Caos Trapani: dopo la C c’è anche un arresto
Non finiscono i guai per il Trapani dopo l'ufficializzazione del club siciliano in Serie C.
Maurizio De Simone, ex amministratore delegato del Trapani, è stato arrestato questo pomeriggio. La Guardia di Finanza di Trapani ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale siciliano, Caterina Brignone.
Come riportano le cronache locali, le indagini avevano preso il via lo scorso mese di dicembre. Tra le accuse mosse dagli inquirenti vi è la sottrazione dalle casse della società sportiva granata di denaro per oltre 200 mila euro ma anche un’evasione IVA stimabile in oltre 9 milioni di euro tramite le altre sue società, la maggior parte delle quali ubicate ad Avellino. Da queste ultime si è risalito come quest’ultimo, secondo la Guardia di Finanza, avrebbe utilizzato parte dei proventi illeciti provenienti dalle false fatturazioni non solo per rilevare la proprietà della società Trapani Calcio S.r.l., ma anche di immettere nella società calcistica, attraverso la Fm Service, una somma pari a 149.000 euro, quota necessaria per far fronte agli impegni di natura organizzativa imposti dai regolamenti della F.I.G.C. senza incorrere a penalizzazioni (reato di autoriciclaggio).
Il Trapani, inoltre, riusciva sul campo a conquistare la promozione in Serie B. Successivamente, nel periodo in cui De Simone è stato alla presidenza del club, non ha posto in essere alcuna operazione, sotto il profilo economico e patrimoniale, volta a rafforzare e rendere maggiormente competitiva la società- Una scelta, secondo le forze dell'ordine, dovuta al fatto che l’unico suo intento sarebbe stato quello di svuotarne le casse, come accertato nel corso delle indagini.
De Simone risultato anche percettore del reddito di cittadinanza, circostanza che ha portato gli investigatori a denunciarlo per truffa aggravata ai danni dello Stato.