Carlo Caramelli, ex difensore rossoverde protagonista del campionato vinto con Roberto Clagluna in panchina, oggi vice allenatore di Antonio Soda nel Gozzano è stato ospite dell'ultimo live di Ternana Time.
Hai fatto pochi gol in rossoverde però tra questi c’è quello importantissimo, quello contro la Sambenedettese che portò un punto pesatissimo…
“E’ stato uno dei tre o quattro che ho segnato quell’anno. Tre sicuri perché partì che sembravo il centravanti della squadra. In quella stagione ci fu poi l’avvicendamento Tobia-Orazi e quest’ultimo ad un certo punto mi prese da parte e mi disse come mai non facessi più gol e io gli dissi che in linea teorica dovevo lavorare per non farli fare. Era un benefit che ogni tanto mi capitava e lo mettevo in referto”.
A parte il gol a San Benedetto del Tronto qual è il ricordo più vivido?
“La vittoria del campionato. È stata un’annata con tante polemiche, c’è stato un attacco abbastanza feroce al mister Clagluna che veniva tacciato dall’opinione pubblica per non sciorinare la qualità di gioco che la gente si aspettava. Noi eravamo gli attori che andavano in campo, abbiamo seguito le direttive e abbiamo portato la barca in porto. Abbiamo avuto una grande solidità difensiva e abbiamo espresso nel finale un calcio non bello come quello della Ternana di quest’anno ma che ha fruttato”.
Sono due modi diversi di vincere…
“Se guardate quest’anno, fatte le debite proporzioni l’Inter di Conte è stata bersagliata all’inizio per il gioco espresso, noi in quegli anni abbiamo fatto qualcosa di simile, chiudemmo con 11 o 12 gol subiti. Era un tipo di calcio diverso da oggi questo non toglie che il nostro fosse l’estremo del difensivismo. A Terni si era già visto un calcio spettacolare con Viciani il nostro era totalmente diverso, per fortuna è stato redditizio”.
Ricordo anche una bassissima incidenza d’infortuni…
“Il preparatore era Giuliano Trastulli, avevamo metodologie buone per quel momento e non abbiamo avuto infortuni che hanno privato la squadra degli uomini dell’assetto base che era ben definito”.
La tua Ternana è stata una di quelle che ha subito meno di tutte nella storia…
“Avevamo un baricentro abbastanza basso e difficilmente ci prendevi in contropiede. Noi difensori eravamo agevolati, difficilmente ci prendevano in velocità. In quella stagione solamente un paio di partite abbiamo avuto fortuna, Acireale ad esempio. Il campionato ce lo siamo meritati per un’abnegazione e un collettivo che è andato oltre a tutte quelle che potevano essere le vicissitudini come l’intervista di Clagluna all’interno della società dove lui rispose da comandante della nave. Parole che ci caricarono ancora di più”.
E la Ternana di oggi?
“Io quest’anno sono stato veramente meravigliato dalla Ternana per quello che ha fatto. E’ stato un calcio intenso, tecnico, rapido, tanto da pensare se i rossoverdi sarebbero arrivati fino in fondo in questa maniera. L’ho vista quando non ero impegnato con la mia squadra. Io sono rimasto meravigliato per quello che sono riuscito a vedere. In C riempie gli occhi un calcio come quello mostrato dalla Ternana. C’è da fare un plauso agli organi societari per aver tenuto la barra a dritta l’anno scorso nel momento difficile e spero che gli possa esser data la possibilità di ciò che pensano, sempre nel rispetto delle leggi, perché non si trovano tanti presidenti disposti a far progetti ambiziosi come quelli della Ternana”.
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