RIVIVI – Pisa-Ternana, la conferenza stampa di Roberto Breda

Domani torna in campo la Ternana. Le Fere, dopo la sconfitta in casa contro il Parma ripartono dall’ “Arena Garibaldi” contro il Pisa

RIVIVI – Pisa-Ternana, la conferenza stampa di Roberto Breda

Giornata di vigilia in casa Ternana. Domani la squadra di Roberto Breda sarà impegnata all' "Arena Garibaldi" di Pisa. Contro il Pisa di Alberto Aquilani i rossoverdi sono chiamati a tornare a fare punti dopo la sconfitta casalinga contro il Parma. 

PISA-TERNANA, LA CONFERENZA STAMPA DI ROBERTO BREDA

PISA – 4-2-3-1 e 3-4-2-1 sono i moduli che utilizzano maggiormente. E' una squadra che ha caratteristiche ben definite. Soprattutto nella capacità di cambiare sistema di gioco. E' una squadra difficile. E' un'altra battaglia. Dovremo cercare di fare punti anche là. E' una squadra abbastanza vicina. Dovremo cercare di avvicinarci non di allontanarci.

ATTACCANTI CON CARATTERISTICHE DIVERSE – Squadra forte. Negli obiettivi del Pisa ad inizio anno non c'era di fare questo tipo di campionato. Ma qualcosa di più. Però non sempre ti riesce quello che hai in mente. Anche in corso della gara hanno giocatori che possono cambiarla.

PARTITA ATTESA – Arrivano sugli esterni sviluppando molto il centro così da creare superiorità sulle fasce. Noi siamo una squadra diversa negli interpreti e nel modulo rispetto alla gara d'andata. Rimangono le nostre convinzioni. Affrontiamo una squadra che quando non ha palla cerca riferimenti per non farti giocare. Lo stadio sarà caldo. Una partita che richiederà tante letture. 

CAMBIAMENTI PER PISA – La partita di domani richiede letture dall'inizio e in corsa. Vedremo che tipo d'interpretazione vorrà dare l'avversario. Vogliamo avere più frecce al nostro arco. Dovremo fare una gara molto di personalità, d'intensità fisica e mentale. 

IL PRESIDENTE HA RIBADITO DI ESSERE OTTIMISTA – Lui è il primo ad essere in trincea. Non credo sia tutto definito. Anche chi ha 34/35 punti deve sentirsi non al sicuro. Sono partite che pesano tanto, sia per i punti sia per il tipo di percorso che dobbiamo fare.

MOMENTO Questa squadra ha vissuto due grandi step. Uno è stato il mio arrivo con classifica brutta. E' stata la prima dimostrazione del valore del gruppo. Il secondo step durante e dopo il mercato. Abbiamo affrontato partite toste, importanti, complicate. Il rischio di sfaldarsi c'era, soprattutto in quel periodo. Dopo Spezia dove sbagli un rigore e prendi gol a sette secondi dalla fine poteva succedere. Ma non è successo. Il secondo tempo di Parma è la dimostrazione di quanto il gruppo sta assimilando il lavoro. Siamo sempre stati propositivi. Sono convinto che anche sul 3-1 i ragazzo volevano continuare a fare gol. Non è scontato tutto questo. Ogni volta lo devi tirare fuori. Ogni partita, compresa questa ha delle insidie specifiche che vanno analizzate. 

RIGORE – C'è una gerarchia. Poi ne parleremo con i ragazzi. Dobbiamo trovare la linea più efficace. Secondo me quella di domenica non era completamente sbagliata. Il rigore è stato sbagliato non per come è stato deciso ma per come è stato tirato. Raimondo è il capocannoniere della squadra. Forse stava facendo uno dei primi tempi migliori della stagione. Aveva preso un palo poco prima. Deve sbloccarsi in casa. Sogna di arrivare in doppia cifra. Io continuerei a fare quella scelta. Se avessi voluto che non lo tirasse gli sarebbe arrivato il messaggio. Lo rifarei? Sì. Sperando però in un esito diverso. L'errore non deve portare abbattimento ma incazzatura per andarsi a prendere quello che non è arrivato. Nel secondo tempo la squadra è cresciuta, lui no. E' giovane e deve crescere. A volte devi toccare con mano e scottarci con certe cose. 

BALLOTTAGGIO FATICANTI-AMATUCCI, N'GUESSAN – Se uno guarda gli allenamenti io mischio sempre tutto. Voglio vedere i ragazzi tutti coinvolti. Quando giocavo facevano 7 titolari e non mi piaceva. A me piace che tutti imparino a giocare con tutti. N'Guessan? Devono parlare i responsabili medici. Ancora non è a disposizione. Gli altri tutti convocati ad eccezione di Viviani e De Boer. 

FAVILLI SENZA GOL – Un attaccante che non segna è sempre in difficoltà emotiva. I motivi possono essere tanti. Il percorso fatto da lui e Federico è diverso. Mancano 10 partite. Se un attaccante in 10 partite fa 3/4 gol non è male. Lui deve pensare solo a farsi trovare pronto. L’arrabbiatura è un aspetto buono se ti porta ad essere determinato a risolvere i problemi. 

TIFOSI AL SEGUITO – Bella soddisfazione. Tutti uniti cerchiamo di portare a casa punti. Speriamo di riuscire a dare una bella gioia a tutti quanti. 

LA LEGGE DELL'EX – Vediamo. Nel calcio è capitato. Se bastasse questo sarebbe facile.