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E’ una B mangia allenatori: 21 i cambi in panchina

"Squadra che vince, non si cambia", un proverbio che, molte volte, ripetiamo a noi stessi come mantra. Ma cosa succede se questa squadra non ne vuole più sapere non solo di vincere, ma neanche di strappare un pareggio? La dirigenza dei club insegna che il primo a pagarne le spese è, quasi sempre, l'allenatore: appurato che i giocatori fanno parte di una "casta" di intoccabili o, meglio, insostituibili, il manager deve avere sempre la valigia pronta, ma una successione in panchina porta sempre buoni risultati?

Sono stati 21 i cambi sulle panchine di questa Serie B che hanno coinvolto 12 squadre, più della metà delle partecipanti alla cadetteria: ultime, in ordine cronologico, Carpi e Varese che hanno affidato la guida delle loro prime squadre rispettivamente a Giuseppe Pillon e Stefano Sottili, per quest'ultimo un ritorno alla gestione delle pantere dopo la parentesi di Carmine Gautieri durata 15 partite (per lui 4 vittorie, 4 pareggi e ben 7 sconfitte). Il ritorno dell'amore, però, non è limitato ai soli confini della Lombardia: sia il Novara che la Juve Stabia, dopo aver allontanato, in ordine, Alfredo Aglietti e Piero Braglia, sono ritornate sui loro passi con l'arrivo del 2014. 

La prima panchina "saltata" in questa stagione è stata quella del Latina: in 4 match Gaetano Auteri ha collezionato solo 2 punti e, quindi, i leoni nerazzurri sono stati "domati" da Roberto Breda che, con le sue direttive, ha portato i pontini al 4° posto in graduatoria, in piena bagarre per la promozione diretta, sinonimo che anche le squadre di alta classifica non sono immuni ai cambi: esempi cristallini possono essere ilPalermo di Beppe Iachini, subentrato in corsa a Gennaro Gattuso, e il Pescara, passato dalle mani di Pasquale Marino a quelle dell'ancora imbattuto Serse Cosmi. Quest'ultimo, però, non è il solo allenatore "invincibile": alla Ternana Domenico Toscano ha ceduto il passo ad Attilio Tesser che, in 8 partite, non ha ancora conosciuto la sconfitta.

I club più attivi nel cambio degli allenatori sono Brescia e Reggina, con ben 4 sostituzioni a testa: i lombardi avevano affidato la formazione in mano a Marco Giampaolo, ma i suoi risultati altalenanti non hanno convinto il club, il quale ha obbligato il passaggio del testimone, prima, al direttore tecnico Luigi Maifredi (una sola partita finita 2 a 0 a favore del Latina) e, poi, a Cristiano Bergodi. Anche in questo caso, il numero di sconfitte è stato maggiore di quello delle vittorie e la palla è passata ai piedi di Ivo Iaconi: il nuovo mister ha disputato due partite e ha riportato due sconfitte. Ugualmente travagliata la situazione della Reggina: il ciclo di Gianluca Atzori è durato 18 partite ed è stato intervallato, tra il 21 ottobre e il 3 dicembre, dalla gestione di Fabrizio Castori. Con l'anno nuovo, a Reggio Calabria è arrivato Franco Gagliardi e, sotto la sua guida tecnica, gli amaranto hanno sensibilmente migliorato le loro prestazioni, ma il cammino salvezza è ancora lungo.

Stefano Bentivogli

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