Nessuno credeva che potesse essere una partita semplice. Il Catania è sempre un avversario ostico da affrontare, soprattutto al Massimino, soprattutto durante il loro periodo di forma, soprattutto quando tu, sfidante, arrivi con una parte di formazione da reinventare. Nonostante la sconfitta di ieri, ci sono in questa Ternana delle cose da tenere e da curare, ma d'altra parte ci sono anche state cose e situazioni decisamente da buttare.
Tengo il primo tempo. Dicevamo che affrontare il Catania non è mai cosa semplice, eppure la Ternana vista i primi 45 minuti lo ha fatto davvero bene. Il giusto atteggiamento, il piglio di chi non vuole farsi mettere sotto da nessuno, la cattiveria agonistica di una squadra che scende in campo per vincere. Tutto questo si è visto nella prima frazione di gioco, e qualche volta anche nella seconda, anche se poi quel gol preso allo scadere ci ha mentalmente provati. Non abbiamo paura di essere smentiti se diciamo che, nel primo tempo, se c'era una squadra che avrebbe meritato il vantaggio, era la Ternana. Purtroppo, però, le cose non vanno sempre come dovrebbero.
Tengo la difesa inedita. Già, nonostante i due svarioni in occasione dei gol subiti, la fase difensiva non è stata affatto malvagia. Soprattutto i tre centrali, Valjent, Fazio e Janse, hanno fatto complessivamente buona guardia, pur non avendo mai giocato insieme in quelle posizioni. Ovviamente, se fosse stata una prestazione ottima ora staremo parlando quanto meno di un punto guadagnato, ma al netto delle assenze e delle difficoltà l'esperimento non sembra essere fallito. Per la serie "se l'allenatore chiama, la squadra risponde".
Tengo l'averci provato. Seppure nel secondo tempo ci sia stato un importante calo della prestazione, e generale e di alcuni singoli, facendo si che le occasioni da gol fossero meno chiare, e seppure il 2-0 abbia di fatto azzerato le speranze di rimonta, almeno in noi tifosi, la Ternana ha continuato a provare. Forse con troppa fretta, forse con poca lucidità, ma non si è assolutamente limitata a contenere lo svantaggio, ma ha cercato comunque di buttarla dentro. Certo, da migliorare la mira e da limitare l'ansia da conclusione, ma ci si può lavorare.
Ahimè, proprio da questo partiamo con le tre cose da buttare.
Butto gli errori di impostazione. Troppi cross sballati e sbagliati, soprattutto quelli provenienti dagli esterni (non me ne vogliano Vitale e Dianda). Probabilmente figli della fretta, o della consapevolezza dell'importanza dei punti, in questo momento del campionato e in questo limbo di classifica. Fatto sta che è mancata spesso la lucidità necessaria nella gestione della manovra, ed ecco che provarci fino alla fine è stato vanificato dall'inesattezza nel gioco. Da migliorare.
Butto il risultato. Al di la dei punti non conquistati, che certo avrebbero fatto comodo ai fini della tranquillità, il 2-0 è da buttare perchè non rispecchia a pieno la partita giocata, be' dalla Ternana ne' dal Catania. I rossoverdi del primo tempo se la sono giocata alla pari, se non meglio degli etnei, e il Catania dell'intera partita non è certo sembrato una inarrestabile corazzata. Certamente buone, buonissime giocate in fase offensiva, ma anche i siciliani hanno sbagliato molti passaggi e molti cross, alcuni ingenuamente e altri molto semplici. Il risultato è bugiardo, non perchè il Catania abbia rubato qualcosa, ma perchè due gol di scarto sembrano troppi. Forse un pareggio sarebbe stato giusto: un tempo per uno, non fa male a nessuno.
Butto la "maledizione di Maniero". Si sa, il gol dell'ex è sempre dietro l'angolo, ma è stupefacente come, ogni volta che la Ternana si trovi di fronte Riccardo Maniero, con qualsiasi squadra giochi, lui sfoderi la zampata vincente (e qualche scivolone di troppo, a dire il vero). Non che sorprendano le prestazioni di Maniero, non è certo un caso che sia il capocannoniere del campionato, solo ci auguriamo che, se proprio ci si debba rivedere, la prossima volta non sia così in forma (ovviamente si scherza, Riccardo. È solo che ti piace tanto segnare contro di noi).
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