Quando l’emergenza ti dà sicurezze: le sette (nuove) virtù della Ternana
Ci sono squadre che quando le cose cominciano a girare male, entrano in una spirale negativa da cui diventa praticamente impossibile tirarsi fuori.
Altre che invece si compattano e riescono a trovare dentro di loro delle risorse inimmaginabili. Addirittura c'è chi con questo concetto del "soli contro tutti" ci ha costruito i propri successi.
A Terni non c'è stato bisogno di inventarsi i nemici o le difficoltà. Dalle voci di cessione societaria (ora completamente pacate), agli infortuni in serie (che hanno colpito in maniera apparentemente scientifica) fino agli errori arbitrali in serie. Tutte queste situazioni avrebbero potuto abbattere un ambiente (e una squadra) in poco tempo. Invece lo psicanalista Tesser è riuscito a tenere alta la concentrazione e addirittura non solo è venuto fuori da una classifica complicata, ma addirittura ora ha qualche freccia (molto pericolosa) in più.
1- il sistema di gioco. La Ternana non ne ha più soltanto uno. Il 4312 di partenza si è trasformato in 352, per necessità. Ed è diventato un punto di forza notevole. Ora la squadra può alternare i due sistemi di gioco. Non solo. In allenamento si prova anche. 3412. La Ternana può diventare camaleontica in campo. E Tesser prova anche i cambi mantenendo gli stessi uomini: insomma la capacità di adattarsi
2- il carattere. Si diceva, noi per primi, che questa squadra ne avesse poco. Lo ha invece tirato fuori. Ora serve mantenerlo. Ma non è il carattere di chi fa lo sbruffone e dice sono più bravo di te. È invece quasi saggio: so quali sono i miei limiti e ora sono più forte…
3- Bastrini e Meccariello. Dovevano essere cotitolare. Il termine di chi non può essere considerato riserva ma che allo stesso tempo non è primo nelle graduatorie. Con 42 partite a disposizione lo spazio ci sarebbe stato. Con gli infortuni di Masi e Ferronetti si è tolto il co, è rimasto il titolare. Per entrambi. Provate a toglierli ora…
4- Popescu. Doveva andare via. Aveva rescisso il contratto e aveva messo le valige in macchina. Non scherziamo: aveva davvero salutato tutti i compagni.vora si ritrova titolare nel derby e si conferma con il Catania. Esulta come un pazzo, si gode Terni, il suo amico Dianda e tweetta coniglietti per sfottere i perugini. Ma soprattutto si è dimostrato affidabile.
5- Crecco e Valjent. Vale lo stesso discorso di Bastrini e Meccariello. Con l'aggiunta che i due sono giovanissimi. Appena 19 anni. Non se n'è accorto (quasi) nessuno. Tanto più che possono giocare in più zone del campo (soprattutto Martin) e che se c'è da mettere la gamba o sacrificarsi non si fanno mai pregare.
6- Avenatti. Dall'inizio dell'anno sente il fantasma di Antenucci dietro di lui, sente il fiato di Bojinov e Ceravolo sul collo. Ha risposto nel modo migliore: con i gol. 5 in questo inizio d'anno e anche una sempre crescente coesione con il gruppo e con le idee del mister. Può crescere ancora tanto, la sua classe lo dimostra. Ma ci fosse stata un'altra squadra dopo il mercato, forse sarebbe stato più difficile
7- Falletti. È l'uomo derby. Non riesce però ad essere titolare. E forse è su questo che si deve insistere per avere non 14-15 titolari, ma 22. 22 pronti a dare tutto in ogni momento. Gli altri si devono accorgere di lui, lui si deve accorgere degli altri. Così diventa una risorsa in più, esattamente come gli altri 6 di cui abbiamo appena parlato.
Insomma la crisi ha rispolverato un vecchio detto: quello che non strozza ingrassa. La Ternana è più forte e senza paure. Perché gli altri di cui non abbiamo detto nulla non è che abbiano fatto male, anzi. E perché fra poco rientreranno. E allora anche Tesser, magari, comincerà a divertirsi…