Ternana-Venezia 2-3, le 5 cose che abbiamo imparato

Ternana-Venezia 2-3, le 5 cose che abbiamo imparato

1. La fase difensiva fa acqua da tutte le parti

Abbiamo imparato che la fase difensiva della Ternana fa acqua da tutte le parti. In sei partite di campionato i rossoverdi hanno incassato 14 gol. Nelle ultime tre giornate 9. Troppi per una formazione che punta a salvarsi. Gol figli di errori individuali, di “tragedie” come ha definito Pochesci le amnesie di Valjent a Bari ma anche di movimenti che la squadra non compie.

 

2. La manovra offensiva non brilla più

Abbiamo imparato che la manovra offensiva ammirata in avvio di stagione sta attraversando un memento di difficoltà. E’ vero che contro il Venezia la Ternana ha segnato due gol ma è anche vero che fino al minuto 38 della ripresa i rossoverdi erano riusciti a centrare la porta soltanto due volte con le conclusioni dalla distanza di Defendi. Per il resto il bel gioco d’inizio campionato non si è visto. Eppure il Venezia ha concesso campo e gioco ai rossoverdi che però si sono sempre bloccati davanti al muro difensivo dei lagunari.

 

3. La paura taglia le gambe ma con l’acqua alla gola c’è stato un sussulto

Abbiamo imparato che oggi la paura taglia le gambe ai rossoverdi. Defendi e compagni non sono riusciti a trasformarla in energia positiva come auspicato alla vigilia da Pochesci. I primi 80 minuti di partita lo testimoniano. Poi però c’è stato il sussulto. Protagonisti tre giocatori che per motivi diversi all’inizio si erano ritrovati fuori. Colpo di coda di chi non aveva più nulla da perdere.

 

4. Ternana incapace di gestire le varie fasi della partita

Abbiamo imparato che la Ternana non è in grado di gestire le varie fasi della partita. Ha preso gol per la terza volta in avvio di partita. Una volta raggiunto il pareggio, del tutto inaspettato, non è stata in grado di portare a casa il punto. Non perché si è rintanata nella propria area di rigore alzando le barricate ma perché non è riuscita a rimanere concentrata su un calcio piazzato

 

5. Nemmeno Bandecchi è riuscito ad arrestare la crisi di risultati

Abbiamo imparato che nemmeno l’intervento in prima persona del patron Stefano Bandecchi è servito per interrompere la mini crisi di risultati. Davanti al numero uno di Unicusano, alla prima al Liberati, la squadra ha perso e male contro il Venezia. Chi lo ha visto lasciare la tribuna all’intervallo ha raccontato di un Bandecchi furibondo. Il 2-3 finale sicuramente non avrà attenuato la sua arrabbiatura. Giornata da dimenticare.