Ternana: da domani due settimane per diventare grande

Ecco la seconda pausa del campionato. Momento ideale per tirare fare il punto su quanto fatto e scegliere al strada da percorrere

Ternana: da domani due settimane per diventare grande

E’ arrivata la pausa del campionato tanto attesa. E’ la seconda dall’inizio del campionato ed arriva dopo 7 giornate di Serie B. Per la Ternana di Cristiano Lucarelli è l’occasione per fare il punto su quanto fatto fino ad ora, su quello che è andato bene e soprattutto su quegli aspetti che, invece, non sono andati come ci si aspettava e dunque vanno migliorati.

Tra gli aspetti che verranno presi in considerazione c’è sicuramente il sistema di gioco e il modo in cui va interpretato.

Cristiano Lucarelli dopo aver iniziato la stagione con il suo 4-2-3-1 ed aver raccolto zero punti nelle prime 3 partite di campionato ha deciso di cambiare e passare al 4-3-3 “perché bisognava aiutare la squadra”. Con il nuovo assetto tattico sono arrivati 7 punti in 4 partite ma di contro in dote ci ha portato anche una Ternana che ora si difende “40 metri più indietro” per usare le parole dell’allenatore. Un atteggiamento diametralmente opposto da quello al quale tutti erano abituati. La Ternana che fa punti in B si chiude a riccio davanti la sua area di rigore per poi cercare di far male all’avversario di ripartenza. Ma poi, nel corso di queste 4 partite, la Ternana ha cambiato pelle. Non solo con il sistema di gioco. Attaccare alti o bassi non dipende soltanto da come i giocatori sono disposti sul campo, ma anche (e soprattutto) dall’atteggiamento degli avversari.

Quello che non cambierà, nelle intenzioni della Ternana, è l’atteggiamento. Sempre al netto di quanto detto sopra. Lucarelli oltre alla ricerca del giusto equilibrio vorrebbe una squadra aggressiva nella metà campo avversaria, esterni protagonisti, un Falletti leader e tanti rifornimenti per gli attaccanti. Ecco questo processo dovrà essere perfezionato. Ricreare quella mentalità, quell’applicazione che ha permesso alla Ternana di essere dominante lo scorso anno e che in questa stagione non si è (ancora) visto compiutamente.

A Cremone per esempio sì, ma delle 17 conclusioni solo 4 sono finite in porta. Quindi c’è anche da “riconsegnare” la fiducia nei piedi degli attaccanti. Ma è proprio dai 60 minuti di Cremona che bisogna ripartire.

Lucarelli ha a disposizione una squadra viva. Che recepisce i suoi messaggi. E che sa soffrire per poi ripartire. Che interpreta la gara. Le costruzioni non necessariamente durano poco tempo. Roma wasn’t build in a day