Torna a parlare il Presidente rossoverde Stefano Ranucci, questa volta, al sito internet graffisulpallone.com.
Nel corso della lunga intervista di cui è stato protagonista, ovviamente, il Presidente ha toccato, di nuovo, i temi del mancato ripescaggio e della lotta, nelle sedi legali che la Ternana porterà avanti per opporsi alla sentenza, ritenuta ingiusta.
Ecco le parole di Ranucci al sito:
Continueremo a combattere. "Lei ha citato la peste. Se non ricordo male, la peste aveva promesso un numero di morti a Cristo. Ma quando se n’è andata, i morti furono più del previsto. Cristo chiese il motivo, e si sentii rispondere che la maggior parte delle persone era morta di paura. Non vorrei che anche qua, qualcuno fosse morto di paura – allude il presidente Ranucci – Intanto, morti non ce ne sono stati: dall’unico tribunale entrato nel merito, abbiamo avuto la soddisfazione di sentirci dare ragione. Poi un giudizio monocratico, quindi non una sentenza, ci ha fatto ammalare gravemente senza entrare nel merito. Adesso, con molto rispetto, ci accingeremo a giocare il campionato di Serie C. Come stabilito dall’Assemblea Federale, continueremo a combattere. Sia sul campo, per raggiungere i vertici della categoria. Che nei tribunali, a questo punto con un’azione risarcitoria”.
Il risarcimento. “Difficile da stabilire, persino per un giudice attento e preparato come la dottoressa Panzironi – chiaro riferimento di Stefano Ranucci all’ultima sentenza del Tar – che ha definito incalcolabile il danno. Questa squadra rappresenta anche un Ateneo, ci sono motivi legati all’immagine. La Vibonese sta ancora trattando per un mancato ripescaggio in Serie C, già lì si parla di milioni di euro. Andremo avanti, affronteremo il campionato di Serie C, felici di restituire lo spettacolo del calcio ai nostri tifosi. Non so chi dovrà frugarsi nelle tasche. Non vorrei fosse la nostra Federcalcio, per azioni scellerate da parte di qualcuno”
I voti del caso. Un voto ai commissari uscenti: “Non posso dare la sufficienza. Non ha valutato bene quel che stava combinando – spiega Ranucci in merito a Fabbricini – Se non erro, nella seconda parte del suo ragionamento, tornando indietro forse non avrebbe autorizzato un campionato a 19 squadre”.
Gravina? “Lo conosco da diverso tempo. Ha spessore e preparazione. Per quanto fatto finora, ha una sufficienza piena. Vediamo se continua a mantenere il voto”.
Giorgetti? “Sopra la sufficienza. Lo promuoverei a pieni voti. Con tutti i bei problemi che ha in questo momento il Governo, si è messo a parlare della cosa più seria tra le meno importanti”.
Balata? “Per quello che diceva, per aver inizialmente difeso il Novara alle prime schermaglie di ripescaggio, per l’aver detto alcune cose, per la veemenza e per i modi poco eleganti… Sono indeciso fra un 2 ed un 3”.
Dopo il risarcimento. "Abbiamo una università importante, la prima d’Italia in termini numerici e con sedi in Europa. Vorremmo che i soldi provenissero solo dal nostro lavoro, non vorremmo sfruttare queste azioni. Ma siamo costretti. Rimane una brutta pagina per il calcio italiano – si rammarica Ranucci ai Graffi – In questo momento tutti stanno parlando di beneficenza o di investimenti nelle strutture. Gli imprenditori sani, che non fanno doping finanziario o altri artifizi, già in questo modo portano avanti il mondo del calcio. Oggi ho sentito anche Lo Monaco che manifesta la volontà di investire nelle strutture. Probabilmente faremo qualcosa in tal senso, ma li utilizzeremo anche per recuperare parte dei danni”.
Investimenti futuri. "Le do un dettaglio. In una piazza come Terni, la società Niccolo Cusano ha già investito nello stadio un importo superiore, rispetto al delta di differenza avuto dalle società di Serie B per rimanere a 19 piuttosto che a 22. Se valutiamo di acquistare lo stadio? Sì. In più, stiamo pensando ad una cittadella dello sport. Questi sono progetti che porteremo avanti ugualmente, a prescindere dal contenuto risarcitorio”.
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