Di Cintio a TC: “Per i risarcimenti, in ballo 30 milioni”
Come ben noto, la Ternana, la Pro Vercelli e il Novara lo scorso giovedì hanno rinunciato all'istanza cautelare decretata dal Tar del Lazio, di fatto mettendo la parola fine alla possibilità di ripescaggio per la stagione in corso, ma puntando dritti all'udienza del prossimo 26 marzo con lo scopo di veder riconosciute le proprie ragioni e, di conseguenza, anche un congruo risarcimento.
Cesare Di Cintio, legale della Pro, ha spiegato a TuttoC.com a quanto potrebbe ammontare la spesa massima per i risarcimenti e quali sono i passi da compiere, partendo dalla somma per squadra che si legge un po' ovunque, ovvero 5-6 milioni di euro: "È la somma che può riguardare la mia assistita, ossia la Pro Vercelli, valutando il contesto, la storia, le entrate derivanti da mutualità, botteghini, sponsor e diritti tv. Per società più grosse, come il Catania, potrebbe anche arrivare una domanda di risarcimento ancora più elevata. Credo che questo scherzetto potrebbe costare 30-40 milioni di euro complessivi a chi di dovere: ci sono sei società che ricorrono, immaginate se tutte avranno ragione".
Su quali saranno i passi da compiere affinchè possano essere quantificati i vari risarcimenti, l'avvocato dei piemontesi ha poi detto: "Ci sono tre step, tutti da affrontare al TAR. Il primo, preliminare a tutto, è il ripristino del format di serie B a 22 squadre: l'udienza è fissata al 26 marzo. Poi si passerà all'individuazione dei club ripescabili, seppur con mesi e mesi di ritardo. Infine bisognerà quantificare i risarcimenti: ci sarà una quota fissa per tutti, relativa alla mutualità e ai diritti TV, e una parte variabile relativa al bacino d'utenza e al botteghino. Ogni squadra dovrà dimostrare il danno subìto, mostrando nel dettaglio a quanto ammontino i mancati incassi a causa del mancato ripescaggio".
Ma a chi saranno richiesti, dunque, i danni? "La richiesta di risarcimento riguarda FIGC, CONI e Serie B – ha risposto Di Cintio – Ma l'attuale governance della Federcalcio non ha nulla a che vedere con chi prese quei provvedimenti in estate, visto che il presidente Gravina è in carica da poche settimane. Immagino che l'onere rimarrà ovviamente alla Serie B e, in parte, si sposterà al CONI, visto che all'epoca commissariò la FIGC".