“È stato bello tornare in campo, non posso che dire grazie alla società allo staff medico. Quello che mi sono messo alle spalle è stato un periodo lungo ma con loro accanto è stato tutto più semplice. La forza di ogni giocatore sta nell’andarsi a prendere quello che uno vuole e io volevo tornare”.
Alessandro Celli è stato il protagonista dell’ultima live di Ternana Time. Il terzino mancino ha fatto il suo esordio in campionato domenica al Liberati contro la Vibonese e mercoledì a Potenza ha giocato titolare.
Qual è stato il momento più difficile?
“Quello iniziale. Con gli esami strumentali e la risonanza ci sono stati problemi. Una volta presa conoscenza del tipo di infortunio che avevo abbiamo risolto subito”.
Hai mai ricevuto la telefonata del giocatore che ha provocato il tuo infortunio?
“No mai”.
Sei rammaricato per com’è andata la tua stagione?
“E’ stato un periodo brutto in tutto. Sarei stato contento di giocarmi le mie carte alla pari, partendo dal ritiro. Ora devo solo pensare di recuperare al 100% e farmi trovare pronto per la nuova stagione”
Ti aspettavi una Ternana così?
“Da quando sono tornato in gruppo, a gennaio, sì. Siamo un grande gruppo, c’è un ambiente molto bello che sono stati bravi tutti a creare”.
Hai dormito la sera prima di Potenza-Ternana?
“Mi hanno preso in giro tutti perché pensavano che non dormissi per l’emozione di giocare. Poi però la notte dopo sono andato a dormire all’alba per smaltire l’adrenalina”.
Ricordi il giorno in cui Leone ti ha chiamato per proporti di venire alla Ternana?
“Era fine agosto. Mi disse: vieni che facciamo tutte le visite. Io ero a casa e mi allenavo due volte al giorno. Da subito mi ha detto che mi sarei giocato il posto con Carlo e che sarebbe stato un osso duro. Ho accettato, ho iniziato a giocare ed ho trovato la mia serenità”.
Cosa ti manca per essere un terzino “perfetto”?
“Devo migliorare sulla gestione di alcune situazioni perché a volte voglio strafare e quel modo di fare non mi porta a fare la scelta giusta. Poi devo migliorare sul cross e su tante altre cose”.
Vero che sei un terzino ma l’anno scorso hai giocato e bene anche da centrale…
“Sono aggressivo nella marcatura. Caratteristica che spesso richiedono al marcatore delle difese a tre”.
C’è stato un momento in cui hai rosicato?
“Da subito, da quando ho visto gli altri andare in ritiro e giocare. C’è stato da subito entusiasmo e a me da fuori mi rodeva. Poi è arrivata la batosta il giorno dell’esame strumentale. Ma ormai mi sono buttato tutto alle spalle”.
Ti aspettavi di giocare così a lungo mercoledì?
“No, il mister mi ha parlato dicendomi se me la sentivo di giocare. Poi una volta in campo mi chiedeva come stavo. Ho cercato di finire la partita. Come gli ho detto che stavo bene mi sono venuti i crampi al polpaccio”.
È il più grande gruppo con cui hai giocato?
“Sì in tutto”.
C’è un giocatore al quale t’ispiri e c’è un allenatore al quale sei legato?
“Mi ispiro come caratteristiche a Kolarov. È un giocatore che mi piace tanto. Come allenatore, levando mister Lucarelli che ce l’ho avuto da poco e comunque mi sta aiutando tanto, un allenatore che mi ha dato tanto è stato Stroppo nell’esperienza a Foggia. Con lui sono cresciuto tanto”.
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