Al termine di Sangemini-Ternana, prima amichevole del nuovo corso rossoverde che ha visto le Fere vincere 7-0 ha parlato Ignazio Abate.
Abbiamo fatto una grandissima settimana per volumi, atteggiamento e voglia. Oggi siamo arrivati a 66km. Gli ho tirato un po' il collo e nessuno ha mai mollato. Oggi hanno provato a mettere in pratica le poche idee provate in settimana. Mi interessava vedere l’ordine che c’era in casa, poi la brillantezza e la pulizia in campo c’è ancora tanto lavorare a testa bassa.
Impressione sull’ambiente. Oggi 400 tifosi con 100 rimasti fuori. La presenza della gente agli allenamenti e oggi è stata costante..
La mia impressione. Quando si arriva da una retrocessione ti porti dietro l’alone di negatività e tristezza. Non sono venuto qui non pensando a questo. E’ una sfida affascinante e difficile. Lo sappiamo tutti. E’ una piazza che se riusciamo a prendere nel verso giusto possiamo creare qualcosa di bello. Ci sono tante problematiche fuori dal campo in questo momento. Ma abbiamo dirigenti di spessore e un passo alla volta si costruirà la casa.
Ha un po' vacillato Abate dopo l’addio di Capozucca?
Assolutamente no perché ho sposato il progetto. Ho parlato con il presidente. La mia scelta era stata avallata già dal direttore generale. Sarà riconoscente sempre a Capozucca. Per me è una sfida troppo importante e affascinante da non poter vivere. Mi aspetto che venga allestita una squadra all’altezza del nome di questa città e per fare un campionato importante. Indubbiamente non partiamo come ci eravamo prefissati con l’80% della rosa fatta. Quando uno non può incidere sulle cose non ci deve nemmeno pensare. Bisogna pensare solo a lavorare. Presidente e direttori lavorano notte e giorno per la Ternana. C'è la voglia di allestire una squadra che vuole sorprende. Non sarà facile. Ma sono sicuro che piano piano metteranno dentro materiale. Ci vuole tempo e pazienza.
Di quali profili ha bisogno?
Noi dobbiamo mettere dentro gente per una questione numerica. La prima caratteristica è che devono avere la bava alla bocca. Non mi piace sopravvivere. Si entra in campo per vincere. L’idea è di allestire un gruppo importante. Che siano giovani o più esperti non importa. Voglio gente che veda Terni come un’opportunità importante.
Arriviamo a queste amichevoli con una squadra ancora tutta da fare. Il rischio è che si arrivi all’inizio del campionato con una squadra tutta nuova…
Rallenta sicuramente il lavoro. Ma cosa si fa? Non si lavora e non si cerca di costruire qualcosa con chi rimarrà oppure dare l’opportunità magari a qualcuno che inizialmente era in uscita di capire se ha la testa giusto per restare. Questo è il mio lavoro. Sulle robe che non riesco a controllare non incido. Io incido sul campo in quell’ora e mezza non si guarda in faccia a nessuno. Dove non incido non perdo energie inutili. Dobbiamo creare la base della casa. Per noi giocare in casa quest’anno dovrà essere fondamentale.
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