Casasola esce e protesta platealmente, e Celli allora cosa avrebbe dovuto fare?
Minuto 23’ del secondo tempo, Roberto Breda decide di richiamare in panchina Tiago Casasola e inserire Alessandro Celli. Fino a quel momento l’esterno argentino non aveva inciso come nelle precedenti partite, anzi non era riuscito a concretizzare due buone occasioni che magari avrebbero potuto cambiare anche l’andamento della partita.
Quando l’italo argentino ha visto il suo numero sul tabellone delle sostituzioni è uscito dal campo dalla parte opposta delle panchine, ma durante tutto il tragitto si è palesemente lamentato. Con l’allenatore per la decisione di sostituirlo? Con se stesso per le occasioni sprecate? Difficile dirlo. Di sicuro nemmeno l’intervento dei compagni che si stavano riscaldando a bordo campo è servito per farlo smettere.
Breda non ha voluto commentare più di tanto l’episodio: ha solo sottolineato come la sostituzione non è certo avvenuta per gli errori sottoporta: “Casasola non è uscito per le occasioni sbagliate, quello fa parte del gioco” ha glissato nel post partita.
Certamente più singolare è stato quello che è successo al suo sostituto. La partita di Alessandro Celli infatti è durata appena 9 minuti. Dentro e fuori in un attimo ma senza polemiche: “E’ stata una scelta tattica perché sembrava che le cose non andassero come volevo io e quindi mi dispiace, è sempre brutto togliere un ragazzo che è entrato. Però ho cercato di fare il massimo per riportare la partita nei binari, adesso non dico che è stata colpa sua, avevo solo bisogno di riequilibrare alcune situazioni, dal punto di vista fisico e dal punto vista tattico”.
Tra Celli e Casasola due atteggiamenti diversi e, visto da fuori, ci sembra che quello che magari poteva avere più ragione di essere arrabbiato poteva essere proprio il terzino sinistro.
Ora immaginiamo che un primo confronto tra i tre ci sia già stato. Magari ce ne sarà uno con più calma nelle prossime ore: è anche giusto che ci si arrabbi, quando le cose non vanno bene.
Ma c’è un altro elemento da sottolineare. Di sicuro il nervosismo di Casasola contro il Parma, quello di domenica di De Boer (espulsione per proteste) e Raimondo (in occasione della sostituzione) deve in qualche modo essere interpretato. La Ternana per salvarsi ha bisogno di giocatori con il fuoco dentro e quelli che compongono la rosa delle Fere ce l’hanno. Lo dimostrano e lo hanno dimostrato proprio in queste occasioni. L’importante è che venga tenuto a bada. La strada verso la salvezza è lunga e piena d’insidie. Crearne delle altre da soli sarebbe un autogol imperdonabile.