Palumbo, figlioccio di Dianda e baby Gerrard: l’anno prossimo sarà…
Testa alta e via. Antonio Palumbo non ha paura di niente. Titolare col Pescara? Partitona e vittoria. Titolare contro il Bari, in piena crisi? Altra ottima prestazione, altra vittoria. Il grande piccolo Antonio lì in mezzo al campo funziona: un classe '96, giovanissimo eppure maturo in ogni sua giocata. Deve crescere ancora tanto, chiaro e giusto che sia così; ma Palumbo è uno di quei prospetti che fanno ben sperare per il presente e il futuro della Ternana, bravissima a puntarci.
Antonio ormai è in prima squadra in pianta stabile: avrebbe bisogno di continuità, ma quando è chiamato in causa non sfigura. La discontuinità è figlia dell'età, ci sta che sia così; eppure, il ragazzino che si ispira a Steven Gerrard ed è 'figlioccio' di quel Salif Dianda con cui ha un rapporto meraviglioso – come anche con Popescu – sta convincendo tutti per i suoi miglioramenti in questo primo anno da professionista.
Prima di tutto, la salvezza: si cresce anche così, nelle difficoltà. Poi, dalla prossima stagione, Palumbo sarà un punto fermo di una Ternana che vorrà lanciarlo, puntarci, crederci davvero perché i giovani sono la prospettiva di un club che non può farne a meno. Non diventerà Gerrard (anche se glielo auguriamo), ma Palumbo è uno che ci sa fare. Vai Antonio: sempre a testa alta…