Tre cose che tengo, tre cose che butto dopo Ternana-Livorno
Brucia ancora, tanto, la sconfitta contro il Livorno. Brucia perchè la stavi vincendo, brucia perchè arriva dopo tre gare che ti hanno portato troppo poco, brucia perchè sembrava a tutti che sarebbe finita in un altro modo. Brucia, così tanto che ieri forse non siamo riusciti a vedere le cose buone che abbiamo fatto, e dalle quali dobbiamo necessariamente ripartire, adesso. Butto gli errori. Individuali o meno, in campo e no, come è ovvio, sono quelli che ci hanno condannati, perchè i gol del Livorno sono arrivati tanto per loro bravura (innegabile direi), quanto per nostre leggerezze. E questo fa arrabbiare ancora di più, perchè non è stata una prestazione scialba, tutt'altro, soltanto che come sappiamo benissimo, con squadre come il Livorno anche l'errore più sciocco si paga caro. Butto il gol del 2-1. La rete di Aramu ci ha tagliato le gambe, ha riaperto mentalmente una partita che andava solo gestita. Chiudere il primo tempo sul 2-0 ci avrebbe dato sicuramente una sicurezza e una fiducia tale da poter affrontare un secondo tempo senza affanni e ansie. La rete allo scadere, invece, ha psicologicamente messo in dubbio tutto quello che di buono avevi fatto, decretando l'addio alla spensieratezza tanto invocata da Toscano. Butto la partita decisiva. Probabilmente non era questa la partita da vincere a tutti i costi, quella de "i tre punti o ci saranno conseguenze". Probabilmente il Livorno non era l'avversario più alla portata della Ternana in questo momento, ed essere costretti, per tanti motivi, a vincere e prendere i 3 punti non ha aiutato, specialmente quando quei tre punti te li sei visti scivolare dalle mani. Coi se e coi ma non si va molto lontani, è vero, ma in altre condizioni di classifica, probabilmente non avremmo reagito allo stesso modo: amarezza si, ma non panico. Eppure, ieri sera, si è visto molto del buono della Ternana, più di quanto ci si potesse aspettare dopo la partita di Modena; insomma, di cose da salvare ce ne sono senza dubbio. Tengo il primo tempo. A dire il vero, tengo il primo tempo e la parte centrale della ripresa. La Ternana è scesa in campo col piglio giusto, col giusto agonismo, con la testa sgombra come aveva chiesto Toscano, e si è visto. I rossoverdi hanno costruito tanto, lottato tanto, corso tanto, e lo hanno fatto bene. Se fossimo riusciti a non incassare il primo gol al termine del primo tempo, probabilmente ci avremmo creduto ancora di più, e avremmo avuto la testa libera da brutti pensieri e cattivi presagi, gli stessi che hanno attraversato anche la testa di chi, come noi, era sugli spalti. Ripartiamo dal primo tempo, perchè abbiamo dimostrato che ci siamo, e che se vogliamo possiamo far male a chiunque. Tengo i gol fatti. Due reti volute, terribilmente cercate e desiderate, e infine arrivate. Una di un difensore, Gonzalez, che anche nelle precedenti partite non aveva certo disdegnato qualche incursione in area avversaria, e uno di una seconda punta, Belloni, giovane di belle speranze, che con la sua voglia di far bene e le sue capacità ha saputo subito integrarsi abbastanza bene negli automatismi della squadra. Peccato per la rimonta, ma quei due gol restano, e sono importanti per il morale della squadra, che probabilmente non sarà dei migliori. Tengo Nicolò Belloni. Strettamente connesso al punto precedente, tengo il giovane Belloni, per aver segnato, ma soprattutto per aver trovato subito la quadratura del cerchio per quanto riguarda i movimenti della squadra. Poche incertezze, tanta spinta e tanta corsa, non ha mollato fino alla sostituzione, sfiorando addirittura il terzo gol rossoverde, nonchè la doppietta personale. Piace molto anche la sua soddisfazione personale a fine partita: si dice ovviamente amareggiato per il risultato, ma felice per quanto fatto in partita. La sua freschezza è sicuramente un valore aggiunto, sia per se stesso, sia per la squadra intera. Permettetemi, anche questa volta, di aprire una piccola parentesi per la tifoseria, in particolar modo quella amaranto, e di ringraziarli per quel vessillo di saluti a Stefano Galletti. Quel "Ciao Teto" è stato sempre presente in Curva Ovest, anche quando Claudia, la fidanzata di Stefano, è andata a ringraziare, accolta fra gli applausi. Un bellissimo gesto.