AIC, Calcagno contro le liste della C: “Scelta inspiegabile, ecco cosa faremo”

Il presidente in pectore dell'AIC, Umberto Calcagno, ha parlato davanti all'ennesimo cambiamento delle liste per i giocatori per la terza serie italiana. Dalla stagione 2020/2021, le rose potranno avere 22 giocatori con un solo slot per un giocatore nato dal 2001 in poi. Massimo 8 i prestiti, i 22 potranno essere di qualsiasi età ma in campo, ogni partita, dovranno essere garantiti almeno 271' degli under (dunque 3 giocatori più un cambio, non contando il recupero). "Appena si intraprende un percorso che pare giusto, si ritorna indietro a vecchie dinamiche- spiega Calcagno a Tuttomercatoweb.com-. Così limitiamo chi vuole investire. Perché abbassare il livello tecnico? Perché abbassare il livello del contesto formativo dei giovani, costringendo i club a schierarli prima del tempo? Così si penalizza pure chi cerca davvero di programmare in modo virtuoso".

Perché è stata scelta questa strada, a suo avviso?

"Progettualmente e logicamente inspiegabile. Questo crea anche storture di mercato, inevitabili, perché combinare le due questioni, rosa da 22 e minutaggio obbligatorio, porterà ad avere delle rose con massimo 10-12 over. Non oltre. E questo è stato scelto da Presidenti che sembrano mirare solo ad appiattire i valori tecnici del campionato per poter competere. Piuttosto, aumentiamo lo splafonamento del 40% per chi spende più di 1 milione".

Con queste nuove liste, si penalizza la valorizzazione ragionata e virtuosa.

"A chi fa veramente formazione ragionata non diamo risorse. La situazione è aberrante dal punto di vista formativo: con la scusa dei giovani si supporta solo chi non vuol spendere. E' una norma portata avanti da squadre che l'anno scorso hanno rinunciato a fare i play-off. E' indicativo di quanto interessi l'aspetto tecnico-sportivo a questi soggetti.

Cosa farete?

"Proclameremo presto lo stato d'agitazione. Sentiremo i nostri e non sarà una cosa che lasceremo passare facilmente".