Tagliavento: “Vi dico tutto su Lucarelli, ritiro, Serie B e futuro” – VIDEO
Il vicepresidente del club rossoverde a Ternana Time si racconta dopo il primo successo da dirigente: “vittoria che vale triplo”
Come ci si sente da vicepresidente a vincere il campionato con la squadra della propria città?
“Questo successo lo vivo da vicepresidente, da tifoso ternano e da cittadino della città che ho sempre amato. Per me questa vittoria vale tripla. È anche la prima di una sfida che ho iniziato tre anni fa”.
È una vita che sei nel calcio ma è la prima volta che vinci tu…
“E’ stato molto più emozionante e travolgente. Sono cresciuto con le vittorie arbitrali che sono sempre frutto del proprio lavoro. Ora il successo passa per tante persone ed è per questo che è tutto più difficile ed è proprio per questo motivi che quando riesci a vincere l’emozione che provi è incredibile”.
Lucarelli sarà l’allenatore della Ternana?
“Ad oggi sono convinto che lo sarà. Lo vuole la società e lo vuole lo stesso Cristiano. Non credo che possa trovare posto e famiglia migliore in questo momento”.
C’è stato mai anche seppur piccolo il dubbio che questo non potesse essere?
“Da parte nostra no. Cristiano non mi ha mai fatto accendere una lampadina di allarme”.
La squadra ha stravinto sul campo ma allo stesso tempo la società ha mostrato una struttura introvabile in C…
“Alle nostre spalle abbiamo un imprenditore che ci ha consentito di lavorare al massimo e ci motiva ad essere il più professionisti possibili. La nostra è una società estremamente snella: presidente, io e il direttore sportivo. Le decisioni dal momento in cui si prendono e si attuano passa pochissimo. Di contro c’è tanto lavoro da fare. Siamo cresciuti tanto dopo aver sbagliato e imparato nei primi anni. Per quanto riguarda ad esempio l’applicazione del protocollo Covid e l’organizzazione delle trasferte siamo stati maniacali, anche pallosi agli occhi dei giocatori ma dovevamo farlo”.
Siete state tra le pochissime squadre in Italia a non aver avuto contagi…
“Sotto questo punto di vista è così. La fortuna indubbiamente ha svolto un ruolo importante ma abbiamo fatto una campagna preventiva di altissimo livello. Negli ultimi messi abbiamo fatto i tamponi a tutti i calciatori prima di arrivare al campo ma anche ai loro familiari. Questo ci ha permesso d’isolare preventivamente il calciatore in albergo con il familiare che era stato a contatto con un positivo. Altro esempio: ogni volta che i giocatori lasciano Terni per il giorno libero al rientro si sottopongono ad un percorso specifico di due giorni di modo da non perdere la parte atletica ma al tempo stesso vengono monitorati. A seguito di questo controllo minuzioso nel caso di un positivo lo possiamo isolare all’istante. Abbiamo fatto anche due tamponi al giorno”.
Siete l’unica squadra italiana a non aver subito rossi diretti o doppi gialli…
“I ragazzi sono indubbiamente eccezionali, questo non vuol dire che quando vanno in campo non possono cadere in certi tipi di situazione. Non parlo dell’atto di violenza o della protesta che a noi non piacciono. Parlo di un doppio giallo, ad esempio. Questo risultato è figlio della filosofia del presidente fatto di correttezza e rispetto dell’avversario. Alla fine di tutte le partite con Bandecchi siamo andati a salutare gli avversari. C’è poi la filosofia del mister: la squadra corre e gioca a calcio. Non perde tempo in cose inutili. Oltre a non aver subito espulsioni, non ricordo nemmeno situazioni dove siamo stati graziati da qualche cartellino rosso. In Italia le squadre hanno un atteggiamento diverso quando giocano in campionato e quando sono in Champions. In Europa vengono fischiati 15 falli a partita e si pensa solo a giocare. Ecco noi siamo riusciti a creare questa filosofia e credo che i nostri giocatori ne siano stati influenzati”.
La stagione non è finita, adesso c’è la Supercoppa e il derby. Avete già cominciato a parlare di futuro?
