Ternana-Empoli, le 5 cose che abbiamo imparato
1. La prima di campionato promuove il mercato della Ternana
Abbiamo imparato che la prima giornata di campionato ha promosso il mercato della Ternana. Un mercato che non è stato esente da critiche, a volte anche forti. Invece contro l’Empoli si è vista in campo una squadra che questa categoria può farla. Gli ultimi innesti di Gasparetto e Tremolada hanno innalzato il livello di esperienza e qualità di un gruppo che ha saputo tenere botta egregiamente ad una categoria nuova ai più. Gli applausi a Tiscione e la sua dedica ad Unicusano nel post partita ai microfoni di Sky per “aver creduto in gente come me” la dice lunga sul senso di appartenenza del blocco ex Fondi alla proprietà ed ora anche ai colori rossoverdi. Gli esordienti non hanno steccato, anzi. Gli altri hanno confermato quanto fatto vedere nei campionati precedenti. Tutti hanno dimostrato un grande spirito combattivo. Quello che si sintetizza nella “maglietta sudata” che tanto piace a Pochesci ma anche ai tifosi rossoverdi. Adesso manca l’ultimo tassello: il centravanti capace di valorizzare al meglio il gran bel gioco offensivo proposto dalla Ternana.
2. L’attacco a farfalla piace eccome
Abbiamo imparato che l’attacco a farfalla piace. 13 passaggi consecutivi prima di bucare la rete di Provedel. L’azione imbastita dai rossoverdi che ha fruttato il gol del momentaneo vantaggio firmato Finotto è stata una delle più belle degli ultimi anni. Una fitta rete di passaggi culminata con lo scarico sull’esterno e il cross in mezzo per la punta finalmente libera di calciare in porta. Un calcio volto a “stanare” gli avversari, che è entrato già nel cuore dei tifosi ed ha saputo raccogliere i commenti positivi degli addetti ai lavori.
3. Alla prima forfait della società.
Abbiamo imparato che non tutti amano gli esordi. Ieri sera allo stadio mancavano due persone su tutte: Stefano Bandecchi e Stefano Ranucci. Entrambi assenti alla prima della loro creatura. Il patron, da quanto sappiamo è fuori da tempo. Il presidente invece è partito nelle scorse ore. Venerdi c’era al Liberati ed ha anche assistito a buona parte della conferenza stampa di Sandro Pochesci. Un’assenza che non tutti sapevano. Tant’è che lo speaker dello stadio quando si è trattato di annunciare il momento solenne delle lettura del giuramento al campionato ha presentato il capitano di giornata Paolucci, l’allenatore Pochesci e il presidente Ranucci. Ma a rappresentare il numero uno della Ternana in campo è andato Gianluca Fabi responsabile della comunicazione di Unicusano. C’è da scommetterci però che sia Bandecchi che Ranucci la partita l’hanno vista in tv e come tutti al Liberati saranno andati a dormire con il sorriso in volto per la bella prova della loro squadra.
4. Al Patron non piacciono le proteste e la squadra in campo è impeccabile.
Abbiamo imparato che il patron della Ternana ci tiene eccome alla forma. Non gli piacciono le proteste. Lo ha detto chiaro il giorno della presentazione, lo ha ribadito Pochesci quando ha raccontato che il suo esonero ai tempi di Fondi fu legato proprio ad una protesta con l’arbitro culminata con la squalifica. Il comportamento dei rossoverdi in campo è stato impeccabile. Nessuno ha alzato la voce, nessuno si è lasciato andare a gesti plateali. Va detto chela partita non è stata cattiva, tutt’altro e lo dimostra pure lo scarno elenco degli ammoniti tra i quali figurano Paolucci (fallo da dietro) e Tiscione (simulazione).
5. L’entusiasmo c’è va coltivato (ma forse in alcuni frangenti è anche troppo)
Abbiamo imparato che la voglia di vedere all’opera la nuova Ternana targata Unicusano era tanta. Quasi 5.000 persone hanno riempito gli spalti dello stadio facendo registrare anche il record di abbondati dal 2003. Tanta euforia sugli spalti che prima del fischio d’inizio si è trasformata però in maleducazione. Durante il minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto di Ischia un gruppo di supporters della curva Est ha continuato a lanciare cori e a suonare tamburi come se nulla fosse. Forse si saranno dimenticati, come non è dato saperlo, di quanto il terremoto ha segnato la nostra Regione nel recente passato. Una nota stonata in uno spartito che è stato suonato alla perfezione ed arricchito da una coreografia emozionante.