Papini: “Scusa Cristian ma io tifo Ternana”
Le Fere lasciano il segno. Ne sa qualcosa Romeo Papini, 33 anni mediano del Matera fresco vincitore del premio come miglior centrocampista della passata stagione di Lega Pro. Romano di nascita, ternano d’adozione è cresciuto nel vivaio della Ternana. Ed è lì che ha iniziato a conoscere il derby con il Perugia…
“Ricordo le battaglie contro Gatti, anche lui nella Primavera del Perugia. Erano partite molto tirate, sentite e almeno quando giocavano a casa nostra con tanto pubblico. Per noi era uno spettacolo”.
Mentre Papini sfidava il Perugia nel campionato Primavera, Bucchi con la maglia della Ternana cercava di scongiurare una retrocessione dalla B che sarebbe poi maturata a Bari…
“Quello per me è stato un anno molto importante. Quando arrivò mister Bolchi mi vide e decise di aggregarmi alla prima squadra. Bucchi, insieme a Miccoli, molte volte mi hanno accompagnato con l’auto al campo di allenamento. Ancora non avevo compiuto i 18 anni e Bolchi mi volle nella prima squadra. Mi promise pure l’esordio se la squadra fosse riuscita a salvarsi in anticipo. Invece retrocedemmo a Bari. Per me fu comunque una stagione preziosa. Allenarmi con Bucchi, Miccoli e tutti gli altri, vivere la serie B in prima fila, sedersi in panchina su campi che hanno fatto la storia del calcio italiano. Sono state tutte esperienze che mi hanno aiutato tantissimo”.
Con Bucchi il rapporto com’è?
“Buono. Ci siamo incrociati poco in questi anni però ogni volta che è successo non è mancato un saluto, un sorriso, una battuta. Conservo di lui un ricordo molto bello. Aver condiviso qualche mese insieme mi ha consentito di scoprire una bella persona, che stimo molto. Alla guida della Maceratese ha ottenuto ottimi risultati ed espresso un gran bel calcio. Però…”.
Cosa?
“Sabato tiferò Ternana, ovvio”.
Mai vinto un derby?
“Da professionista no. Ne ho giocato uno soltanto, al Liberati con gol vittoria di Cutolo per il Perugia. All’andata invece ero in tribuna perché indisponibile. Forse ai tempi della Primavera ma non ricordo”.
La Ternana è a + 2 in classifica. Quindi parte favorita?
“Solitamente chi è avanti è sempre dato per favorito però stiamo parlando di un derby. Anzi del derby tra Ternana e Perugia. E’ una partita che esce fuori dagli schemi. Si gioca al Curi ma, ho letto sul vostro sito, che ci saranno un migliaio di ternani al seguito. Sono sicuro che si faranno sentire come sempre”.
La squadra affidata a Benny Carbone è quanto mai eterogenea. Un mix di esperti e giovani. A proposito, da uno che il derby l’ha vissuto sulla propria pelle, cosa diresti ai rossoverdi?
“Agli anziani nulla. Ci sono giocatori che hanno calcato palcoscenici importanti e sanno perfettamente come si preparano partite come queste. Ai giovani dico di farsi consigliare dai più grandi. Quando ci sono questi match l’importante è non consumare troppe energie mentali durante la settimana correndo il rischio di arrivare esausti al giorno della partita”.
Quindi chi vincerà?
“Sono fiducioso che la Ternana disputerà una grande partita. Immagino decisivi Falletti e Surraco. Contro una squadra come il Perugia che gioca un calcio offensivo le loro qualità in velocità potrebero essere fatali”.
Con Surraco hai condiviso la scorsa stagione al Lecce…
“Ha tanta qualità. Quando ho saputo che era venuto alla Ternana sono stato molto felice. L’ho visto all’opera contro lo Spezia. Ha un dribbling micidiale ed è un ragazzo fantastico”.
Vedrai la partita?
“Probabilmente riuscirò a vedere il primo tempo, prima di andare al campo di allenamento. Spero che la Ternana riesca a sbloccare subito il match. Così facendo uscirà fuori una bella gara. Altrimenti c’è il rischio che esca fuori un derby come tanti, dove è più la tensione, la paura di non perdere che la voglia di vincere a regnare in campo”.
Nella settimana del derby è arrivata, per Papini, una notizia molto bella…
“Il prossimo 3 ottobre verrò premiato come miglior centrocampista della Lega Pro stagione 2015-2016, nell’ambito dell’Italian Sport Award – La Notte degli Oscar dello Sport Italiano – Gran Galà dello Sport Italiano 2016. A 33 anni è un riconoscimento che fa molto piacere e mi da nuovi stimoli per andare avanti”.
Chiusa la parentesi Lecce (3 anni, 90 gare disputate e la fascia da capitano al braccio) da questa stagione è iniziata una nuova avventura…
“Sono a Matera. Abbiamo una squadra molto competitiva e un tecnico davvero bravo. Peccato per questo infortunio che mi sta tenendo fermo. Ho una voglia matta di tornare in campo. Spero di farlo il prima possibile perché vedo un Matera che sta crescendo giorno dopo giorno sempre di più e voglio farne parte”.