Ternana, Proietti: “A fine gara ho ringraziato Falletti pensavo fosse suo il gol vittoria” – VIDEO
Il centrocampista rossoverde racconta l’esultanza finale contro il Bari: “Il can-can era per un gol ma lo abbiamo fatto per festeggiare la vittoria”
“Abbiamo smaltito la gioia per la vittoria sul Bari perché è d’obbligo anche se può risultare difficile da fare. Ne abbiamo parlato anche nello spogliatoio. Dobbiamo fare questo step perché è da grande squadra: archiviare il risultato di sabato e concentrarsi sulla prossima partita. Sarebbe un peccato vanificare la vittoria contro il Bari mercoledì a Teramo”.
Mattia Proietti, il centrocampista centrale rossoverde è stato l’ospite della puntata di lunedì sera di Ternana Time.
A fine partita Cristiano Lucarelli ha esultato però…
“Naturale e giusto visto il momento del campionato. Naturale anche per come è arrivata la vittoria a prescindere dall’avversario. Giusto farlo anche per come è maturata”.
Ed ha pure riso e ballato…
“Abbiamo proposto il can-can che era nato per festeggiare il gol. Però con la rete di Kontek non l’abbiamo fatto, con quella di Defendi abbiamo esultato, ovviamente in maniera istintiva. Così quando ci siamo ritrovati a fine partita abbiamo deciso di provare a farlo”.
Ci speravi nel successo?
“Certo. Ma se mi chiedi se ero sicuro di ribaltarla ti dico di no perché non è mai semplice. Ci ho sempre creduto”.
Sapevate il risultato finale dell’Avellino?
“Noi in panchina sì, ma la notizia è arrivata qualche minuto prima del gol di Defendi, ma non l’abbiamo detto ai ragazzi in campo. Forse Mammarella l’ha capito perché quando lo abbiamo saputo in panchina gli ho detto con un certo tono “mettiamoci a posto bene dietro”.
Siete consapevoli che quello di Defendi è stato il gol della Serie B?
“Sappiamo che è un gol importante perché mancano poche partite e pochi punti a disposizione. Non voglio dire che è il gol della promozione. È troppo presto. Sicuramente è un gol importantissimo, decisivo e che vale 5 punti. Da qui alla fine diminuisce anche il margine d’errore di ogni squadra. Potrebbe essere positivo anche il punto di Francavilla che in tanti hanno criticato”.
Vi siete accorti che Defendi non ha festeggiato da ex?
“A fine partita entro in campo, ho abbracciato e picchiato qualcuno di quelli che ho incontrato. Sono andato da Cesar e gli ho detto grazie, hai fatto un gol incredibile. Lui mi ha guardato e mi ha detto che non aveva segnato lui. Così gli ho chiesto chi fosse stato e mi ha detto Defendi”.
Vi ha dato fastidio la latente preoccupazione che si respirava in città prima della vittoria contro il Bari?
“Dall’inizio dell’anno ci diciamo che dobbiamo isolarci dal bene e dal male che ci circonda. Avevamo voglia di confrontarci con il Bari. In campo sono partiti forte ma non so se è stato più per meriti loro o demeriti nostri vedendo poi com’è andata la partita. Eravamo un po’ bloccati, forse siamo rimasti bloccati dallo svantaggio iniziale. Siamo stati bravi a riconoscere il momento di difficoltà, poi sbagliando tanto abbiamo gestito il momento di difficoltà. È stata una prova di maturità. Una squadra debole avrebbe potuto sfaldarsi venendo da una sconfitta e un pareggio”.
A fine partita Lucarelli ha detto che era convinto di vincere la partita, voi avete avuto la stessa convinzione?
“In campo non si ha mai tutto questo per pensare “la vinco o la perdo”. Non è una frase fatta che il mister fosse convinto di vincerla così come quella che ho detto io che eravamo convinti di poterla vincere. Tra dire la vinciamo e poterla vincere c’è il mare. Io in panchina avevo paura di perderla e credo sia stato normale. Al gol di Kontek invece ho pensato che potevamo vincerla e non di pareggiarla. Un gol tira su una squadra e ne stende un’altra”.
Mercoledì c’è l’infrasettimanale contro la tua ex squadra, il Teramo
“E’ una squadra forte con idee di gioco chiare. Prova a giocare al calcio con giocatori di qualità, tecnicamente molto forti. Una partita difficile tra due squadre che si assomigliano. La partita d’andata è stata giocata a viso aperto tra due pugili che si prendevano a pugni”.
L’anno scorso sei arrivato per giocare in un centrocampo a tre, quest’anno ti ritrovi in una mediana a due e non sembra che hai avuto problemi…
“Giocare a due ti dà più soluzioni avanti. Un sistema di gioco che puoi supportare a patto che tutti si sacrifichino. Questa è una caratteristica che a noi non è mai mancata. Sabato abbiamo visto Falletti rincorrere gli avversari fino al nostro limite dell’area di rigore o essere anche l’ultimo uomo. Adesso sono poche le squadre che giocano a due, quasi tutte preferiscono la mediana a tre. Se non ci fosse il sacrificio di tutti faticheremo poi in mezzo al campo”.
Anche contro il Bari avete sofferto qualcosa sugli angoli a sfavore…
“Va ricordato che avevamo giocatori strutturati fisicamente ma sicuramente dobbiamo migliorare in questo aspetto. Però, escluse le palle inattive, ci sono errori nostri in tutte le conclusioni in porta del Bari. Questa è la pecca più grande. Siamo noi che abbiamo dato fiducia a loro e di conseguenza ce la siamo tolta”.
La foto di Vantaggiato a tu per tu con Di Cesare…
“E’ l’atteggiamento di una squadra viva. Altrimenti il povero Di Cesare salirebbe sul ring ogni volta”.
Ma in campo è venuta fuori qualche scoria dell’anno scorso?
“No quello che è stato è stato. Può essere sembrata una partita maschia anche per via della direzione arbitrale che ha lasciato molto correre. Per questo c’è stato qualche contatto più al limite. Ben vengano però arbitri che lasciano correre almeno si gioca. Così è stato nel primo tempo, nel secondo si è giocato di meno”.
In molti vi chiedono di chiudere le partite prima?
“Piacerebbe pure a noi però queste, come quella contro il Bari, sono le partite che si ricordano di più”.
Utilizzi insieme ad altri tuoi compagni l’#famiglia…
“Perché siamo una famiglia. Se pensate vedo e sto più con loro che con la mia famiglia”.