Ternana, Falletti: “Siamo consapevoli di essere una squadra forte”
l trequartista: “Il mister sa che fatico largo a sinistra ma per il bene del gruppo si fa tutto”
Ternana-Genoa non è stata solo la sfida di campionato tra la prima e la seconda in classifica ma anche la gara che ha sancito il ritorno in campo di Cesar Falletti. Per il trequartista uruguaiano 60’ intensi, fatti soprattutto di sofferenza che però hanno certificato il suo pieno recupero dall’ultimo infortunio.
Falletti ha parlato di questo ma anche di tanto altro nel corso dell’ultima puntata di “Luci al Liberati” il programma di approfondimento sul mondo Ternana condotto da Ivano Mari e in onda su Am Terni Television (canale 84 del digitale terrestre”.
Smaltita la delusione per il risultato?
“L’abbiamo lasciata indietro. Stiamo pensando al Bari. Con questo non ti voglio dire che non brucia. Era una grande opportunità per staccare un altro pochino le altre inseguitrici. Brucia, per come abbiamo perso. Penso però che abbiamo dato un gran segnale. Siamo consapevoli adesso che siamo una squadra forte e e se daremo tutto fino alla saremo una squadra fastidiosa”.
Quando hai saputo che avresti giocato dal primo minuto?
“Questa settimana mi sono allenato molto bene. Non pensavo di giocare titolare. Venerdì nel ritiro mi ha parlato il mister dicendomi che avrei giocato. Fino a quel momento non sapevo che avrei giocato. Però ero contento. Ero nervoso però. La squadra stava facendo bene e io mi sono messo un po' di pressione addosso perché sapevo che non potevo deludere nessuno perché stanno facendo una cosa straordinaria che nessuno si aspettava. Penso che abbiamo fatto un grandissimo primo tempo, soffrendo. Sapevamo che loro giocano tanto con il palleggio. Ho fatto un po' troppo la fase difensiva e spesso non sono stato lucido nelle ripartenze. Sabato ho fatto un ruolo diverso, ho fatto fatica però non mi aspettavo una prestazione così dal punto di vista fisico. Non sto ancora al 100% ma sono contento di come ha reagito il corpo”.
Ricordi la gioia per il primo gol al derby?
“Non stavo giocando, non mi aspettavo di entrare. Ad un certo punto, Tesser si gira e mi dice, dai piccolo scaldati che devi entrare. Io l’ho guardato come per dire, che devo fare?! Sono entrato e… è stato bellissimo. Quel gol mi ha dato un po' di fiducia in me stesso. E’ stato bellissimo. Pareggiarlo così, in casa del Perugia che non è mai facile è stato un momento indimenticabile”.
Per voi gruppo prevale la consapevolezza che scaturisce dal fatto di aver giocato più o meno alla pari con la principale big del campionato o c’è un pizzico di scoraggiamento per il risultato che non è arrivato?
“Brucia per come abbiamo perso. Eravamo consapevoli che potevamo fare una grande partita al di là che loro sono la squadra più forte del campionato. Questa partita ci ha lasciato belle cose. Noi abbiamo fatto una partita buonissima fino al rigore. Contro queste squadre quando sbagli paghi. Questo brucia. Noi siamo consapevoli che siamo una squadra forte e lotteremo per questo campionato”.
A che punto sei con la condizione fisica?
“Non sono al 100%, ho lavorato moltissimo per rientrare più in forma possibile. Adesso la condizione fisica la troverò giocando. Un conto è allenarsi tutti i giorni, un conto è giocare. Ancora mi manca un pochino. Mi sento bene”.
Come ti trovi a giocare esterno sinistro?
“Il mister sa che io lì posso dare meno di quello che lui si aspetta. La squadra sta facendo bene così. Io dovevo fare quel ruolo lì per la squadra. Sono consapevole che lì posso dare meno di quello che posso dare sulla trequarti. Sono un trequartista. Mi piacciono anche queste cose, dare una mano alla squadra. Quel ruolo lì non è facile. Parlavo con Partipilo che lui è più esperto nel fare questo ruolo e non è facile per niente. stai sempre con l’uomo dietro attaccato alle spalle. Si è visto in partita che ho fatto un po' di fatica nell’entrare in gioco fino al 40’ quando ho giocato la prima palla pulita. Poi sono dovuto stare più attento al terzino. Ero più concentrato a pensare a quello che poteva fare Sabelli che a quello che potevo fare io”.
Mettete sempre la musica nello spogliatoio prima della partita?
“Non può mancare mai, mai, mai. La mettiamo per restare sereni, per non pensare troppo alla partita e restare calmi. La musica sempre”.
Il dj chi è?
“Palumbo, io, Martella siamo questi quelli che mettono la musica”.
