Al termine della seduta di rifinitura, si è presentato in sala stampa Gigi De Canio, per presentare la partita di domani contro il Rimini, recupero della prima giornata di campionato.
E' il primo mento delicato dell'anno da gestire?
"Solo per i risultati, ma i momenti di difficoltà veri sono stati altri che hanno determinato anche questa situazione. Però vedo nei calciatori la volontà forte di tornare a quelli di prima".
Anche Bergamelli ha detto che sta a loro venirne fuori.
"Vi ho sempre parlato delle loro eccellenti qualità morali: c'è la forte consapevolezza di quello che è il momento e anche di cosa fare per uscirne, non attraverso una sola prestazione ma attraverso la continuità, senza farci condizionare troppo da questo momento, particolarmente difficile sul piano della condizione. Riuscire a venirne fuori coi risultati e creare le condizioni per un rendimento qualitativamente migliore".
L'obiettivo è vincere il campionato, ma forse lei si aspettava più punti…
"Io, ma obiettivamente anche i giocatori. Pur sapendo di non essere nella condizione di giocare un calcio bellissimo e spettacolare, mi immaginavo di sfruttare meglio questo periodo, con un po' di sofferenza ma sempre col guizzo per fare il gol da tre punti. Invece non è andata così".
La capacità di proporre un gioco buono qualitativamente parlando è stata messa in campo solo da Lopez: l'incapacità di proporre gioco è solo in funzione delle partite ravvicinate?
"Manca sicuramente brillantezza fisica e, in alcuni ruoli, dalla mancanza di alcuni giocatori specifici. Certo, dipende di più da una condizione fisica poco adeguata. Il campionato propone una condizione agonistica elevata già di per sè, in più tutti giocando contro la Ternana alzano l'attenzione e per averne ragione dovremmo avere più velocità, d'azione e di pensiero, che sono due cose che ora ci mancano. Spesso ci siamo dovuti snaturare, e ora non stiamo trovando fluidità di gioco, qualche tocco di troppo in mezzo al campo, subiamo la fisicità degli avversari, per questo parlavo di maggiore velocità prima. Questo è un momento in cui, probabilmente, dobbiamo gestire in maniera diversa e porci in campo in maniera diversa. Fermo restando il fatto che la cosa fondamentale è avere la squadra corta per avere maggiore pressione nella metà campo avversaria".
Nessuno sembra considerare una cosa: quanto pesa oggi aver giocato partite ravvicinate per due mesi?
"Tantissimo. Il motivo della non perfetta condizione fisica è questo".
Col Vicenza c'era la giusta rabbia, ma tramutata in nervosismo negativo.
"C'è stato un passo indietro. Ci siamo accorti di subire la fisicità di una squadra che si è chiusa molto bene, che avevamo difficoltà nel controllo della palla, non ci riusciva nulla. Per una squadra matura come la nostra questo non deve avvenire, ma quando sei in campo, quando ti manca la condizione e vuoi fare bene, capita di esprimersi negativamente. Bisogna gestire meglio il momento e gestire meglio le difficoltà , essendo agonisticamente più aggressivo, nei limiti della correttezza e cercando il momento giusto per uscirne, anche fosse una sola situazione, senza nervosismo e non cercando di vincere solo nei primi minuti. Siccome abbiamo avuto anche esperienze positive in questo senso, in quelle circostante ho avuto la certezza che la squadra avesse acquisito la mentalità e mi facevo forza di questo aspetto e l'ho ribadito più volte coi ragazzi. La sconfitta col Pordenone ci ha creato una condizione di voler immediatamente reagire e aver preso subito gol col Vicenza ci ha innervositi ulteriormente e ci ha limitati. Io ho rivisto la punizione di Furlan, per me è gol tutta la vita e mi pare assurdo che l'assistente non l'abbia considerato, anche solo per logica, ma questo ti dice che le partite sono anche frutto di episodi, e quello lo è e può essere determinante nell'economia della partita, c'è un entusiasmo diverso. In questo momento poteva essere un aspetto davvero positivo. Se l'arbitro l'avesse visto e l'assistente sicuro non avrebbe avuto motivo per non convalidarlo. Sono episodi che non girano nbene, dobbiamo stringere i denti e tornare ad essere allegri,l determinati e a mettere entusiasmo in quello che facciamo".
Questo può essere il paradosso del calcio: in A c'è il Var, in B gli auricolari, in C la sola terna.
"Si, ma sono cose che possono accadere proprio perchè manca l'aiuto dei mezzi tecnologici. Poi credo che non tutti gli arbitri di C si allenino come quelli di A e B, e la preparazione fisica incide molto nel loro lavoro. Però ribadisco, questo fa parte degli episodi fortunati o sfortunati e del momento: lo prendiamo come tale e da questo dobbiamo trovare noi più forza e convinzione. Ripartiamo dalle difficoltà e facciamolo ancora di più, e in questo senso sono 24 giocatori tutti all'altezza e tutti devono essere partecipi di questo momento".
