Otto marzo festa della donna. Ma per i tifosi rossoverdi è una data che ha un valore aggiunto. Perché l’8 marzo del 1992 si giocò il derby più assurdo della storia del calcio umbro. Ternana e Perugia a confronto. Un pareggio che sembrava scolpito nella roccia. Poi l’imprevedibile, almeno per i ventidue in campo.
A quattro minuti dalla fine D’Ermilio calcia da fuori area, gli esce un gran tiro che s’infila in rete. Esultanza in tribuna, in campo il gelo. Perché quel pareggio garantiva possibilità di promozione in B ad entrambe le squadre .
E allora perché rischiare? Niente di scritto, per carità. Ma a quel punto era come tradire un patto d’onore. Da quel momento si è assistito al finale più tragicomico mai visto a Terni. Tutti a cercare di ricomporre il risultato di parità. Il Perugia ad attaccare la Ternana a difendere in qualche modo, ma senza ringhiare come sarebbe stato lecito e doveroso.
Però a volte certi risultati sembrano calare dal cielo e diventare inevitabili. Così finì con la vittoria della Ternana per la gioia irrefrenabile del presidente Gelfusa e lo scorno di Gaucci. Due protagonisti del calcio umbro che nessuno dimenticherà. Come quel derby dell’8 marzo 1992. Una data che per anni è stata impressa in uno striscione sempre al Liberati.
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