Il campionato di serie C, il primo dopo molti anni per Terni, sta per terminare seppure, ad appena tre giornate dalla fine, nel girone B sia di fatto quasi tutto in ballo, soprattutto in zona salvezza, soprattutto intorno alle Fere.
Per quanto molti possano considerare la salvezza un affare da poco, la Ternana (intesa come squadra) non può permettersi questo lusso perchè, se è vero che per raggiungerla non dovrebbe servire poi una gran quantità di punti, lo è altrettanto e forse di più che no, i rossoverdi non sono ancora salvi e non potranno considerarsi tali fino a che a dirlo non sarà la matematica. Lo scorso campionato il mantra era "finchè la matematica non ci condanna", quest'anno suona un po' meno minaccioso, per quanto possa essere deludente, ed è "solo quando la matematica ci avrà salvati". Non si tratta di scaramanzia, ma appunto di numeri e di punti in palio, 9 per la precisione, che la differenza possono farla eccome e che quindi devono essere portati a casa nel maggior numero possibile.
Mentre però Ternana e compagnia cantante, composta da altre 9 squadre, si battono per mantenere la categoria come obiettivo primario, in Lega si decide per la riammissione dei club virtuosi: in parole povere, se una società che alla fine dei giochi dovesse retrocedere fosse comunque virtuosa sul piano economico-finanziario, e se qualche altra invece dovesse essere estromessa/penalizzata/dovesse rinunciare all'iscrizione al prossimo campionato, quella virtuosa potrebbe presentare domanda e sperare nella riammissione. Dopo un anno orribile sul piano della giustizia sportiva come quello che va a chiudersi, sembra anche giusto avere un occhio di riguardo per le società che non hanno commesso illeciti, ma guai a fare di questa nuova regola una "speranza" in casa rossoverde. Non perchè la Ternana non se lo meriti, di essere considerata virtuosa, quanto perchè si spererebbe di non dover ricorrere a tale strumento; facile intuire il perchè.
In tutto questo clima di attesa e di incertezza, la società di via della Bardesca ha deciso di guardare sin da ora al futuro, al prossimo anno calcistico e, per farlo, ha deciso di piantare le radici nel "passato". E' arrivato ieri, senza che nessuno ne avesse ancora parlato o avuto il sentore (tutti concentrati sul finale di stagione, come giusto che sia ora), il rinnovo del capitano Marino Defendi: altri due anni di contratto che lo legano al rossoverde e che, sommati ai tre precedenti, fanno di lui un ternano d'adozione. Insomma, la Ternana che sarà punta, per ricominciare, su quella che fu ed è.
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