Visti dalla curva – Un buon pareggio. Ternana-Perugia l’ha vinta il Liberati
Il responso del derbyssimo, alla fine, accontenta un po' tutti. A Terni come a Perugia. Forse è più utile alle sorti della Ternana, che si tiene a +4 dalla zona playout e dà seguito alla striscia positiva cominciata il 29 marzo a Cittadella. La salvezza ora è a portata di mano, non servono rincorse all'ultimo tuffo. E' sufficiente saper gestire il vantaggio dalle inseguitrici, anche perché sotto ci sono una valanga di squadre. Risultato un po' meno appagante per il Perugia, a voler ragionare in termini di altissima classifica. La squadra di Camplone, però, rimane in piena zona playoff e ricava un punticino da una sfida delicata per definizione.
Veniamo a ciò che si è visto in campo: i rossoverdi hanno dato vita a un bel primo tempo, azzeccando l'approccio a una partita difficile e giocando da protagonisti contro una squadra più attrezzata. Tant'è vero che i biancorossi – nonostante nelle ultime trasferte siano andati meglio che in casa – non hanno mai spaventato Brignoli e gli 11 mila ternani. La traversa colpita da Gavazzi, invece, li ha spaventati eccome (loro) ed è stata il simbolo dell'andamento della prima frazione di gioco. Nel secondo tempo la Ternana ha tirato i remi in barca, perché chi fa la partita spende di più (era successo anche all'andata, a parti invertite). Il Perugia allora ha guadagnato campo e si è meritato il punto, aggiudicandosi la supremazia della ripresa. In sostanza è stato un derby in cui, nella seconda metà di gara, ha vinto la paura di rischiare. E soprattutto la Ternana non aveva più le forze per farlo.
Che dire dell'atmosfera che ha avvolto questa sfida storica? Il derby umbro è uno dei più affascianti d'Italia e ha cominciato a inebriare l'ambiente fin dall'estate scorsa. Le due settimane che lo hanno preceduto, sia a novembre sia adesso, sono state un crescendo di emozioni, sfottò, tensione, carica e mille altre cose che è difficile spiegare. "E' il derby più importante che abbia mai vissuto, anche se ho i capelli bianchi", aveva detto Tesser alla vigilia. Una vigilia che poi ha finito per agganciarsi al giorno della festa, senza interruzioni. Infatti il derby dei ternani è cominciato la sera prima, con la grande veglia notturna nei bar attorno allo stadio. La mattina seguente, tra un bicchiere di vino e un panino, è iniziato subito il moltiplicarsi dei colori più belli del mondo in tutta l'area del Liberati. Alle 13:15, all'arrivo delle squadre, un fiume rossoverde inondava il viale davanti ai botteghini e spalancava le porte dell'inferno al pullman ospite.
E che dire dello stadio? Parlano le immagini. Nell'ennesima stagione tribolata, cominciata ancora una volta con lo spettro della retrocessione all'orizzonte, il popolo rossoverde ha risposto presente. Ha riempito il Liberati per trascinare una squadra di ragazzi che in estate è stata costruita senza spendere nulla o quasi. Lo ha fatto proprio nel giorno del derby, nonostante una gestione societaria mai digerita, per onorare la storia e per ricordare alla regione e allo Stivale quanto sia bella, calda e colorata la tifoseria rossoverde. Due curve colme, nel complesso 5 mila persone tra la Est e la Nord, hanno cantato per tre ore consecutive sotto al sole e regalato coreografie d'altri tempi in quello stadio unico. Unico per conformazione, unico per colori, unico per fermento. C'erano ragazzi da tutta la provincia, ma anche da quella nemica. C'erano tifosi rossoverdi da tutta Italia, ternani di nascita ma anche no. C'erano i gemellati italiani. C'erano ternani tornati dall'estero e c'erano anche i gemellati d'Europa. In sintesi c'era il noto prestigio della tifoseria ternana e la differenza l'ha fatta la partecipazione dei presenti, perché si è rivista la torcida del Liberati. Ternana-Perugia l'ha vinta il Liberati.
Anche la Ternana ha vinto, in un certo senso. Raccogliendo un punto contro una squadra costruita con i soldi, i nomi e gli immancabili proclami. Le Fere hanno onorato il derby proprio come avevano fatto al Curi, rifilando due gol a casa di quella squadra che rispetto a noi è il Real Madrid, come dicono i "cugini". E allora viva i pareggi col Real Madrid, due risultati niente male in chiave salvezza.