Ternana-Venezia – Pochesci: “Dobbiamo stare più attenti. Non facciamo errori, ma tragedie”
Dopo la rifinitura si presenta in sala stampa Sandro Pochesci per la consueta conferenza pre-partita.
La rifinitura è iniziata con un discorso di Stefano Ranucci: come arriva la squadra all'appuntamento col Venezia?
"Veniamo da due partite perse e quando si perde bisogna stare uniti, e il presidente ci ha voluto portare la serenità necessaria. Abbiamo giocato cinque partite, abbiamo cinque punti con una partita in meno, non vedo tragedie".
Arriva un Venezia difensivo e con qualche problema in attacco: che tipo di atteggiamento si attende dagli ospiti?
"Loro fuori casa sono ancora imbattuti, hanno vinto a Bari, in trasferta hanno subito solo un gol su calcio d'angolo. Anche se non segnano molto, certamente concedono poco e anche col Parma per lunghi tratti hanno dominato. E' una squadra forte come tutte quelle di B, bisogna cambiare tutto con le prestazioni".
Per ridare certezze e brillantezza alla Ternana, ha gestito la settimana in modo particolare?
"Io sono molto tranquillo, noi abbiamo i dati di ogni partita per ogni giocatore: le due partite perse ci hanno dato i dati migliori, dove abbiamo avuto un possesso palla maggiore rispetto alle altre partite, per esempio. Ma questi sono dati che non contano niente, dobbiamo essere più attenti in partita, noi non commettiamo errori, ma commettiamo tragedie: a Bari ho visto una palla che stava uscendo, hai occasioni assurde e non fai gol. Queste però non sono attenuanti, ma dati di fatto per far capire ai miei che dobbiamo continuare a portare entusiasmo ai nostri tifosi: questa squadra gioca così perchè l'allenatore vuole che si giochi così, e se faccio un passo indietro lo faccio per andare incontro ai miei ragazzi che ho visto in difficoltà. Quello che ci manca? L'attenzione, perchè stiamo giocando un campionato di Serie B, il passato e da dove veniamo non conta più, non conta il modulo, non contano i numeri. Non è una questione di modulo, dobbiamo migliorare sui concetti di gioco. A Bari non si parla di errore individuale, ma una tragedia, e sono cose che capitano: l'errore fa parte del gioco, il dramma no però".
Il passo indietro in cosa consiste?
"Io devo andare incontro ai miei giocatori, devo parlare coi miei giocatori e capire perchè prendiamo quelli svarioni. Ma non parliamone più. Che poi la difesa deve farla non solo il reparto difensivo, ma tutta la squadra: è questo il mio passo indietro, dire ai miei attaccanti e ai miei centrocampisti che in difesa devono aiutare, che come vanno avanti possono anche tornare indietro. Gli attaccanti devono essere i primi difensori".
Finotto può fare questo tipo di lavoro?
"Finotto faceva questo alla Spal, lo ha sempre fatto, l'ho messo largo per quello".
Vedendo parte della rifinitura, domani potremmo vedere una Ternana tutta italiana?
"Valjent non è italiano, ma è ternano, è l'unico ternano che abbiamo. Poi non è detto che non giochi domani, perchè ho bisogno di un giocatore fisico. Noi abbiamo fatto giocare venti giocatori titolari, perchè io chi vedo bene lo faccio giocare. Io sono alla ricerca dell'entità di questa squadra, coi concetti che abbiamo da luglio, che non rinnego ma che devo dimostrare, e lo devo fare lavorando sulla loro testa. Io devo lavorare sull'entusiamo, ho parlato coi ragazzi e gli ho detto che non possiamo abbatterci, perchè solo l'entusiasmo ci può portare ad alti livelli. L'allenatore e i giocatori devono essere impauriti, ma non per avere panico ma per ritrovare il coraggio perchè altrimenti significa che ce ne freghiamo. Anche i miei tifosi devono avere paura, perchè ci serve anche il loro coraggio, e loro vogliono vincere e hanno ragione".
Siamo ancora nella fase degli esperimenti, che dura una decina di partite: può aver influito la mancanza di una punta da doppia cifra?
"Vi voglio dire, noi tiriamo tantissimo in porta, ma dobbiamo lavorare e dobbiamo migliorarci, non c'è niente da fare. Ci vuole il lavoro di squadra e io ho una squadra eccezionale, al di la di qualche atteggiamento sbagliato da parte di qualche calciatore da cui mi aspetto che possa girare la partita. Ma sotto altri punti di vista, ma di che mi posso lamentare? Io devo trovare la migliore soluzione per tutti, per il bene del giocatore e per quello di tutti. Valjent per esempio? E' il più forte difensore che abbiamo, ma come nella vita ci sono momenti in cui non te ne va bene una, succede, ma non per questo posso punirlo".
Perchè fuori casa abbiamo preso tanti gol e in casa no?
"Perchè ho chiesto qualcosa di troppo forse ai miei ragazzi, ho giocato un po' d'azzardo. Adesso ho il vantaggio di avere quattro partite su cinque a casa mia, e casa mia deve fare la differenza, e la fa, perchè sentiamo il calore e l'appoggio del pubblico e i giocatori si sentono davvero a casa. Fuori, soprattutto a Chiavari, ci siamo troppo specchiati, al di la degli episodi abbiamo fatto qualche tacco e punta di troppo. Non abbiamo perso la fame, ma la paura".
Come sta Favalli?
"Sta bene e sarà della partita".
Quindi chi resta a casa?
"Bordin, che per i medici è guarito, ma io non possorischiare un ragazzo che ha avuto una distorsione al ginocchio e dargli una responsabilità mentale che poi magari non può sostenere. E' stata una mia scelta quella di non portarlo, sono io che devo essere più smaliziato".
Le piace più avere due attaccanti che frequentano l'area o gli inserimenti degli esterni?
"Io giocavoa Guidonia con due punte esterne e due punte centrali, e questo mi ha fatto arrivare due volte ai playoff con una squadra di ragazzini".
"Io vi dico – continua Pochesci – che sono in debito con i tifosi. Io ringrazio i miei ragazzi perchè mi permettono di stare ancora qui".