Papini: “Vi spiego perché fa bene Lucarelli a saltare con la squadra”
L’ex centrocampista della Ternana: “L’ultimo passo per vincere un campionato si fa soprattutto curando l’aspetto psicologico”
“Ricordo forse un campionato simile del Novara con Tesser che stravinse la C ma non ricordo squadre che abbiano disputato una stagione come quella che stanno facendo i rossoverdi. Sono a Terni dal ’98 e non ricordo una Ternana che abbia dominato il campionato in questo modo. Secondo me a 78 punti il campionato si vince perché l’Avellino ha fatto un girone di ritorno importantissimo ma quando sei lì che fai tante vittorie consecutive e stai sempre dietro è vero che ci vuoi provare ma alla fine molli. Anche perché con la vittoria della Ternana a Teramo l’Avellino inizierà a pensare anche a preparare i playoff perché sono tosti”.
A parlare è Romeo Papini prodotto del vivaio rossoverde ed ex calciatore della Ternana. Uno che di campionati vinti ne sa qualcosa. Dirigente dell'Accademia Calcio Terni, a breve diventerà direttore sportivo essendo uno partecipanti al corso di Coverciano. Papini è stato ospite della trasmissione del post partita di Ternana Time.
La Ternana ha migliorato la manovra perché è entrato Palumbo o perché il Teramo aveva cambiato sistemazione in campo?
“La Ternana ha migliorato la manovra perché l’ingresso in campo di Palumbo ha portato maggiore qualità e gestione della palla. È un giocatore che ha dimostrato di essere forse appena al di sotto del fenomeno Falletti come super protagonista. Palumbio può giocare in un centrocampo a due e a tre, può fare il trequartista in determinate partite, ha senso del gioco e si sa inserire. È anche un giocatore che ti taglia in verticale il campo, una qualità che si vede nelle mezzali. Giocatori così fino a qualche anno fa non c’erano”.
La Ternana si appresta a vincere il campionato e Lucarelli ha iniziato a sorridere…
“Racconto un aneddoto. Giocavo nel Carpi, vincemmo il campionato superando nella finale playoff il Lecce poi sono andato l’anno dopo. La partita d’andata vincemmo 1-0. Per la gara di ritorno, in programma la domenica, scendemmo a Lecce il venerdì sera. In settimana si parlò tanto della partita, dell’ambiente che avremmo trovato e delle difficoltà con cui ci saremmo dovuti confrontare. Il nostro allenatore era Fabio Brini che sotto l’aspetto della gestione dello spogliatoio e dei momenti era molto bravo. Il sabato andammo a fare allenamento su un campo a 30 km da Lecce per stare da soli. Eravamo in cerchio in mezzo al campo quando da dietro il muro capimmo che non eravamo solo come pensavamo. Brini, che aveva preparato tutta la rifinitura ci disse: ho capito che c’è tensione e vi posso mettere più paura se facciamo una rifinitura classica quindi facciamo mezz’ora di calcio tennis. Ecco noi facemmo calcio tennis alla vigilia della finale di ritorno dei playoff. Poi però in B siamo andati noi. Questo per dire che fa bene Cristiano Lucarelli a sorridere e festeggiare con i ragazzi. È il momento di fare questo. L’ultimo passo si deve fare soprattutto sotto l’aspetto psicologico".
Sei stato compagno di squadra alla Ternana di Massimo Paci. Te lo saresti immaginato un giorno allenatore?
“Era molto giovane quando ci ho giocato insieme. Erano i primi anni che andavo in prima squadra. Tra l’altro lo conoscevo bene perché abitavamo nella stessa palazzina. Però eravamo entrambi molto giovani quindi non saprei. Magari se lo avessi incontrato più in là con la carriera sarei stato capace di rispondere”.
Da prodotto del vivaio della Ternana hai conosciuto Gianni Ortenzi che ci ha lasciato…
“Conosco bene anche Vanessa e suo marito. Gianni era l’anima del settore giovanile della Ternana. Me lo ricordo ancora i primi anni che sono arrivato a Terni con la sua ironia, i suoi modi di fare, la sua disponibilità. Era una persona coinvolgente che è rimasta nei cuori di tutti noi che siamo cresciuti nel settore giovanile”.