Insieme a Iannarilli e Capuano sono certamente i più esperti della rosa della Ternana. Sempre insieme a Capuano sono quelli che hanno più esperienza, e non soltanto per l’età. Ma proprio per qualità: fra i pochissimi che hanno fatto esperienza (vera) in Serie A o comunque nella massima serie.
E sono anche fra quelli utilizzati, finora, con meno continuità (per un motivo o per un altro) da Lucarelli. Ma potranno certamente essere l’elemento in più di questa Ternana. Sono tre e sono tutti Federico. E sono tutti e tre giocatori di grandissimo affidamento,. Dionisi, Viviani e Sorensen.
Dionisi è arrivato negli ultimi giorni di mercato e ha subito messo a disposizione la sua qualità al servizio della squadra. E’ vero che sulle sue spalle pesa la partita di Ascoli, ma le sue spalle sono grandi. Se con la bacchetta magica potessimo togliere soltanto quei 5 minuti dei due rigori, il Dionisi rossoverde è un giocatore che ha subito avuto un grande impatto con la sua nuova realtà. Ha dimostrato subito di saper giocare veramente a calcio, ha avuto un’intesa naturale con i suoi compagni. Ha visione, tocco e qualità. E ora magari con il nuovo sistema di gioco – se Lucarelli dovesse continuare con Falletti a centrocampo – potrebbe avere ancora più spazio.
Viviani è addirittura arrivato dopo gli ultimi giorni di mercato. Separato in casa a Brescia, ha giocato soltanto un’ora scarsa con la maglia della Ternana. Ma sicuramente ha dimostrato una visione di gioco a 360 gradi. Corto, lungo, sventagliate, personalità. In mezzo al campo si è fatto vedere e sentire. Si è trovato subito a proprio agio, ha cominciato a parlare con i suoi compagni di squadra il linguaggio universale del rettangolo verde. Ha trovato – per la Ternana – delle soluzioni più veloci, alle volte anche diverse da quelle che finora la squadra era riuscita a produrre. Purtroppo la lesione di medio grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata contro l'Ascoli lo terrà fuori per un paio di partite, proprio nel momento in cui Lucarelli sembrava in procinto di affidargli le chiavi del centrocampo rossoverde.
Sorensen si è ritrovato in panchina, quasi all’improvviso, sin dall’inizio dell’anno. E pensare che il reparto difensivo è quello che è cambiato di meno. Ma la composizione sì. All’inizio spazio a Bogdan e Celli, poi Capuano e Mantovani. Con Diakité punto fisso. Ed è proprio Diakité l’elemento nuovo. Lo scorso anno utilizzato prioritariamente sulla fascia, quest’anno fisso come difensore centrale. Ma a prescindere con uno come lui saprà ritagliarsi il suo spazio: la sua esperienza e la sua fisicità non possono non tornare utili.
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