Messaggero – Ranucci: “Santopadre? Nessuna aggressione, vuole riaccendere le polemiche”
Il derby sul rettangolo di gioco è ormai in archivio, quello fuori dal campo ha ancora i suoi – pesanti – strascichi. Da una parte la multa del giudice sportivo alle due società e la squalifica di mister Pochesci (articolo sotto), dall’altra le stoccate a distanza tra i rispettivi presidenti. Al numero uno delle Fere, Stefano Ranucci, infatti, non sono proprio piaciute le dichiarazioni post-partita di Massimiliano Santopadre, pubblicate ieri dai quotidiani, tra cui il Messaggero. E ora risponde punto per punto. A partire dal giudizio sul fischietto Aureliano. "Sono disorientato dalle parole dell’amico Santopadre – è la premessa -. Io vivo lo sport con una filosofia diversa e dopo le polemiche dell’arbitraggio leggere che il presidente del Perugia continua a stuzzicare la Ternana non mi sembra, da addetto ai lavori, che sia il massimo, visto che il nostro comportamento deve essere quello di stemperare gli animi. E’ vero che avevo dei dubbi sull’operato dell’arbitro, mentre lui addirittura riesce a dargli un voto, 7,5. Ma mi dicono che fino a pochi minuti prima della fine della partita lui stesso non gli dava nemmeno la sufficienza. Io sono andato a studiare il regolamento, qualche distrazione c’è stata, forse il rigore del Perugia poteva starci, ma anche un altro rigore per noi".
Qualche giudizio Santopadre lo ha dato pure sulle scelte di Pochesci in merito ai cambi. Che ne pensa? "Vorrei deciderlo io o la società se il nostro allenatore ha sbagliato o no. E’ più carino che ogni presidente parli dei propri tesserati, se ci sono stati errori non credo spetti a lui dirlo. Non ho la sua preparazione, ma spero di arrivare a queste conoscenza. Arrivare a dare i voti ad arbitro ed allenatore non mi sembra il modo per un addetto ai lavori per stemperare gli animi".
Ma al di là della partita Santopadre ha fatto anche considerazioni sui “presidenti stipendiati”, auspicandosi che non ci siano più. Si sente chiamato in causa? "Questa è la ciliegina sulla torta, presumo sia rivolto a me. Sono un presidente a stipendio, sono stato un direttore generale e un manager a stipendio, è giusto che lo prenda, non è una macchia. Non credo che questo sia mortificante, anche perché in Lega di B ce ne sono tanti di presidenti a stipendio, oltre al sottoscritto, di grandissimo spessore. E, pur essendo a stipendio, mi sono dedicato alla stesura del nuovo statuto di Lega B. Spero ci sia un chiarimento".
Tornando alla partita, Santopadre dice di essere stato insultato. Le risulta? "Non mi risultano aggressioni o insulti alla dirigenza del Perugia, subito dopo la partita ho detto ai miei di stare zitti e buoni. Approfitto per fare i complimenti ai 10 mila del Liberati per come sono andate le cose, in altre piazza qualcosa poteva succedere, invece hanno dimostrato grande lealtà sportiva e maturità. Mi dispiace al contrario leggere qualcosa che tenta di riaccendere le polemiche".
La delusione per come è finito il derby brucia ancora, in termini di risultati la Ternana ha perso altri punti ed ora ci sono tre partite. Che cosa si immagina? "La situazione è molto strana, abbiamo più equilibrio ma dovremmo avere più punti, sicuramente qualcosa va sistemato. Ma deciderà l’allenatore anche in base alle squadre che avrà di fronte, ognuno ha il suo ruolo. Di certo quello che domenica mi immaginavo era regalare una vittoria a quelle persone che ci hanno accolto con tanta passione, lealtà e sano comportamento. Io lo sport lo vivo così".