Avv. Bianco: “Trapani rischia anche riguardo a protocolli”
Lucia Bianco, avvocato esperto di diritto sportivo, è intervenuta in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com per un'analisi sulla situazione del Trapani e di quel che potrebbe succedere in futuro per il club siciliano. Si parte dalle norme legate al pagamento degli stipendi ai tesserati: "In sintesi, avuto riguardo al mancato pagamento degli emolumenti (e immagino anche delle ritenute IRPEF, dei contributi INPS e FFC), con CU 99/A del 21/09/2020 la FIGC ha posposto al 16 novembre 2020 (ai fini dei controlli federali e della applicazione delle relative sanzioni) il precedente termine del 16 ottobre 2020 originariamente assegnato alle società di Serie C per il pagamento degli emolumenti di luglio, agosto 2020 e di giugno 2020, ove quest’ultimi non ancora assolti, delle ritenute IRPEF, dei contributi INPS e Fondo Fine Carriera dovuti ex art. 85, par. B), VI e VII delle NOIF".
Cosa succederà se queste scadenze non saranno rispettate?
"È evidente che il mancato pagamento nei termini darà luogo al deferimento del legale rappresentante p.t. della società e della società stessa a titolo di responsabilità diretta, con la sanzione della inibizione a carico del primo e della penalizzazione di almeno due punti in classifica (in base al novellato CGS) per ogni inadempimento (anche con riferimento a ritenute IRPEF, contributi INPS e FFC).Peraltro, viste le condizioni in cui si allenano i calciatori, si pone anche il problema del rispetto del protocollo sanitario finalizzato al contenimento dell’emergenza epidemiologia da COVID-19 emanato dalla FIGC e validato dalle Autorità sanitarie e governative competenti".
Cosa potrebbe comportare?
"In caso di violazione del protocollo sanitario, a carico della società responsabile si applicano, a seconda della sua gravità, le sanzioni di cui all’art. 8, comma 1, lett. b) -ammenda-, c) -ammenda con diffida- e g) -penalizzazione-, CGS, fermo restando che la gravità della violazione è valutata in funzione del rischio per la salute dei calciatori, degli staff e di tutti gli addetti ai lavori esposti al contagio da COVID-19. Sotto tal specifico profilo, inoltre, potrebbe anche emergere una responsabilità del club ex L. n. 231/2001, nel senso che la mancata adozione di adeguate misure a tutela dei calciatori potrebbe ingenerare l’accusa per omicidio colposo e/o lesioni personali in eventuale violazione della normativa (D. Lgs. N. 81/2008) in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Risulta, infine, che siano già pendenti varie istanze di fallimento da parte dei fornitori, con tutte le note conseguenze del caso in caso di fallimento, quali per esempio revoca dell’affiliazione oppure esercizio provvisorio e subentro di altra proprietà che rilevi i contratti".