Anche lo Spezia, come la Ternana, tende a cambiar modulo
Il modulo, sulla carta, è un fattore che si può decidere anche in astratto, cercando poi di condurre una campagna acquisti adatta allo schieramento prefissatosi. Sono poi le necessità, il lavoro e i risultati che vengono dal campo a far propendere per l'uno o l'altro modulo, portando gli allenatori ad adoperarne uno che forse all'inizio non avevano nemmeno considerato.
Così è certamente succcesso in casa Ternana, il tutto accentuato dal cambio di allenatore dopo quattro giornate: Toscano aveva infatti tentato di schierare il suo preferito, il 352, a Trapani, con risultati abbastanza deludenti, salvo poi virare sul 4312 contro Cagliari e Modena , e sul 433 nella gara contro il Livorno. Contro la Salernitana la Ternana guidata da Avicnola, allenatore pro tempore, si è schierata con un 442, modulo mantenuto anche nella prima di Breda in panchina in occasione della vittoria contro il Novara.
Anche lo Spezia, però, ha cambiato qualcosa nella disposizione degli uomini in mezzo al campo, anche se i risultati ottenuti con tutti i moduli utilizzati possono dirsi tutti o quasi soddisfacenti. Bjelica ha utilizzato il 4231 in occasione della rocambolesca sconfitta col Bari, nel pareggio con la Pro Vercelli e per la vittoria contro la Salernitana. In occasione della vittoria contro il Perugia i liguri sono stati schierati, per la prima e unica volta da questo inizio campionato con il 442, mutato poi in un 433 sia nella vittoria col Livorno che nell'ultimo pareggio con la Virtus Lanciano.
I risultati ottenuti dalla Ternana e dallo Spezia dimostrano quanto spesso affermato dagli allenatori stessi: è vero che ogni tecnico ha un suo modulo preferito, ed è vero che il modulo è importante nello svolgimento di una partita, ma sicuramente non è il fattore fondamentale per il risultato.