“Ci stiamo già muovendo per l’organizzazione della prossima stagione. Noi per ritiri e altro. Il direttore ha iniziato a parlare di squadra con l’allenatore. Tutti quanti, compreso il presidente, ci incontreremo la prossima settimana per iniziare a concretizzare quello che il direttore e la società vogliono fare. Abbiamo avuto già l’ispezione della Lega B per il campo, per la sala Var, per l’illuminazione. Nei primi mesi il Var sarà locale per questo abbiamo individuato l’area d’assegnarli. Inoltre ci sono degli aspetti da sistemare in virtù delle leggi in vigore. Siamo abituati ad organizzare le cose in maniera molto anticipata così da poter risolvere in tempo le problematiche”.
Dove sarà collocata la sala Var?
“Nell’ultima saletta degli spogliatoi. Deve essere a non più di 50 metri dalla regia per questione di collegamento”.
I lavori che dovrete fare al Liberati su indicazione della Lega sono sostanziali?
“Uno sì ed è anche impegnativo a livello economico. Come neo promossa dobbiamo adeguare lo stadio per quanto riguarda il numero di seggiolini. Il lavoro che facemmo nei distinti A e B dovremo estenderlo a tutto l’impianto. Dovremo mettere circa 9500 seggiolini entro febbraio 2021 se le regole restano queste. Poi ci sono altre piccole cose”.
Avete già scelto la sede del ritiro estivo?
“I primi 15 giorni li faremo a Tirrenia. Stiamo valutando se tra Tirrenia ed Acquasparta fare un periodo in una sede diversa. A giorni scioglieremo questo nodo. Sempre che il campionato inizi la settimana dopo quello della A. Per la prima giornata si deve comunque rientrare. Dal rientro del ritiro fino alla Coppa Italia che giocheremo a Ferragosto volevamo utilizzare Acquasparta. Il terreno però per gli standard della prima squadra deve essere sottoposto a miglioramenti che a breve approveremo”.
Quest’anno avete fatto un grande lavoro per riqualificare Sabotino. Per quanto riguarda la prima squadra c’è un nodo da risolvere, quella relativa al campo di allenamento…
“Sull’antistadio è tutto vero ma non dimentichiamoci che quest’anno ci abbiamo vinto un campionato. Noi di infortuni da stress ne abbiamo avuti pochissimi e sicuramente non per le qualità del campo che è di ultima generazione. Merito anche del prof che lavora tantissimo sul riscaldamento funzionale prima dell’allenamento. Da quando facevo l’arbitro che la Ternana Calcio ha problemi con i campi di allenamento. Evidentemente trovare una soluzione non è semplice in questo territorio dove i terreni naturali non ce ne sono. Da qui il discorso del centro sportivo che stiamo cercando di fare ma è molto legato al progetto stadio-clinica. Un terreno per realizzare il centro sportivo ce lo abbiamo. Ma se dovessimo realizzare la clinica è lì che sorgerà. Stiamo lavorando con il Comune per trovare un terreno per il centro sportivo che avremmo anche trovato. La struttura dovrà avere caratteristiche importanti, che possa consentirci di svilupparla nel tempo. Iniziando con i campi per poi proseguire con la foresteria, il ristorante e via dicendo. Capite che trovare un’area adatta a tutto questo non è semplice”.
Il terreno che avete individuato è vicino?
“In cantiere ci sono due o tre soluzioni tutte ovviamente situate vicino alla città. Non si può pensare di fare un centro sportivo, ad esempio ad Orvieto”.
Se questo progetto dovesse decollare, hai un’idea delle tempistiche?
“Procede in un binario parallelo alla vicenda stadio-clinica. Se lo stadio viene fatto l’antistadio dovrà sparire ma sarà comunque l’ultima cosa che verrà rimossa. Dobbiamo trovare una soluzione prima che lo stadio sia fatto. Di contro, speriamo di no, noi il terreno per fare il centro sportivo ce lo abbiamo e sarebbe il famoso “Ternanello”.
In caso di nuovo Liberati il terreno di gioco resterà lo stesso?
“E’ una valutazione che dovremo fare. Sicuramente resterebbe nella stessa posizione ma probabilmente sarà di ultimissima generazione. Un misto che fai fatica a pensare che non sia vero. Io mi ci sono allenato gli ultimi anni da arbitro ed è fantastico”.
Che pensi della classe arbitrale della Serie C?
“Sono ragazzi in crescita, purtroppo non corrispondono ai canoni della professionalità che utilizzano le società sportive. Ad oggi un arbitro di Lega Pro si allena quando e se ha tempo. Se c’è il turno infrasettimanale e il datore di lavoro non gli concede la giornata non può arbitrale. È una categoria che se equiparata a quella dei giocatori mostra un distacco enorme. Questo fa sì che la crescita sia lenta. Io quando ho fatto il corso da arbitro a Terni c’era una pre-iscrizione. Adesso no. Perché è sceso l’appeal verso questa figura”.
