Quando le cose vanno così, è dura. È dura perché si può dire tutto e il contrario di tutto, si esce dalla curva discutendo, cercando di trovare cause e soluzioni. Ognuno con la propria testa e col proprio punto di vista. Ognuno con il suo grado di delusione. Quando le cose vanno così, è dura, perché discuti a lungo, ci torni sopra, ma le cose non le cambi.
Partiamo da una verità. Ognuno ha la propria testa e il proprio punto di vista, ma quando le cose vanno così, le colpe sono da distribuire. È tutta colpa di Longarini? O è tutta colpa di Toscano? O forse è solo colpa degli attaccanti? Quando le cose vanno così, non è una sola cosa a non funzionare. Un solo fattore, da solo appunto, non sposterebbe gli equilibri per quattro partite, determinando la situazione che stiamo vivendo. La Ternana di questo avvio di campionato non è in crisi per colpa di una o due figure. Neanche per colpa di un reparto piuttosto che un altro. La Ternana è un insieme di errori da correggere, ognuno col suo peso specifico, le sue sfaccettature e suoi risvolti.
Quando le cose vanno così, è dura, perché a caldo sembra essere tutto nero. La delusione, quando incontra la classifica, fa saltare i nervi. La classifica è brutta, i numeri sono brutti. Il clima che si respira è brutto. Eppure qualcosa da salvare c'è. La Ternana ha fatto vedere buone cose anche ieri sera. Non solo ieri sera. Ha giocato alla pari con squadre come il Cagliari e il Livorno. Però ha anche sbagliato e si ritrova con un pugno di mosche in mano. Non è tutto da buttare, non è la fine del mondo: è una situazione difficile. Calendario alla mano, continuerà a essere delicata.
Adesso contano i nervi, non solo dentro al campo ma anche fuori. Dovranno essere saldi, saldissimi: non bisogna abbattersi. Si può dire tutto e il contrario di tutto, ma c'è una cosa più importante dei mille processi: non abbattersi. Adesso contano i nervi, non serve la caccia alle streghe: può fare solo del male. Adesso conta crederci, in questa Ternana. Dall'Amministratore Unico fino all'ultimo giocatore. C'è tutto il tempo per crederci. Ci sono le qualità per crederci. I primi a crederci dovranno essere loro. Tutti. Uniti e cattivi. Senza ambiguità o frasi lasciate a metà: Longarini ci faccia sapere cosa intende fare adesso. Ci dica pure che è arrabbiato, li porti in ritiro, ma ci assicuri anche che si marcia tutti insieme verso la battaglia di Salerno. Tutti. Uniti e cattivi.
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