Che momento è per affrontare il Rimini?
"Devo fare i conti con tutte le situazioni e cercare di presentare una formazione che dia garanzie di tenuta. Parlavo anche coi giocatori, conoscendo sempre meglio il modo di reagire, si fanno an che scelte in questo senso".
E' la prima volta che non giocherà Lopez…
"Io, come tutti gli allenatori, faccio le congetture, come fate voi: si fanno ipotesi poi si decide. Si copre un ruolo e si rischia di scoprire un altro, poi ci sono aspetti psicologici da valutare, se sia opportuno negare la maglia a un giocatore che ha sempre aspettato, se sia il caso di stravolgere i ruoli".
Una curiosità: la squadra fa fatica a dare palloni giocabili agli attaccanti. In questo anche gli attaccanti stessi sembrano dialogare male.
"Vi dico sempre le solite cose: una squadra nuova, per quanto abbia ragazzi di valore, fatica. Si fa fatica a conoscere i compagni, anche standoci sempre insieme, e anche in allenamento i giocatori parlano e cercano di farti capire le loro peculiarità. E' una cosa che richiede tempo, ed è ancora più difficile quando tempo non ne hai, perchè ti mancano gli allenamenti. Per questo io ho poco da rimproverare ai ragazzi. Il mio unico rammarico è che non facendo risultato non facciamo contenti tifosi, società, voi che ci seguite sempre: io non cerco alibi, ma questa squadra nel tempo riuscirà a dare le soddisfazioni che tutti vorremmo. Mi spiace che non ci sia continuità, ma io ho fiducia, sono sereno, anche se deluso come tutti quando le cose non vanno nel verso giusto".
L'assenza di Lopez può portare a un cambio di sistema di gioco? E viste le difficoltà nella creazione del gioco, la sua assenza responsabilizza il resto della squadra di maggiori oneri…
"Sarebbe sbagliato se pensassero che Lopez debba risolvere da solo tutti i problemi della squadra, quindi non è adfesso che si devono sentire più responsabilizzati. La squadra deve sapere trovare il modo di giocare anche con un giocatore diverso. Quando Lopez è stato espulso ci siamo adeguati in maniera ordinata e logica, mettendoci a tre in difesa e con Furlan esterno di centrocampo e la squadra si è un po' snaturata cercando di giocare subito sugli attaccanti. Nella fase difensiva siamo stati anche discreti, ma questo non lo abbiamo mai provato, solo col Renate, ma non ha dato risultati soddisfacenti, quindi il cambio modulo sarà difficile. Io devo fare i conti con le condizioni dei giocatori, perchè anche da un punto di vista nervoso è difficile ritrovare subito rabbia e motivazioni necessarie per affrontare e vincere una partita, purtroppo non si risolve solo coi cambi, e quindi dopo che avrò fatto la mia analisi farò le mie considerazioni più giuste possibili".
In questa fase, ha avuto modo di avere un contatto diretto con Bandecchi? E secondo lei servirebbe una figura di raccordo fra società e staff?
"Sinceramente non credo per queste ragioni, perchè la figura di Ranucci comprende anche questo, nel suo modo di interpretare la presidenza, perchè è sempre molto vicino alla squadra. La società ha sempre pensato a ds e dg, ci ha provato, almeno da quando li conosco, probabilmente le figure che si sono proposte e poi sono state accettate nei loro comportamenti e nel loro modo di intendere il ruolo non si sono sposate molto bene con le esigenze della società. Con Bandecchi spesso mi sento al telefono, e soffre come tutti voi e noi in questa difficoltà".
Il Rimini è l'avversario giusto adesso?
"Ho il rispetto per tutti gli avversari, perchè sto scoprendo un girone migliore di quanto raccontato, sia per il livello tecnico e di organizzazione tattica. Il Rimini non fa eccezione, ha cambiato allenatore, ne ha uno di esperienza e qualità. E' vero che ha 15 punti, ma ha fatto risultato a Ravenna, ha pareggiato col Pordenone, ha fatto molto bene con la Fermana… E' una squadra al livello delle altre: tocca a noi capire questo e organizzarci per cercare di limitare le potenzialità dell'avversario ed evidenziare le nostre".
Può essere che le dichiarazioni sulla squadra ammazza-campionato possa aver portato presunzione?
"No. Noi siamo stati al gioco, perchè questo è il gioco delle parti, di chi preferisce nascondersi. Io proprio per un fatto di rispetto della società, ho sempre detto di avere i giocatori più forti, ma da qui ad ammazzare il campionato, vi dico che sono da quarant'anni nel calcio e ne conosco le insidie. Io ho fiducia, ma so che ci sono tantissime insidie, perchè è sempre difficile vincere, ovunque e con chiunque".
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