Avevi giocato nel 4-3-3 di Gautieri come attaccante esterno sinistro. Sabato hai fatto l’esterno sinistro nel 4-1-4-1. Venerdì si gioca a Bari. I biancorossi sono una buona squadra. C’è qualche differenza sul piano tattico e c’è un terzino che spinge come Sabelli che è Pucino. T’immagini già largo a sinistra oppure immagini di tornare a fare il trequartista?
“Non lo so è presto per saperlo. Dipende da come vorrà preparare la partita il mister. Il Genoa palleggia tanto e non andava tanto sugli esterni. Loro imbucavano sempre la palla in mezzo per poi andare a concludere. Io ho corso tanto per il pensiero che poteva essere Sabelli pericoloso. Il Bari non ha tanto palleggio. Hanno due centravanti Mirko e Cheddira che attaccano tanto la profondità. Coda, ad esempio gioca tanto con la palla sui piedi. La partita sarà diversa. Non so se giocherò. Fino a giovedì non ci dirà la formazione. Se dovrò giocare esterno darò tutto”.
A parte il Genoa quali sono le tue favorite?
“E’ difficile. Il Genoa è sicuramente la più forte per me. In serie B è sempre difficile. Non c’è una squadra, a parte questa, più forte delle altre. Non vedo squadre più forti di noi. Faccio fatica a dirti. Siamo consapevoli che siamo forti e che possiamo giocarcela fino alla fine”.
Condividi il messaggio di Antonio Palumbo su Instagram?
“Lui è mio fratello, sono d’accordo con tutto”.
Il primo periodo a Terni non è stato facile…
“In Uruguay è tutto sacrificio. Mi aspettavo questo, di soffrire il primo anno per l’adattamento. Non era facile. Non parlavo la lingua, ero piccolo. Nello spogliatoio non parlavo. Il primo anno ho giocato tante partite. Non giocavo nel mio ruolo. Però ho giocato con Toscano ma facevo fatica anche a livello tattico. In Uruguay non si lavora tanto con la tattica. Da quel primo anno ho fatto fatica solo sull’adattamento e nel parlare. Poi è arrivato mister Tesser. Lì ho fatto un po' di fatica: lui gioca con il trequartista ma io non giocavo. Così mi sono venuti tanti pensieri. Che faccio adesso? Mollo e me ne vado in Uruguay per giocare? Rimango qui e mi gioco le mie chance? E’ stata importante anche mia moglie nel dirmi che il momento sarebbe passato. E così è stato. Ho sofferto tanto e adesso sto bene”.
Hai recriminazioni per l’infortunio nel precampionato a Bologna?
“Sicuramente sì. Fino a quel momento non avevo mai avuto un infortunio. Nemmeno uno stiramento. Sono arrivato lì e sono arrivati gli stop uno dietro l’altro. Mi ha condizionato tanto perché avevo fatto tutto il ritiro giocando. Mancava una settimana alla Coppa Italia. Ho giocato l’ultima amichevole titolare e mi sono fatto male. Il mister mi aveva detto che avrei giocato titolare in Coppa. Quel momento è stato duro. I problemi fisici mi hanno condizionato facendomi fare pochi minuti in Serie A. Ho girato in prestito poi e non ho mai avuto la possibilità di riscattarmi”.
Ora conosci il calcio italiano, ti sei ambientato a Terni, sei pronto a riassaporare la A con la Ternana? Ti senti pronto come calciatore e uomo?
“E’ un sogno per tutti noi che siamo qui. Per me che è tanto che sto qui a Terni. E’ un obiettivo che mi sono messo in testa. Ce la possiamo fare perché quest’anno abbiamo una buona squadra e penso che ce la possiamo fare. Sono pronto. Il periodo brutto è passato, personalmente. Nessuno si aspetta infortuni come quello che è capitato a me. Doveva succedere, è successo ora sono pronto per ripartire. Ho iniziato da sabato. Mi sono sentito bene. Ho fatto un’ora di tempo senza nessun fastidio. Alla fine in uno scatto avevo un po' di crampi. Ma è normale con 8 mesi senza giocare. Ora sono pronto a ricominciare e vediamo quest’anno di fare una grande cosa. Noi lotteremo fino alla fine e daremo grandi soddisfazioni a tutti”.
Tuo figlio gioca con la Ternana?
“Sì. E’ un attaccante ma si diverte. Fa un po' di fatica rispetto agli altri perché sembrano più grandi di lui. Hanno doti diverse. Lui lo prende come un divertimento”.
E la piccolina?
“Fa ginnastica artistica”.
Stadio pieno…
“E’ bellissimo così come vedere tutta questa gente. Le partite le approcci in diversamente. Un Liberati così pieno, con tutta la gente che ci crede con noi è importante. Terni ha un grande entusiasmo che è tutto figlio di quello che stiamo facendo fino adesso. Non ho mai visto questo entusiasmo da quando sono qua. Speriamo che sia così fino alla fine del campionato. Ci daranno sicuramente una mano”.