Caos Lucchese, Gorgone non ci sta: “Chi deve pagare lo faccia. Noi lottiamo senza nulla”

Caos Lucchese, Gorgone non ci sta: “Chi deve pagare lo faccia. Noi lottiamo senza nulla”

Giorgio Gorgone allenatore Lucchese - Foto TuttoMercatoWeb

In un girone B sempre più teso e combattuto, dove ogni punto pesa e ogni squadra cerca di aggrapparsi ai propri obiettivi, la Lucchese di Giorgio Gorgone continua a stupire in campo… nonostante tutto. Dopo la vittoria contro la Vis Pesaro, il tecnico rossonero ha voluto rendere merito ai suoi ragazzi:
Abbiamo fatto un’altra gara eccezionale contro un avversario forte, allenato da una persona che stimo come Stellone. Noi continuiamo ad alimentare una speranza e non permetterò a nessuno di portarci via questo sogno.”

Ma il calcio giocato, per Gorgone, è ormai solo una parte della narrazione. Lo sfogo in conferenza stampa si è presto spostato su una situazione societaria che definire drammatica è riduttivo: stipendi non pagati, autogestione da mesi, e un futuro incerto nonostante i tanti cambi di proprietà.
D’Andrea ha detto che si dimetterà se non verranno pagati gli stipendi, ma sono passati 17 giorni. Ora non esiste più ‘domani’. Siamo in mano a un tribunale e speriamo che arrivi finalmente gente seria. Basta con chi prende in giro: siamo diventati una barzelletta. I ragazzi non riescono nemmeno a pagare l’affitto. Se vogliono cacciarmi, facciano pure, ma prima mi dicano chi è la proprietà, perché qui nessuno si fa vedere.”

La Lucchese è in autogestione da febbraio, eppure continua a lottare per la salvezza anche grazie al sacrificio dei suoi calciatori.
Catanese si è rotto i legamenti per giocare, Tumbarello è sempre in terapia. Non sono piccoli eroi, ma uomini lasciati soli. E se oggi siamo ancora in corsa, è per loro. Se avessero pagato, sarebbe stato solo il minimo sindacale. Altro che gesto di cortesia.”

Un monito che riguarda tutto il sistema…
Avessi potuto, avrei comprato io la Lucchese. Ma non posso. Però almeno ci sarebbe stata serietà. Pagare non è un favore, è un dovere.”