Trapani, che brutti ricordi per la Ternana: storia breve, ma maledetta
Il Trapani non evoca buoni ricordi alla Ternana. La scorsa stagione gli uomini di Boscaglia presero alla Ternana sei punti su sei. E la partita dell’andata fu quella che cominciò a segnare il destino di Mimmo Toscano. Fu in anticipo televisivo anche quella, di venerdì sera. Alle 20.30, se proprio vogliamo trovare la differenza. E tanti dei protagonisti annunciati per la partita di venerdì erano in campo in quella partita. Fu una gara quasi stregata per la Ternana. Che produsse tante occasioni da gol (una con Falletti, un paio con Ceravolo, una con Miglietta), e ebbe anche un paio di opportunità per pareggiare (Avenatti clamoroso di testa, e Ceravolo ancora) prima di subire il gol del definitivo due a zero in contropiede di Mancosu. Era una Ternana che attraversava un periodo turbolento che poi avrebbe portato appena 10 giorni più tardi (nonostante l’ultima vittoria in casa contro la Reggina) all’esonero dell’allenatore rossoverde. Ma a riguardare ora la prestazione sinceramente viene da dire che la Ternana non avrebbe meritato la sconfitta. Ma il lavoro, spesso, nel calcio viene valutato attraverso la lente dei risultati. Si è parlato tanto della passata stagione e dei motivi che hanno portato all’allontanamento di Toscano. Forse la verità è più complessa di quello che si crede. Come la partita dello scorso anno contro il Trapani. Di più difficile lettura rispetto a quello che invece racconta il risultato. La missione rossoverde allora è quella di ribaltare la tradizione rispetto allo scorso anno e di riportare la vittoria al Liberati. Invertire la tendenza: di questa stagione e della (piccola) storia contro i siciliani. La Ternana (in campionato) non vince in casa dal 13 maggio scorso, contro il Padova per 2-1. In mezzo c’è la sconfitta con il Palermo per 2-1 e i due punti di quest’anno (contro Pescara e Avellino). Non vince in assoluto dal 13 settembre, quando Avenatti sbancò Vicenza. Con il Trapani, addirittura, non vince in campionato dal 1967 (c’è, è vero, un precedente in coppa Italia, vinto due a zero di due anni fa con gol di Sinigaglia e Alfageme, ma in realtà si giocò a Gubbio). E’ ora di cambiare questi numeri, queste tendenze. E’ ora di tornare ad esultare