finito. E così è stato fatto. Soprattutto una grande fiducia l’ha avuta Toscano che in questo periodo non solo non si è lamentato ma ha accettato le scelte della famiglia Longarini sapendo che sarebbero state fatte nell’interesse comune. Poi però, almeno dalle informazioni che ho io, questa fiducia è stata chiesta ma non accordata. O per lo meno non è stata avvertita. E questo, sempre secondo me, ha minato le certezze (ovvio) dell’allenatore della Ternana che in questo momento avrebbe avuto bisogno di tutto, tranne che di essere messo subito in discussione”
Quindi come le giudichi le dimissioni di Toscano?
“L’ho detto prima: secondo me sono un gesto raro, nono solo nel mondo del calcio ma in generale. Che testimonia un momento estremamente difficile vissuto da Toscano. E all’ormai ex allenatore della Ternana bisogna soltanto dire grazie e applaudirlo. Esce a testa altissima da un momento estremamente complicato”.
E la società?
“A me sembra che abbia gestito questa situazione con estrema irruenza. Partiamo dal presupposto che siccome i soldi sono i suoi è libero di decidere come vuole la società. Ma questo non significa che tutto possa essere condiviso o corretto. Le dichiarazioni di Longarini dopo la sconfitta di Modena sono state molto dure e hanno aperto delle voragini nelle fragili certezze rossoverdi. Non aver concesso un confronto e un dialogo – così dice anche lo stesso Toscano – all’allenatore per chiarire la posizione a mio avviso è un errore: sia da un punto di vista personale che professionale. Perché non confrontarsi con il proprio allenatore, soprattutto se lo cose non ti vanno bene? E poi queste conseguenze che non sono arrivate, se non con un lungo momento di riflessione che ha scombussolato ancora di più l’ambiente. Ora poi un giorno intero, praticamente, senza aver scelto, almeno secondo le informazioni che ho io, senza aver scelto il nuovo allenatore. Questa Ternana ha bisogno di chiarezza e di tranquillità. Sabato c’è una partita delicatissima a Salerno e la squadra è senza allenatore. Simone ci ha messo la faccia e si sta impegnando molto. E’ indubbio che la famiglia Longarini sia più presente nella quotidianità rossoverde, come è indubbio che ci sono delle situazioni che potevano essere gestite in maniera diversa, almeno secondo me”.
Chi viene come allenatore?
“Non lo so. Si fanno diversi nomi. I più gettonati sono quelli di Breda (per ora in pole), Gautieri e Foscarini (leggermente in ribasso). Tre allenatori diversi, ma tutti bravi e con buonissimi curriculum. E c’è una new entry, sempre secondo le mie informazioni: Mimmo Di Carlo, ultima idea in casa rossoverde per sostituire Toscano. La cosa più importante però è decidere e far ripartire la Ternana. L’avvio di questa stagione è stato molto duro. Se la Ternana non si rimette in pista con decisione rischia seriamente di fare una stagione di passione, vista anche la posizione in classifica. E non credo che questo sia l’intento di Simone Longarini”.
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