Rosso&Verde – Il semaforo di Ravenna-Ternana
Rosso: i gol a freddo e caldo.
Prendere gol fa sempre male, prenderlo al primo minuto e, soprattutto, all'ultimo fa male il doppio, perchè se il gol ad inizio gara si può recuperare, quello che arriva mentre l'arbitro ha il fischietto in bocca no, non c'è più tempo per riprenderlo. Questo ha fatto la Ternana ieri al Benelli, si è fatta gelare quando ancora non si era quasi scesi in campo, ha sudato le proverbiali sette camice per riaprirla e poi, nel momento più caldo della sfida, quando sembrava che tutto potesse solo migliorare, si è fatta gelare di nuovo, e con lei tutti i tifosi. In mezzo, fra la doccia del primo minuto e quella del 91', una partita condotta a tratti in maniera sorprendentemente scialba dai rossoverdi, capaci di sbagliare il terzo rigore di fila nella ultime tre gare, e poi di realizzare gol tutt'altro che scontati. Troppe montagne russe, troppi errori, troppo poco la lucidità messa in campo. Tanti, troppi i punti che le Fere hanno lasciato per strada, non ultimo quello di ieri che, per quanto non sarebbe bastato a smuovere la classifica in maniera sostanziale, avrebbe almeno ridato animo a una situazione che da qualche settimana ne ha davvero poco poco.
Verde: la corsa di Giraudo e la “tigna” di Bifulco.
Cominciano ad essere ripetitivi gli aspetti che vogliamo salvare delle partite della Ternana, lo sappiamo, ma se qualcosa di buono ieri si è visto, nella delusione e nella rabbia per come sono andate le cose, questo può essere ritrovato in due giovani rossoverdi, Federico Giraudo e Alfredo Bifulco. Forse leggermente meno efficace delle altre uscite, il giovane Giraudo ha comunque lottato, fatto a sportellate e si è spinto anche in zona offensiva, cercando di imporsi anche fisicamente su avversari che spesso sono risultati meglio "equipaggiati". Solita conferma, invece, la presenza fra le cose da salvare di Alfredo Bifulco, arrivato al suo quarto gol di fila, una presenza fondamentale al momento in questa Ternana, con la sua capacità di scappare agli avversari, di crearsi spazi, di infilarsi laddove pochi riescono.