Cristiana Capotondi: “Entro in punta di piedi, ma sono una appassionata di calcio”

Ha parlato Cristiana Capotondi alla fine dell'assemblea post elezioni tenutasi oggi, queste le sue parole, riportate da Eleven Sports e Tuttoc.com:

"Avrò l'occasione di stringere la mano a ognuno di voi presidenti, venendovi a trovare nelle vostre città. Perché vorrei conoscere dal di dentro ognuno dei vostri club, vi chiedo pazienza nell'accogliermi perché farò tesoro dei vostri racconti. Caro presidente Ghirelli, congratulazioni: sono emozionato, è un giorno speciale. Ti ringrazio, Francesco, per la fiducia che hai riposto in me. E ringrazio anche il tuo predecessore, Gabriele Gravina, col quale ho parlato in primis di Lega Pro.

Molti di voi non lo sanno ma sono un'appassionata di calcio, sono cresciuta con un nonno accompagnatore della Roma negli anni '50. Mi ha lasciato in eredità la sua passione per il calcio, l'unica che mi ha lasciato visto che l'attività commerciale andò fallita, visto che al posto di vendere elettrodomestici utilizzava quest'ultimi come premio partita per i giocatori. Erano altri anni, un altro calcio, non ero ancora nata. Sognava di avere un nipote calciatore. Ha avuto quattro nipoti femmine, io ho iniziato a 12 anni il mestiere dell'attrice. So che mi ha perdonata e oggi vorrei condividere la felicità piena di quest'incarico con lui.

Non vedo l'ora di iniziare a pensare alle deleghe che potrò avere in questa Lega formata da 59 squadre di tutta Italia. Entro in punta di piedi, consapevole di avere un background professionale che vi ha lasciato stupiti. Metterò impegno e dedizione per potervi dar modo di conoscermi. Il mondo che mi interessa maggiormente è il rapporto con l'istruzione, col mondo scolastico: gli studi ci dicono che atleti maggiormente istruiti sanno rispondere meglio allo studio delle tattiche, alle sollecitazioni emotive e alle pressioni esterne. Vorremmo una Lega che consenta ai giocatori di portare a termine i propri studi, in modo che, dopo la loro esperienza agonistica, non abbiamo lacune informative e scolastiche.

Questa Lega si è data l'obiettivo di abbassare l'età media dei propri club, affinché questa Lega si realizzi come vivaio delle serie maggiori. Abbiamo la necessità di consegnare alle serie maggiori dei giovani istruiti. Perché è giusto ridare al calcio il ruolo di strumento formativo a quei giovani che forse non riusciranno a diventare professionisti ma che avranno comunque altri ruoli in società. Questo sport è una metafora straordinaria della vita, più di tutti gli altri sport. Io scelgo di amare il romanticismo che questo sport porta dentro di sé e lo dico di fronte a un'assemblea con pochi volti femminili. Cari uomini, nessuno sa essere più cinico di una donna, quindi il romanticismo di cui parlo è pragmatico. E questo è quello che voglio augurare alla Lega e ai suoi presidenti: far ripartire il sistema calcio italiano dalla Lega Pro con romanticismo pragmatico. È una delle giornate più belle della mia vita"