Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Brescia-Ternana

Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Brescia-Ternana

L'ultima del girone di andata, la partita fra Brescia e Ternana ha regalato qualche emozione e qualche recriminazione, e soprattutto un punto a testa alle due squadre, che vanno in pausa post-natalizia dopo un pareggio fermo sullo 0-0.

Tengo 24 punti. E' stato un girone difficile, e l'ultima di andata era contro una squadra tosta, impegnativa e decisamente in forma, e si è visto anche oggi. Dopo la scialba prestazione interna contro la Virtus Lanciano, e ancor prima dopo il roboante scivolone con il Cesena, in pochi avrebbero scommesso di girare la boa a quota 24: certo non è un punteggio eclatante, ma nemmeno preoccupante, nella media insomma; solo un punto in meno rispetto allo scorso anno, quando Tesser toccò quota 25, 2 in più rispetto alle altre due annate cadette a firma Toscano. Certo, visto come si erano messe le cose ieri pomeriggio sarebbe stato lecito sperare in un paio di punti in più, ma c'è tutto un girone di ritorno per conquistare quanti più punti possibili. 

Tengo la difesa. Poche sbavature oggi davanti alla porta di Mazzoni, poche incertezze della linea difensiva che ha ben retto anche con un Meccariello utilizzato in un ruolo inedito, complice anche l'inferiorità numerica degli avversari e padroni di casa. Non molti i pericoli corsi in area di rigore rossoverde, e quando uno di questi si presentava, c'era sempre un rossoverde pronto a sventarlo e a porvi rimedio. Tanta attenzione e un buon senso dell'anticipo hanno permesso alla Ternana di mantenere la propria porta inviolata.

Tengo Janse in attacco. Un ruolo quantomeno inedito per il terzino olandese, una scommessa che ha vinto, possiamo dirlo senza timore. Ha schermato molti palloni, prima che dovesse occuparsene Zanon, ha tentato e trovato più volte il cross in area, ha addirittura messo in rete il pallone, per il gol che avrebbe dato la vittoria alla Ternana. Insomma, tutto si può dire di Jens, tranne che non abbia messo in evidenza il fatto che, una volta che è stato chiamato in causa, tra le altre cose dal primo minuto e per i successivi 94, abbia risposto presente con voglia e determinazione. Quale sarà il suo destino non è ancora dato saperlo, nonostante le tante voci che si sono rincorse e si rincorrono ancora, quello che ci è sembrato evidente è che ieri è stato uno degli uomini più pericolosi e più in forma della squadra di Breda.

Butto alcune decisioni del signor Maresca. E' stata, di fatto, una partita abbastanza di facile gestione e con pochi momenti di tensione e nervosismo, nonostante tutto. Il tutto si apre con la decisione dell'arbitro napoletano di espellere Geijo, per una entrata ritenuta troppo irruenta ai danni di Coppola: un fallo che, per dovere di cronaca, a nostro parere meritava di vedere l'attaccante del Brescia ammonito, ma non certo espulso. Addirittura, nemmeno da ammonizione era il presunto fallo commesso da Valjent, al limite dell'area di rigore rossoverde, su Caracciolo: lo slovacco non lo ha toccato, ma l'attaccante delle rondinelle è inciampato sui suoi stessi piedi ed è finito in terra, procurandosi una punizione che avrebbe potuto essere molto pericolosa. Infine, per quanto riguarda il gol annullato a Janse per un presunto fallo commesso da Dugandzic, rimane quantomeno il dubbio lecito se l'irregolarità ci fosse o meno, anche se ci sembra che la rete potesse essere convalidata senza tanti patemi.

Butto la palla che non entra. Vuoi per distrazioni in fase di attacco, vuoi perchè a volte ci si è persi prima di poter concludere, vuoi perchè la nostra buona dose di malasorte ce la portiamo sempre appresso, la rete non si è gonfiata, né prima né dopo il gol annullato ai rossoverdi. Un vero peccato, perchè l'impressione data è stata quella di una squadra che la partita avrebbe potuto portarsela a casa, nonostante gli avversari non abbiamo mai mollato il colpo e abbiano provato a metterci in difficoltà fino alla fine. Se siano due punti sprecati o meno sarà forse la fine del campionato a dircelo, quello di cui siamo certi però è che con le belle giocate non finalizzate non si vincono le partite.

Butto la superiorità numerica. Ripetitiva, oserei dire, ma non possiamo fare a meno di constatare che ogni qualvolta la Ternana si ritrovi con l'uomo in più, stavolta addirittura per 80 minuti più recupero, non riesca mai ad approfittarne davvero. Non so se esista o meno una spiegazione plausibile per questo fattore, probabilmente ieri anche la sfortuna ci ha messo del suo, fatto sta che per la Ternana è sempre più facile giocare in parità, undici contro undici, piuttosto che con l'uomo in più. Se fosse possibile, sarebbe il caso di inserire una piccola postilla nel regolamento del gioco calcio: la Ternana deve sempre affrontare un avversario che abbia la squadra composta dallo stesso numero di giocatori dai quali è composta essa stessa.