Ternana e tecnologia, un amore mai scoccato
Lungo viaggio tra le avventure e disavventure dei rossoverdi con la tecnologia
Quanto accaduto domenica nei secondi finali del derby contro il Perugia (tiro di Sorensen smorzato dal tocco di mano di Vanbaleghem in area di rigore) con l’arbitro internazionale Guida che ha lasciato correre (secondo il ragionamento che vi abbiamo spiegato QUI) è soltanto l’ultimo di una serie di episodi che hanno visto la Ternana “litigare” con il VAR.
L’esordio con la tecnologica che, in linea teorica dovrebbe semplificare la vita a tutti non è stato dei più felici. Già alla prima giornata c’è stato un caso avverso ai rossoverdi. Ternana-Brescia. Rigore di Agazzi per fallo su Jajalo inizialmente non ravvisato dal direttore di gara e successivamente assegnato dopo revisione al VAR. Il contatto c’è sebbene minimo. Resta l’amarezza per il fallo non analizzato avvenuto 7 secondi prima di Lleris su Kontek.
Brutta la prima, peggio la seconda quando a Reggio Calabria il VAR non interviene sull’assegnazione del rigore ai padroni di casa per il contatto Iannarilli-Rivas mentre nel finale il silent check sorvola sul tocco di mano di Cionek in area Reggina. La deviazione c’è ma per arbitro e varrista non è con il braccio ma con una parte di corpo “buona” visto che viene concesso il calcio d’angolo alle fere.
Dopo questo traumatico uno-due con altrettante sconfitte, saltiamo direttamente alla quinta giornata con la vittoria casalinga contro il Parma. Anche qui c’è un caso che è stato discusso al silent check: Benedyczak segna il gol dell’3-1 dopo aver ostacolato, a questo punto “legalmente”, Sorensen.
Per arrivare al primo incontro positivo per la Ternana con la tecnologia bisogna passare alla giornata successiva ovvero alla sesta contro la SPAL. Qui il VAR annulla, giustamente, il gol del potenziale 0-1 degli estensi firmato da Colombo. La partita, ricordiamo è poi terminata 1-0 per i rossoverdi a segno con Martella.
Il turno successivo la Ternana recrimina di nuovo, questa volta a Cremona. Prima sulla scelta del colore del cartellino per Fagioli, giallo e non magari rosso per l’intervento su Partipilo e poi quando il VAR annulla il gol del potenziale di Palumbo 1-1 per un contatto precedente tra Proietti e Valzania. La partita è poi finita 2-0 per i padroni di casa.
Ma siccome si dice spesso che il VAR toglie e il VAR concede alla nona giornata in casa contro il Vicenza c’è una situazione simile a quest’ultima che però vede favorita la Ternana. Il gol del 3-1 firmato da Donnarumma nasce da una spinta di Proietti su Brosco che arbitro e VAR reputano non punibile con la punizione.
Alla decima di campionato nella nefasta trasferta di Cosenza c’è il cosentino Pirrello che cammina sopra Pettinari. Veementi le proteste dei rossoverdi che però non portano a nulla.
Due giornate dopo a Alessandria, alla 12esima le Fere sorridono quando, dopo una lunga revisione il VAR annulla il gol del potenziale 1-1 di Chiarello per fuorigioco di Corazza. Intervento quantomai salvifico visto che la Ternana ha poi vinto 2-0.
Arriviamo a questo punto agli ultimi quattro casi. Partiamo da Ternana-Crotone con il gol annullato dall’arbitro a Molina per fuorigioco (decisione corretta), al contatto non ritenuto punibile con il calcio di rigore tra Zampano e Pettinari in Frosinone-Ternana quando le due squadre erano già sull’1-1, alla “strizzata” dei gioielli di famiglia di Improta a Salim Diakité, potenzialmente da rosso, non sanzionata nonostante silent check di Ternana-Benevento e al gol dell’1-0 di Pettinari annullato per fuorigioco di Mazzocchi (corretto alla luce degli ultimi fatti) a Venezia in Coppa Italia.