Rosso&Verde – Il semaforo di Sudtirol-Ternana
Rosso: gli svarioni.
Non ce ne vogliano i tifosi e la squadra del Sudtirol, ma mai come ieri sera a battere la Ternana è stata la Ternana stessa.Due gol degli uomini di Zanetti, due svarioni difensivi della retroguardia rossoverde, che probabilmente complice il cambio di modulo ha vissuto un primo tempo da incubo, palesando in più di una occasione una sorta di stato confusionale e un'ansia da prestazione che nemmeno nelle prime uscite ufficiali si erano mai visti. Soprattutto i giocatori più esperti, quelli con una carriera più solida alle spalle sono sembrati in difficoltà, e la voglia di strafare ha giocato completamente a sfavore delle Fere. Al netto di pali, traverse, gol non gol, parate e soprattutto al netto del secondo rigore di fila sbagliato (per altro non tirato dal rigorista), e considerata anche la mancata concessione di un penalty che sembrava sacrosanto, la Ternana di ieri sera è stata artefice della propria sconfitta, distratta spesso in fase difensiva e altrettanto di frequente troppo frettolosa in attacco. Che sia da monito: le partite si vincono anche con la testa.
Verde: l'irruenza dei giovani.
Il calciatore giovane (non solo anagraficamente parlando) si sa, può essere meno continuo, può sbagliare un passaggio, uno stop, ma mette spesso in campo quella dose di irruenza e di spensieratezza che un giocatore più esperto a volte dimentica, per gestione delle energie, perchè sa sopperire in altri modi ad un tasso minore di freschezza fisica. Quello che ci ha raccontato la partita di ieri fra Sudtirol e Ternana, per quanto riguarda i colori rossoverdi, è proprio che la linea verde delle Fere funziona. Al netto, come dicevamo sopra, di qualche errore di precisione, di qualche "pecionata" come si direbbe in ternano, i giovani in rossoverde sono quelli che hanno dato maggior brio alla squadra, cercando di recuperare più palloni possibili, facendo a sportellate in mezzo al campo anche a costo di commettere qualche fallo in più, spingendosi senza fronzoli in area avversaria anche a rischio di spararla alta. C'è da limare, ma la grinta dei più giovani è sicuramente un punto da cui ripartire.