Oggi fra quarto uomo, assistenti e Var ci sono 7 arbitri per ogni partita…
“Ci sono tanti arbitri che fanno tante cose. Servono tanti numeri in A e in B per coprire tutto ma poi la domenica gli arbitri sono sempre gli stessi. Quando sono arrivato io in A era unita alla B, c’erano 32 arbitri e si arbitrava sempre. La crescita di ognuno di noi era esponenziale. Adesso sono 48 ma le partite sono le stesse e fai tante altre cose. Per imparare ti serve arbitrare”.
Una soluzione non potrebbe essere concedere una deroga per limiti d’età a chi non deve correre facendogli fare il Var?
“Questa cosa è già partita. Arbitri come Banti, Mazzoleni fanno solo ed esclusivamente il Var. Da un anno a questa parte chi esce dal ruolo arbitrale ha la possibilità di scegliere”.
Tu lo avresti fatto?
“Quando sono uscito io non c’era questa possibilità, sicuramente l’avrei presa in considerazione. Per via del Covid sono mesi che gli arbitri s’incontrano solo in videoconferenza e questo ne limita la crescita. Noi andavamo in ritiro ogni giovedì. Ricordo le lezioni in aula di Collina e Braschi era un modo per crescere, per migliroarsi”.
Sul fatto della trasparenza che ne pensi?
“Attraverso il confronto c’è la crescita. Deve essere chi ha preso la scelta ad andare davanti alla commissione. Questo renderebbe più chiaro il perché si prendono alcune scelte. Ma deve esserci una sinergia produttiva con l’antagonista”.
Che Serie B vi aspettate?
“Sono convinto che con le qualità del direttore, dell’allenatore e la voglia di far bene del presidente faremo le cose per bene. Sicuramente non andremo a sgretolare una squadra che ci ha portato ad ottenere questi risultati. Siamo riusciti nell’impresa più difficile: creare un gruppo di uomini. Non vogliamo disperdere questo patrimonio. Abbiamo visto come una neo-promossa cambiando poco può ottenere grandi risultati. Ho visto grandi squadre andare ognuno per conto suo, ho gestito la squadra in un momento particolare dove non esisteva più nulla e ho gestito questa squadra sapendo che chiunque dal primo all’ultimo, si sarebbe buttato nel fuoco per aiutare l’altro”.
Carlo Mammarella sarà un tuo collega?
“Sta decidendo. Sta a lui. Sa che alle spalle c’è una società che si metterà a tavolino per capire cosa vuole fare. Prima però deve capirlo lui. Poi credo sia giusto che sia lui a comunicarlo a tutti. Sicuramente è un ragazzo con uno spessore umano importante”.
Parliamo di televisione. Cusano Italia Tv trasmetterà la Supercoppa? Riuscirete a ripetere a far vedere la Ternana in Serie B com’è successo quest’anno con la Lega Pro?
“Per quanto riguarda la B è un campo più minato di quello che abbiamo incontrato in Serie C. Se ci sarà la possibilità l’Università vaglierà ogni soluzione. Di sicuro sarà più proibitivo rispetto alla Lega Pro. Per quanto riguarda la Supercoppa la Rai trasmetterà l’ultima gara in chiaro e molto probabilmente noi l’altra”.
La B oggi è un campionato ancora più prestigioso. Questo può rappresentare un propellente per fare ancora più bene?
“Al presidente non servono stimoli particolari per poter ambire al massimo. Andiamo a giocare un campionato nuovo per il mister, non per il direttore. Per noi la B rappresenta anche qualche punto interrogativo. La volontà della Ternana calcio è di ambire a fare le cose per bene. Sono convinto che faremo cose importanti”.
Parlavi di società snella ma stare dietro alle idee di Bandecchi non è facile…
“L’entusiasmo del presidente contagia tutti quanti noi. Ho la fortuna di avere un team estremamente valido composto da persone che lavorano per la Ternana Calcio e collaborano con l’associazione Terni col Cuore. Sta partendo “Mare col Cuore” grazie all’aiuto di tanti imprenditori ternani che ci hanno dato l’opportunità di interagire con loro. Ma c’è anche la prima squadra che ha contribuito economicamente a far sì che questa iniziativa possa verificarsi. Poi c’è “Sport col Cuore” che partirà a breve”.