Ternana – Niente alibi, ma le sviste ci sono e iniziano a pesare
La premessa è sempre d'obbligo, ed è che se la Ternana è seconda in classifica a pari merito con il Potenza e, soprattutto a 7 punti dalla Reggina, il motivo non può essere ricercato altrove se non in campo: se la squadra di Toscano sta viaggiando ad un ritmo elevatissimo, e se i rossoverdi stessi stanno mantenendo le realistiche aspettative di inizio campionato, non c'è altro che si possa fare se non impegnarsi sempre al massimo e aspettare di fare i conti alla fine. Detto ciò, è ormai tempo di iniziare a tirare le prime somme, di fare i primi bilanci (per quanto parziali) su questa prima parte di serie C, dal momento che ci si sta avviando a grandi passi verso la fine del girone d'andata: per farlo, abbiamo deciso di guardare anche agli errori dei direttori di gara, che hanno un peso in ogni gara. Come umano che sia, è normale che un direttore di gara o un guardalinee possa commettere una errore, che possa sfuggire un dettaglio, forse però in queste prime 16 partite giocate dalla Ternana di sviste se ne sono contate un po' troppe, il che impone di chiedere almeno una maggiore attenzione da parte della terna arbitrale. Senza complottismi e senza creare scuse per una prestazione che magari non ha convinto a pieno, è anche giusto però sottolineare quando a sbagliare sono gli altri, non i rossoverdi o chi li guida o ancora chi ne garantisce la sopravvivenza sportiva.
In almeno nove incontri giocati sino ad ora, in campionato, si possono rilevare episodi dubbi, alcuni addirittura evidenti e mal gestiti dal direttore di gara di turno. A Vibo Valentia, contro il rende, la Ternana ha subito un fallo in area avversaria non rilevato, così come in casa col Monopoli (intervento su Torromino) e ancora con la Reggina (sempre su Torromino). Con la capolista, inoltre, si può ravvisare anche l'inversione di un fallo, con conseguente calcio di punizione assegnato agli avversari invece che a Furlan. Con il Catania ancora una volta un fallo in area, una trattenuta ai danni di Bergamelli, non ravvisata, mentre con l'Avellino si potrebbe discutere sulla punizione che ha causato il gol irpino, figlia di un fallo dubbio. Sempre al Liberati, questa volta col Picerno, a sfuggire è stata una trattenuta in area ai danni di ferrante, , con la Paganese non è stato fischiato un fallo pericoloso ai danni di proietti in occasione di una ripartenza pericolosa, e ancora a Teramo il rigore negato a Marilungo. Tutto questo fino ad arrivare alla partita di sabato, contro la Viterbese quando, fra le altre sviste arbitrali, si contano due, se non tre rigori non concessi alla Ternana, uno dei quali, quello in occasione del rinvio dal fondo con annesso atterramento di Salzano in area, piuttosto evidente. Considerando le vittorie che sono comunque arrivate contro rende, Catania, Picerno, Paganese e Viterbese, rimangono quattro partite che potrebbero essere state condizionate da un errore di valutazione della terna arbitrale, tre se vogliamo esonerare dal conto la sconfitta col Monopoli, ovvero il pareggio contro la Reggina, la sconfitta contro l'Avellino e ancora il pareggio di Teramo che, col senno di poi, sarebbero potuti essere (su un piano teorico) 7 punti a favore dei rossoverdi invece di 2.
Le partite vanno giocate, i rigori si possono sbagliare e soprattutto coi se e coi ma non si fa la storia e figuriamoci il calcio, forse però chiedere una maggiore attenzione da parte di chi le partite le deve arbitrare nel miglior modo possibile riteniamo sia comprensibile e giusto, anche e soprattutto per non andare a creare alibi e malumori altrimenti evitabili.